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Caos e lavori (non solo) sulla Palermo-Catania: il punto sulle autostrade siciliane

Il weekend si avvicina e riecco le code chilometriche tra Altavilla e Bagheria. Ma l'A19 non è l'unica autostrada a fare i conti con cantieri e traffico: la mappa

Ferdinando Lo Monaco
Studente di Scienze della Comunicazione
  • 27 giugno 2025

Persistono le code chilometriche lungo la A19 Palermo-Catania, una delle principali autostrade della nostra Isola. Come gran parte di queste, anche questa arteria è ostaggio di cantieri in corso, con forti disagi per gli automobilisti, costretti a lunghe attese sotto il sole cocente dell'estate siciliana.

Un “sacrificio necessario”, lo ha definito il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in una recente conferenza stampa, affinché i siciliani possano finalmente disporre di infrastrutture stradali adeguate. Le condizioni delle autostrade dell’isola, infatti, sono come ben noto alquanto critiche.

Ad oggi, secondo il sito Anas nella sezione "Lavori in corso", sono ben 190 gli interventi di manutenzione nelle strade e autostrade siciliane di competenza dell’azienda, di cui però 11 sono sospesi o in fase di riavvio. Sale invece a 204 il numero dei lavori se prese in considerazione le 14 nuove opere in fase di realizzazione, ma nessuna di queste ultime interessa le autostrade. 64 i lavori solo sull'A19, di cui 20 conclusi e 22 in corso d’opera.

Una mole gigantesca di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, che troppo spesso però non rispettano le date di scadenza prefissate, costringendo a ritardi o, nel peggiore dei casi, a trasformare quelli che dovrebbero essere interventi di routine in interventi straordinari.

È quello che ci spiega un esperto di mobilità, l’ingegnere Roberto Di Maria, curatore del blog Siciliainprogress.com, che, prendendo come esempio i disagi che si verificano sulla Palermo-Catania, ha sottolineato come «nonostante i cantieri sulla A19 negli ultimi anni siano diminuiti, c’è ancora diverso lavoro da fare. Questi disagi che si stanno verificando non sono altro che i nodi che vengono al pettine».

Secondo Di Maria, le attuali criticità delle infrastrutture stradali della nostra isola sono in larga parte dovute alla «mancanza di manutenzione ordinaria. La Palermo-Catania, realizzata intorno agli anni ’60, non è mai stata accompagnata da efficaci interventi di manutenzione, causando oggi un deterioramento massiccio, in particolare dei viadotti, che necessitano quindi di lavori straordinari».

Il termine dei lavori attualmente in corso sulla A19 è fissato per dicembre 2025, ma, come precisa l’ingegnere, «riguarda solo i cantieri già avviati. Successivamente si dovrà intervenire su altri tratti, dove i lavori devono ancora iniziare. Purtroppo, si procede molto a rilento, in modo a volte inspiegabile.

In alcuni punti altamente trafficati sarebbe stato necessario un doppio turno sin dall’inizio per accelerare i tempi. Le code registrate il 2 giugno erano del tutto prevedibili - conclude Di Maria - e non c’era bisogno di attendere il caos per aumentare i turni di lavoro».

Un aspetto, questo, che Di Maria definisce paradossale: viene infatti riservata la stessa attenzione a tratti con carichi di traffico molto diversi, anche dove sarebbe invece necessaria una maggiore celerità.

In una nota di ieri pomeriggio (giovedì 26 giugno) Schifani pressa l'Anas e mostra perplessità rispetto al reale incremento dei turni di lavoro, così come concordato col governatore (che peraltro ha il ruolo di commissario straordinario per il coordinamento degli interventi di riqualificazione dell'A19) e annunciato alla stampa il 5 giugno scorso, come possibile soluzione per accelerare i lavori.

Schifani ha chiesto infatti ad Anas un aggiornamento puntuale sull’andamento dei lavori nel tratto compreso tra Altavilla Milicia e Bagheria, dove sono in corso lavori sui viadotti Casteldaccia, Perriera, Cubo, Oleandri, San Leonardo e Sicilia.

«È importante capire – dice Schifani – se queste disposizioni siano state effettivamente messe in pratica e con quali risultati, soprattutto per quanto riguarda la riduzione dei disagi agli utenti e il rispetto dei tempi previsti per il completamento delle opere».

Alcune segnalazioni, infatti, hanno evidenziato possibili ritardi nell’attuazione di queste misure, motivo per cui il presidente ha chiesto ad Anas di garantire un monitoraggio costante della situazione e di segnalare tempestivamente eventuali criticità, anche potenziali, che possano ostacolare l’avanzamento dei lavori.

Immediata la risposta di Anas che sostanzialmente garantisce che la turnazione h24 è stata avviata, assicurando quindi i tripli turni all’interno del cantiere di Bagheria. Una turnazione h24, con tre squadre da otto ore ciascuna che, assicura Anas, «permetterà di restituire l’opera alla collettività in notevole anticipo rispetto ai tempi previsti». L’obiettivo a breve termine , conclude: «resta quello di rimuovere i cantieri già a partire dalle prossime settimane per garantire un regolare esodo estivo all’utenza in transito lungo la A19».

«Al netto delle puntuali rassicurazioni dell’Anas su una probabile chiusura anticipata dei cantieri invito il presidente della Regione a recarsi in questo momento sull’autostrada A19 - attacca il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo - Si accorgerebbe con i suoi occhi delle colonne di traffico lunghe chilometri in entrambe le direzioni, in particolare tra Altavilla Milicia e Bagheria. Con gli automobilisti, siano essi lavoratori o turisti, imbottigliati per ore mentre nei cantieri non si scorge anima viva».

Intanto oggi pomeriggio (venerdì 27 giugno), il presidente della Regione parteciperà a Palermo, in Prefettura, a una riunione del tavolo tecnico dedicato all’emergenza A19.

Le criticità legate ai cantieri, come dimostrato in maniera lampante dai dati riportati sopra, non sono un’esclusiva della Palermo-Catania. Se sulla A29 Palermo-Mazara del Vallo i lavori risultano contenuti (ma non per questo si salva dal traffico), ben diversa è la situazione sulla Palermo-Agrigento, da anni simbolo delle contraddizioni infrastrutturali siciliane.

«Dopo almeno un decennio di lavori – spiega Di Maria – l’autostrada sembra finalmente in fase di completamento. Tuttavia, permangono sia i disagi sia tratti ancora da avviare: i lavori tra Bolognetta e Palermo, per esempio, non sono neppure cominciati».

Altre autostrade come la Catania-Siracusa, recentemente divenuta protagonista di disagi alla mobilità dovuti ad alcuni restringimenti della carreggiata, ad oggi è impegnata in 8 lavori di manutenzione programmata, di cui 4 però hanno una data di fine lavori in fase di definizione. Qui i lavori di manutenzione salgono a quota 11 se si prende in considerazione anche la diramazione di Catania della A18.

Per quanto riguarda la A29 Palermo-Mazara del Vallo, invece, 5 i lavori di manutenzione programmata. Anche in questo caso, però, se presa in considerazione anche la diramazione in direzione Alcamo-Trapani, la quota dei lavori sale a 9.

Una mole di lavoro enorme spetta dunque ad Anas nei 3.908 chilometri di strade gestite dall’azienda in Sicilia, che necessitano di un’attenzione particolare dopo decenni di negligenza sulla manutenzione ordinaria.
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