Addio a Stefano Benni, se ne va a 78 anni: quando "mise in scena" Il Gattopardo
Aveva scelto di leggerne tre brani che pur non esaurendo la ricchezza dell'opera, ne riflettevano l'originalità. Una lettura accompagnata a foto dei palazzi antichi di Palermo

Stefano Benni
Come riporta Repubblica Benni aveva lasciato la scena e si era ritirato a vita privata da qualche anno, colpito da una malattia che gli impediva anche di parlare.
Benni ha scritto con la sua penna e il suo humor inconfondibili libri amati come "Bar Sport", "La compagnia dei Celestini", "Margherita Dolcevita", "Elianto", "La grammatica di Dio, Terra!" per contare solo alcuni dei suoi oltre 20 libri realizzati nella sua lunga e prolifica carriera.
Nato nel 1947 a Bologna ha trascorso la sua infanzia sulle montagne dell’Appennino. Iniziò a scrivere mentre frequentava l'Università, scrivendo anche per alcuni giornali, come il Mondo, Panorama, Espresso, Repubblica e per il Manifesto.
Con la Sicilia aveva un legame particolare. Nel 2017 avev realizzato una lettura scenica de "Il Gattopardo", il primo best-seller italiano, nella nuova sede della Feltrinelli a Milano, scegliendo cosi il ritratto del trasformismo della nobiltà siciliana.
Un doppio appuntamento con Stefano Benni dedicato al capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Lo scrittore aveva scelto di leggerne tre brani che pur non esaurendo la ricchezza dell'opera, danno un'idea della sua originalità.
Un libro che descrive un momento di rivoluzione della storia siciliana attraverso il racconto di un affascinante personaggio, il principe Fabrizio Salina. Una lettura accompagnata da immagini legate ai palazzi antichi di Palermo.
«Se qualcuno mi chiede ancora a cosa serve la letteratura, lo ammazzo - diceva Benni -. A cosa serve invece il teatro? A sopravvivere, a vivere meglio e far sì che i marziani che ci guardano dall’alto non ci distruggano».
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