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Anche la Sicilia si mobilita per i profughi ucraini: cosa fare per aiutare chi ha bisogno

Secondo le ultime stime dell’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati, sono già scappate dall’Ucraina 660 mila persone. Ma si prevede un esodo molto più massiccio

Balarm
La redazione
  • 2 marzo 2022

Si fa quel che si può. Che è già tanto soprattutto in situazioni in cui l'impotenza la fa da padrone.

Secondo le ultime stime dell’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati (UNHCR), finora sono scappate dall’Ucraina 660 mila persone. Ma si prevede un esodo molto più massiccio.

Il presidente dell’Iacp di Trapani, Vincenzo Scontrino, ha messo a disposizione 120 alloggi popolari, 66 a Calatafimi Segesta, 69 a Poggioreale e 60 a Salaparuta e sono liberi a fronte per mancanza di richieste di assegnazione in quei territori.

«Non penso - scrive il presidente dell’Iacp in una missiva indirizzata anche al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Mario Draghi e al presidente della Regione, Nello Musumeci- a una semplice accoglienza, ma a qualcosa che avvii una nuova stagione di ricostruzione culturale, di mettere insieme popoli e culture che hanno come comune denominatore i valori di pace e di libertà».
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A Marsala amministrazione, associazioni, forze sindacali e socialisi fanno la conta degli alloggi disponibilie il sindaco Massimo Grillo dice di aver cgià comunicato al Prefetto la disponibilità di alloggi per le famiglie ucraine in fuga. Inoltre il 6 marzo tutta la cittadinanza è invitata ad incontrarsi in piazza della Vittoria (Porta Nuova), alle 16, per gridare il «No» alla guerra.

Nei prossimi giorni saranno fornite utili informazioni sulle modalità d’aiuto al popolo dell’Ucraina, sia dal punto di vista materiale (indumenti, farmaci e cibo) che finanziario (donazioni in denaro.

L’amministrazione comunale di Monreale provvederà ad ospitare la giovane donna ucraina con due figli un ragazzo di 11 e uno di 14 anni , presso una struttura ricettiva del centro normanno.

La mamma di professione dentista e docente universitsria proviene dalla città di Kiev, alle prime esplosioni ha preso gli oggetti di prima necessità e si è rifugiata con i suoi figli, nella sua auto all’interno di una foresta fuori da centro abitato. Adesso ha ricevuto la disponibilità del primo cittadino ed ha già prenotato il volo per arrivare a Monreale.

Analoga storia a lieto fine si è verificata a Palermo dove martedì è atterrato l’aereo che ha riportato a Palermo la donna ucraina Elena Pastux e le due figlie, Litiia di 23 anni ed Elisa, bimba disabile di 8 anni.

Il Comune ha attivato l'indirizzo mail aiutiucraina@comune.palermo.it dedicato alla situazione ucraina per accompagnare e facilitare le pratiche di ricongiungimenti e mettere in collegamento i profughi con le associazioni del terzo settore e con privati cittadini che, in alcuni casi, hanno già espresso ed intendono dare la loro disponibilità per accoglierli.

La Coordinatrice Territoriale di Palermo Viktoriya Prokopovych, designata dal Consolato Generale dell’Ucraina di Napoli (dal quale dipende la Sicilia), ha lanciato un appello per una raccolta di medicinali e generi di prima necessità da inviare in Ucraina perché, al di là di qualsiasi pensiero, ci sono civili innocenti in Ucraina bisognosi di aiuti umanitari.

È importante che ognuno faccia qualcosa non solo a parole, ma anche con i fatti.

A Palermo è stato attivato un Centro di raccolta AIUTO umanitario per l'UCRAINA è stato attivato presso l'Associazione Siciliana Medullolesi Spinali di via Giovanni Evangelista di Blasi 24-26. È possibile chiamare al numero 329 1517169 e al numero del presidente Giovanni Rotino 348 2802305

A Messina a mobilitarsi è l'Università: «Abbiamo aperto un corridoio umanitario per gli studenti come chiesto dalla ministra Maria Cristina Messa - dice il rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea -. Aspettiamo i primi studenti dall’Ucraina che saranno accolti presto nel nostro ateneo. Aderendo al percorso delle Università per la Pace siamo naturalmente contro ogni forma di guerra e speriamo tutto termini in tempi brevi».

A Catania invece, al momento è stato attivato dall’Associazione cristiana lavoratori italiani (Acli) uno sportello di supporto psicologico dedicato ai cittadini ucraini che vivono nel territorio e in gererale nella provincia. Sarà attivo nella sede provinciale di Corso Sicilia 111 con uno sportello psicologico e presso i «’Punto Famiglia Acli Catanià dislocati a Catania e provincia.

Si occuperà del servizio di supporto psicologico la dottoressa Tiziana Finocchiaro, psicologa familiare e psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-familiare, che organizzerà anche delle terapie di gruppo (340 1452329 o aclicatania1@gmail.com).

Un servizio in aggiunta sarà quello presso i "Punto Famiglia Acli Catania", seguiti dal dottor Antonio Marco Tomaselli, psicologo (392 8688842 o tramite email aclicatania1@gmail.com).

Qualunque cittadino comunque può rivolgersi al proprio comune di appartenenza e chiedere in che modo poter contribuire ad aiutare chi sta subendo questa assurda guerra.
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