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A Palermo ci trovavi tutto ora sono nel degrado: la fine delle baracche alla stazione

Stanno lì da oltre 60 anni. Ci compravi valigie, profumi e gadget vari. Ora sono un problema serio per il decoro e la sicurezza. Che dice il Comune: qual è il loro futuro

Anna Sampino
Giornalista
  • 3 giugno 2025

Le baracche della stazione a Palermo

Da oltre 60 anni stanno lì e prima ci compravi di tutto, poi è scattato il sequestro e ora la demolizione. Le baracche di piazza Giulio Cesare, a Palermo, sono destinate a scomparire definitivamente. Almeno questa è l'intenzione dell'amministrazione comunale che al loro posto prevede la realizzazione di un parcheggio e, sempre lì vicino, anche la nuova linea C del tram.

Dunque le baracche, gestite prima da ambulanti palermitani e poi bengalesi, alcune delle quali abbandonate o abusive in virtù di concessioni vecchie e scadute, devono essere abbattute e smantellate.

Nel frattempo che si attende la demolizione, nonostante i sigilli, si sono trasformate in covo per tossicodipendenti e giacigli di fortuna per alcuni clochard. Al loro interno si segnalano anche casi di prostituzione, spaccio e consumo di sostanze stupefacenti.

Insomma le baracche versano in una condizione di estremo degrado, diventando una vera e propria minaccia al decoro del centro città e alla sicurezza di chiunque passi su quel marciapiede. Un problema non di poco conto se consideriamo che si trovano in prossimità di un'area pedonale, di una stazione e vicino a uffici comunali.

«È davvero vergognosa la condizione in cui si trovano queste baracche e non solo per come si presentano ma per quello che attirano - dichiara il vicepresidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao -. Infatti lo stato di abbandono diventa terreno fertile per chi bivacca nel quadrilatero della stazione centrale, come denunciato più volte. Il Comune deve intervenire in tempi molto brevi per ripristinare finalmente legalità e sicurezza.

Là c'è il parcheggio degli uffici comunali al centro di continue richieste di intervento da parte dei residenti. Si tratta di uno spazio ridotto a una discarica a cielo aperto, dove una coperta adagiata sopra una transenna crea il 'nascondiglio della vergogna' che prostitute e spacciatori conoscono bene. Serve una profonda azione di riqualificazione - conclude Nicolao - di una zona al centro di una piazza che dovrebbe essere il biglietto da visita per chi arriva con il treno e che invece è in stato di abbandono».

«Su mia segnalazione e in collaborazione con il consigliere comunale Ottavio Zacco, abbiamo provveduto - scrive anche Peppe Di Bartolo - a inoltrare una segnalazione alle autorità competenti riguardo alla situazione che vi è in piazza Giulio Cesare, tra via Roma e via Maqueda precisamente, dei locali una volta adibiti alla vendita di souvenir, i quali nonostante il sequestro sono vandalizzati e resi a mo' di abitazione da soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti, rendendo il transito, il passaggio pedonale di studenti, genitori e bambini in quella zona non raccomandabile.

Pertanto, sollevate le preoccupazioni, oggetto della segnalazione è quella di attenzionare la zona e agire alla chiusura totale dei locali nell’immediato. Certo che le autorità competenti e l’amministrazione comunale verificheranno e procederanno con le prime operazioni necessarie».

Sequestrate nei mesi scorsi dalla polizia municipale su disposizione della procura, sono state poi dissequestrate e riconsegnate all'amministrazione comunale, che ora deve provvedere a farle demolire per realizzare un parcheggio in piazza Giulio Cesare.

Come si legge in un'ordinanza del sindaco di febbraio 2024, in cui se ne ordinava la chiusura, queste attività commerciali erano «poste in essere con strutture o manufatti che interferiscono con la realizzazione di opere pubbliche nel territorio comunale».

Oltre al parcheggio infatti, lì dovranno partire anche i cantieri la realizzazione della nuova linea del tram, la tratta C, ossia quella che dovrebbe collegare stazione e università (di cui vi abbiamo parlato in articoli precedenti).

Come spiega a Balarm l'assessore comunale alle Attività produttive Giuliano Forzinetti: «L'iter per la demolizione è già avviato. Le concessioni, sia quelle scadute che quelle ancora in vigore, prevedevano solo bancarelle. Dunque dovrebbero essere i soggetti privati a provvedere alle spese della demolizione delle costruzioni. Ad ogni modo le baracche verranno demolite. Dall'Ufficio Condono del Comune sono già partite le prime due ordinanze di demolizione. Bisogna attendere i necessari passaggi burocratici, anche perché negli anni i locali hanno cambiato vari gestori e quindi diversi sono gli interlocutori con cui gli uffici devono interfacciarsi».

Per quanto riguarda la messa in sicurezza, nell'attesa che le costruzioni vengano demolite, Forzinetti assicura: «Interverremo in modo singergico. Gli uffici competenti per i vari settori sono in contatto tra loro per organizzare un'azione congiunta così da mettere in sicurezza l'area».
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