A Palermo tassa di sicurezza e l'esercito contro i "malaminnitta": Santuzza salvaci tu
Per il Festino un appello a Santa Rosalia perché la città sia davvero di nuovo viva. Perché ci doni i la forza di resistere e di ritrovare l’amore per la nostra città

Santa Rosalia in gloria, intercede per la fine della peste a Palermo di Antoon van Dyck
Ora chi mi conosce un po' sa che bene o male, a meno la cosa non è proprio torta, sono abbastanza tollerante ed elastico, ma qua la situazione si sta facendo davvero para para pa priessa.
Come ha già scritto un mio esimio collega di Balarm, Palemo non è Disneyland, non lo è mai stata, come non è mai stata e non sarà mai Copenaghen o Oslo o che ne so Bolzano, per dire qualcosa che sia entro il territorio italiano, e chiunque di noi abbia mai vissuto per un po' “fuori” non ha potuto fare a meno di fare determinati paragoni.
Nonostante tutto però, con i ricordi magari offuscati dalla nostalgia, pensi che alla fine a Palermo ci stavi anche bene. Magari dovevi santiare perché il traffico era tanto, l’autobusso non passava all’orario, però ci si stava e magari eravamo anche affascinanti proprio per questi nostri mille contrasti.
Vero è, la città non ha mai brillato per la sua illuminata amministrazione pubblica e se poi ci metti che a volte, spesso, anche i cittadini non è che proprio si comportavano come dei lord, di cose che fanno acchianare u nirbuso ce ne sono assai, però…in verità vi dico, non si era mai arrivati a tanto.
Non ho mai sentito la necessità di quartiarimi mentre camminavo la sera in centro a Palermo, o mentre ero in un locale a bere qualcosa con gli amici, che se anche mi capitava qualcosa alla fine ne uscivi illeso, anche se un malaminnitta ti aveva fatto il fermo e magari trovavi un bravo concittadino che era pronto ad aiutarti.
Ma ora che sta succedendo? Ma dove sono i siciliani? Perché non venitemi a dire che questi cati di lippo che si divertono a pestare un ricercatore inglese venuto a studiare i mosaici bizantini o che fanno le spedizioni punitive contro un locale che lavora onestamente e cerca di riqualificare la città possono chiamarsi “siciliani”.
E non è neppure “siciliano” qualcun altro che, senza permessi, licenze o autorizzazione propina tre spritz a 45 euro e se il turista osa contestare il prezzo partono minacce, senza che chi di dovere vada a chiedergli ma che schifiu sta facendo, alla faccia di chi, invece, lavora nel giusto e con il giusto.
E poi ti devi ritrovare a sentire le proposte di “qualcuno” che afferma “eh si però pure i turisti…perché prima di venire non si informano dove è meglio andare e cosa è meglio evitare”, perché effettivamente per qualcuno la colpa è del turista che non si adegua se tutto va allo sfacelo.
Ma a quanto pare c’è qualcuno, ai piani alti, che avrebbe la soluzione, ovvero dare, ad ogni visitatore di quella che un tempo era il giardino d’Europa e la città dell’esposizione mondiale, un vademecum su quali sono i luoghi da visitare, gli orari in cui farlo ed i modi giusti per porsi, in modo tale da evitare problemi.
Perché è giusto così, in effetti è molto più facile “avvisare” il turista invece di impegnarsi a migliorare la situazione, ad ascoltare l’accorato urlo di aiuto che arriva da parte di commercianti, ristoratori, albergatori e cittadini per bene che ogni giorno vedono la loro amata città affossare metro dopo metro nelle sabbie mobili dell’illegalità diffusa.
D’altronde mischini, come potrebbero mai rendersi conto di come Palermo, crocevia del Mediterraneo, si sta lentamente svuotando di tutti palermitani che, loro malgrado, vanno via perché non riescono più a tollerare che la loro amata città sia ormai totalmente in mano a degli sfasciallitti senza dignità?
Forse se ne accorgeranno quando non sarà rimasto più nessuno e tutto sarà in mano a loro? Allora piangeranno lacrime di coccodrillo e si chiederanno come sia potuto accadere? Bisognava davvero arrivare al punto di non ritorno perché le autorità locali chiedessero aiuto al governo centrale?
Sì perché pare che il sindaco ora abbia chiesto a Roma l’intervento dell’esercito. Eh sì che praticamene siamo quasi in guerra, palermitani veri, che amano la loro città, contro rituffi del rituffu ru fango, ma l’esercito cosa dovrebbe fare? Quale autorità dovrebbe avere per poter intervenire dato che non ha compiti di polizia giudiziaria?
Ed allora, io lo so che non ho alcun diritto di chiedertelo, miserabile miscredente, ateo e anticlericale come sono, che se mi vedesse mia nonna, buonarmuzza, si farebbe il segno della croce e mi manderebbe a cavuci intu culu dal parrino a confessarmi, ma al 401° festino, Santa Rosalia, ascolta i tuoi figli di Palermo e aiutaci tu, perché chi dovrebbe sembra essere occupato in altre cose più importanti.
Mentre sarai lì, sul tuo meritato carro, accompagnata dalla sinfonia di sucalore i babbaluci, in attesa della masculiata di giochi pirotecnici che ti spettano di diritto, con accanto le “autorità” riccilla qualche cosa, prova ad illuminarli.
Tu che secoli fa ci hai liberato dalla peste ed hai reso Palermo grande, liberaci da quest’altra epidemia, che onestamente avremmo stavolta i mezzi per farlo da soli, ma spesso non si sanno o non si vogliono utilizzare.
Fai in modo che quando urleranno viva Palermo e Santa Rosalia, Palermo sia davvero di nuovo viva e dona a noi la forza di resistere ed a tutti coloro che stanno nei “palazzi” e a quegli altri che cercano sempre aggaddo, dona l’illuminazione per ritrovare l’amore per la loro città e migliorarla.
Aiuta i tuoi figli Rosalia, aiuta i tuoi figli di Palermo a non arrendersi, a non scappare, ad essere sempre forti e anche migliori. Viva Palermo e Santa Rosalia.
Come ha già scritto un mio esimio collega di Balarm, Palemo non è Disneyland, non lo è mai stata, come non è mai stata e non sarà mai Copenaghen o Oslo o che ne so Bolzano, per dire qualcosa che sia entro il territorio italiano, e chiunque di noi abbia mai vissuto per un po' “fuori” non ha potuto fare a meno di fare determinati paragoni.
Nonostante tutto però, con i ricordi magari offuscati dalla nostalgia, pensi che alla fine a Palermo ci stavi anche bene. Magari dovevi santiare perché il traffico era tanto, l’autobusso non passava all’orario, però ci si stava e magari eravamo anche affascinanti proprio per questi nostri mille contrasti.
Vero è, la città non ha mai brillato per la sua illuminata amministrazione pubblica e se poi ci metti che a volte, spesso, anche i cittadini non è che proprio si comportavano come dei lord, di cose che fanno acchianare u nirbuso ce ne sono assai, però…in verità vi dico, non si era mai arrivati a tanto.
Non ho mai sentito la necessità di quartiarimi mentre camminavo la sera in centro a Palermo, o mentre ero in un locale a bere qualcosa con gli amici, che se anche mi capitava qualcosa alla fine ne uscivi illeso, anche se un malaminnitta ti aveva fatto il fermo e magari trovavi un bravo concittadino che era pronto ad aiutarti.
Ma ora che sta succedendo? Ma dove sono i siciliani? Perché non venitemi a dire che questi cati di lippo che si divertono a pestare un ricercatore inglese venuto a studiare i mosaici bizantini o che fanno le spedizioni punitive contro un locale che lavora onestamente e cerca di riqualificare la città possono chiamarsi “siciliani”.
E non è neppure “siciliano” qualcun altro che, senza permessi, licenze o autorizzazione propina tre spritz a 45 euro e se il turista osa contestare il prezzo partono minacce, senza che chi di dovere vada a chiedergli ma che schifiu sta facendo, alla faccia di chi, invece, lavora nel giusto e con il giusto.
E poi ti devi ritrovare a sentire le proposte di “qualcuno” che afferma “eh si però pure i turisti…perché prima di venire non si informano dove è meglio andare e cosa è meglio evitare”, perché effettivamente per qualcuno la colpa è del turista che non si adegua se tutto va allo sfacelo.
Ma a quanto pare c’è qualcuno, ai piani alti, che avrebbe la soluzione, ovvero dare, ad ogni visitatore di quella che un tempo era il giardino d’Europa e la città dell’esposizione mondiale, un vademecum su quali sono i luoghi da visitare, gli orari in cui farlo ed i modi giusti per porsi, in modo tale da evitare problemi.
Perché è giusto così, in effetti è molto più facile “avvisare” il turista invece di impegnarsi a migliorare la situazione, ad ascoltare l’accorato urlo di aiuto che arriva da parte di commercianti, ristoratori, albergatori e cittadini per bene che ogni giorno vedono la loro amata città affossare metro dopo metro nelle sabbie mobili dell’illegalità diffusa.
D’altronde mischini, come potrebbero mai rendersi conto di come Palermo, crocevia del Mediterraneo, si sta lentamente svuotando di tutti palermitani che, loro malgrado, vanno via perché non riescono più a tollerare che la loro amata città sia ormai totalmente in mano a degli sfasciallitti senza dignità?
Forse se ne accorgeranno quando non sarà rimasto più nessuno e tutto sarà in mano a loro? Allora piangeranno lacrime di coccodrillo e si chiederanno come sia potuto accadere? Bisognava davvero arrivare al punto di non ritorno perché le autorità locali chiedessero aiuto al governo centrale?
Sì perché pare che il sindaco ora abbia chiesto a Roma l’intervento dell’esercito. Eh sì che praticamene siamo quasi in guerra, palermitani veri, che amano la loro città, contro rituffi del rituffu ru fango, ma l’esercito cosa dovrebbe fare? Quale autorità dovrebbe avere per poter intervenire dato che non ha compiti di polizia giudiziaria?
Ed allora, io lo so che non ho alcun diritto di chiedertelo, miserabile miscredente, ateo e anticlericale come sono, che se mi vedesse mia nonna, buonarmuzza, si farebbe il segno della croce e mi manderebbe a cavuci intu culu dal parrino a confessarmi, ma al 401° festino, Santa Rosalia, ascolta i tuoi figli di Palermo e aiutaci tu, perché chi dovrebbe sembra essere occupato in altre cose più importanti.
Mentre sarai lì, sul tuo meritato carro, accompagnata dalla sinfonia di sucalore i babbaluci, in attesa della masculiata di giochi pirotecnici che ti spettano di diritto, con accanto le “autorità” riccilla qualche cosa, prova ad illuminarli.
Tu che secoli fa ci hai liberato dalla peste ed hai reso Palermo grande, liberaci da quest’altra epidemia, che onestamente avremmo stavolta i mezzi per farlo da soli, ma spesso non si sanno o non si vogliono utilizzare.
Fai in modo che quando urleranno viva Palermo e Santa Rosalia, Palermo sia davvero di nuovo viva e dona a noi la forza di resistere ed a tutti coloro che stanno nei “palazzi” e a quegli altri che cercano sempre aggaddo, dona l’illuminazione per ritrovare l’amore per la loro città e migliorarla.
Aiuta i tuoi figli Rosalia, aiuta i tuoi figli di Palermo a non arrendersi, a non scappare, ad essere sempre forti e anche migliori. Viva Palermo e Santa Rosalia.
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