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Torino: il contemporaneo in mostra

  • 8 marzo 2004

Mostre per tutti i gusti a Torino, che ancora una volta ribadisce in suo ruolo di città di punta nel panorama artistico italiano. Per chi volesse trascorrere un week end interessante in città - magari condito da un dolce assaggio, passando per una delle tante iniziative della rassegna “Cioccolatò. Un mese di cioccolato a Torino e in Piemonte”, fino al 14 marzo – c’è solo l’imbarazzo della scelta nel panorama di esposizioni da visitare, oltre ai vari monumenti, chiese, itinerari artistici, residenze sabaude, musei (l’Egizio, la Galleria Sabauda, lo straordinario Museo del Cinema alla Mole Antonelliana...). Ne abbiamo scelte alcune e vogliamo segnalarle ai lettori di Balarm. Per un pubblico più interessato al contemporaneo, segnaliamo che al Castello di Rivoli sono state prorogate fino al 23 marzo le proiezioni video dell’artista sudafricano William Kentridge, uno dei protagonisti della scena artistica mondiale, di cui il museo torinese ha prodotto la prima grande retrospettiva italiana, conclusasi il 29 di febbraio: tra le opere inedite, il film d’animazione “Indicatore delle maree”, in cui Kentridge indaga il tema della memoria e delle dolorose contraddizioni della sua terra segnata dall’apartheid (info: www.castellodirivoli.org).

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Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in occasione dell’anno della donna, sarà visitabile dal 9 marzo al 6 giugno la mostra dedicata all’ottantacinquenne artista torinese Carol Rama, vincitrice del Leone d’Oro alla carriera all’ultima Biennale di Venezia, con più di centocinquanta opere pittoriche, disegni, incisioni e acqueforti dal 1936 a oggi, in cui Rama indaga il tema del femminile, con particolare attenzione al tema del corpo e della sensualità e sessualità (per info: www.fondsrr.org). Per chi, invece, è più orientato verso il primo Novecento, non possiamo non segnalare una mostra raffinata e di grande interesse: “Gustav Klimt. Disegni”, prodotta dalla Fondazione Torino Musei e curata dalla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto (che ospita tra l’altro una collezione di selezionati e preziosi pezzi della collezione Agnelli, che vanno dai vedutisti veneziani del Settecento a Canova e da Picasso a Matisse), e dalla GAM di Torino in collaborazione con la Collezione Serge Sabarsky di New York. Visitabile fino al 25 aprile prossimo, l’esposizione raccoglie quarantotto disegni dell’artista austriaco Gustav Klimt, protagonista della Secessione Viennese (1897), di proprietà del collezionista Serge Sabarsky, prestigioso mercante d’arte nato a Vienna nel 1912, che acquistò i disegni direttamente dal nipote di Klimt stesso.

La mostra si articola in due piani, e con un allestimento estremamente sobrio traccia un percorso denso di fascino attraverso l’immaginario klimtiano, che ruota attorno alla figura della donna, colta in pose sensuali, nell’attimo di abbandono che segue il piacere o nell’intimità della maternità, una donna, vecchia o giovane, angelica o tentatrice, bambina o femme fatale, tracciata con segni vibranti e melodici. Spiccano soprattutto i disegni preparatori per il grande “Fregio di Beethoven” - una delle opere più celebri di Klimt, eseguita nel 1902 per la 14ma mostra della Secessione, dipinta su tre pareti per una lunghezza di più di 24 m - e i bozzetti per celebri ritratti come quello di Adele Bloch Bauer. La mostra è l’evento di punta della rassegna ‘Sintonie’ - ideata dal maestro Claudio Abbado e realizzata dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte – incentrata sulle suggestioni e le reciproche influenze tra linguaggi artistici diversi, e che prevede anche una serie di concerti, spettacoli, proiezioni di film e rassegne (per info: www.comune.torino.it/sintonie).

A Palazzo Bricherasio, infine, vi segnaliamo la coloratissima mostra antologica “Depero Futurista” (fino al 30 maggio), a cura di Daniela Magnetti e Maurizio Scudiero, dedicata alla figura dell’artista Fortunato Depero, protagonista del movimento futurista e promotore, con Giacomo Balla, del ‘Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo’(1915), basato sul coinvolgimento dell’arte nella vita, con una conseguente grande attenzione per le arti applicate, la moda e il design. Sono esposti, in un tripudio di tinte e di materiali, quadri e arazzi, bozzetti di scenografie e costumi per balletti, sculture e manifesti pubblicitari (bellissimi quelli per il bitter Campari), libri d’artista, giocattoli e panciotti a tarsie di stoffe multicolori, usciti per lo più dalla Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto, all’insegna di una visione del mondo ludica e fantastica, festosa e ironica al tempo stesso (info: www.palazzobricherasio.it).

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