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Adesso la Dad sarà un brutto ricordo: all'Università di Palermo si torna in aula

L'annuncio del neo rettore Massimo Midiri: a Unipa lezioni in presenza al cento per cento, ad eccezione degli studenti lavoratori e dei fragili. Ecco da quando

Balarm
La redazione
  • 11 febbraio 2022

Studenti universitari

L'Università di Palermo ha deciso di dire addio alla didattica a distanza. Da marzo, infatti, l'Ateneo ha deciso di ripartire con le lezioni in presenza al 100 per cento. Dunque, dal prossimo semestre, le aule della cittadella universitaria torneranno a riempirsi di studenti e docenti. Ad annunciarlo è stato il neo rettore Massimo Midiri, in un'intervista ad Adnkronos: «A partire dal primo marzo è nostra intenzione ripartire con le lezioni in presenza al 100 per cento. La didattica mista viene abolita».

Faranno eccezione gli studenti lavoratori, i fragili con patologie certificate e i fuorisede che abbiano dimostrato la difficoltà a trovare in così breve tempo un alloggio. «Per queste categorie speciali - spiega Midiri ad Adnkronos - ci sarà la possibilità di seguire con modalità asincrona». Dunque, i docenti registreranno le lezioni, che solo in un momento successivo con una distanza temporale anche di qualche settimana saranno caricate on line. Si tratta di uno strumento complementare e non alternativo alla lezione in presenza.
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«I lunghi mesi di pandemia hanno agevolato la diffusione di una "mentalità distorta" - dice ancora Midiri -, ossia quella di immaginare che l'Università sia a distanza. Alcuni ragazzi da noi non hanno fatto neppure una lezione in presenza nel periodo pandemico. Sono usciti dal mondo della scuola, dove già facevano dad, e sono entrati in un altro mondo in cui hanno continuano a seguire le lezioni a distanza. Ma l'Università è ben altro, è vivere il momento partecipativo, collegiale, di scambio».

La Dad resterà, sebbene applicata in ambiti differenti e specifici, ma non sarà più la normalità. «Possiamo pensare a questa forma di didattica per gli studenti lavoratori e per gli stranieri - aggiunge -, che potrebbero così seguire la parte teorica da casa e svolgere a Palermo quella pratica. Stiamo avviando già dei percorsi con i Paesi del bacino del Mediterraneo e dell'Africa subsahariana».

Il neo rettore sta lavorando per creare nuovi spazi di aggregazione: «da campi sportivi a nuovi bar, e poi eventi teatrali e concerti. Il nostro campus universitario si estende per oltre 3,5 chilometri, ha tanti spazi che possono essere adibiti a questo».
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