Chi lo ricorda bimbo, chi per un consiglio, chi piange: Militello dice addio a "SuperPippo"
La scomparsa di Pippo Baudo scuote un'intera comunità. Qui sposò la Ricciarelli, nel luogo dove è nato e che oggi lo ricorda con affetto e profonda commozione

Pippo Baudo
Anche il Quotidiano Nazionale indica che la conferma è giunta tramite il suo storico legale e amico fraterno, l’avvocato Giorgio Assumma, riferendo che Baudo è morto "circondato dagli affetti delle persone più care e con il conforto dei sacramenti".
Una notizia che scuote il mondo della televisione italiana e non solo. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo ha costruito una carriera televisiva spalmata su oltre sei decenni, fino al 2022, accumulando record su record e conquistando il titolo affettuoso di SuperPippo. È stato un simbolo popolare e nazional-popolare della tv italiana, protagonista di oltre 150 programmi, e volto familiare di generazioni.
Eppure, Pippo Baudo non è stato solo un presentatore, ma anche instancabile talent scout: Laura Pausini, Lorella Cuccarini, Giorgia, Heather Parisi, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti e molti altri debuttarono sotto i suoi riflettori.
Proprio la Pausini con un post sui suoi social e la foto del suo Festival di Sanremo vinto nel '93 nella sezione Nuove Proposte ha dichiarato: "Non posso credere che sto scrivendo questo messaggio. Ci sono uomini che in questa vita e in questa terra hanno lasciato un segno indelebile per il loro talento e la loro genialità.
Uno di loro è diventato 32 anni fa l'uomo che mi ha cambiato la vita, scegliendomi a soli 18 anni tra le nuove voci di Sanremo '93 e da quel momento non mi ha mai lasciata, mai.
È diventato un mio familiare. Il lutto che vivo stasera è inspiegabile e profondo. Pippo GRAZIE. Te lo dico da tua pupilla, da tua amica e da tua fan. È stato un onore e un privilegio conoscerti e salutarti in questo nuovo viaggio della tua vita verso la luce mi fa sentire piccola ma vicina alla tua anima. Riposa in Pace. Per fortuna sono riuscita a dirtelo tante volte: Ti voglio tanto bene".
A Militello in Val di Catania, dove Baudo è nato, la notizia ha scosso profondamente la comunità. Qui, la figura del conduttore era, e sarà per sempre, un orgoglio locale radicato: “uno di noi” che ha portato i riflettori sul piccolo paese e ha incarnato la forza delle radici.
Pippo Baudo ha sempre espresso l'amore per la sua terra, non si è mai realmente allontanato da Militello. Lui che scelse il suo paese nativo come luogo in cui consacrare l'amore nel matrimonio con il soprano Katia Ricciarelli, lui che ha vissuto il paese essendo presente in diversi avvenimenti importanti per la comunità, abitandolo per anni e tornando sempre ad abitarlo per respirare il profumo della sua terra amata.
Questo amore è sempre stato ricambiato dai compaesani che, in questo momento, esprimono il loro cordoglio: c'è chi lo ricorda bambino, chi lo cita sui social per un consiglio ricevuto, chi piange nel vedere il suo sorriso in vecchie fotografie di paese.
Militello ritrova la sua identità, nella memoria di un mediatore tra cultura alta e popolare. In un contesto così denso di memoria, la scomparsa in coincidenza con la festa patronale del SS. Salvatore, il 18 agosto, si carica di intensità per il lutto collettivo.
Il lutto funge da chiamata all’unione, ogni luminaria, ogni stendardo, ogni bandiera rossa e bianca, ogni preghiera sarà intrisa del suo ricordo in attesa di poterlo salutare per l'ultima volta, quando la salma del grande Pippo Baudo arriverà nel suo paese di origine per riposare nella tomba di famiglia.
Pippo Baudo non è stato solo il volto più riconosciuto della televisione italiana: era il ponte tra passato e presente, il maestro che ha incarnato l’evoluzione della tv italiana, la memoria vivente di un’Italia popolare e colta insieme e noi vogliamo ricordare la sua bontà e l'amore che ha messo nel suo lavoro con le parole, che lui stesso pronunciò durante il 50° anniversario della Rai:
"Mia cara Rai, seppur emozionato e con il solito antico batticuore lascia che un tuo testardo innamorato ti scriva questa lettera d'amore: ti ho amata fin da quando piccolina eri una telecamera in cucina, cucina oggi più grande e manco poco, dove ogni due minuti cambia il cuoco.
Ogni programma mi sembrava bello e li guardavo tutti fino a che restava il monoscopio e amando te, confesso che, guardavo pure quello.
Ti ho corteggiata tu sai quanto e come o quante volte, seppur non richiesto, ti ho abbracciato e baciato il palinsesto, sperando di trovarci anche il mio nome.
Stasera tutti festeggiamo te. Io penso, se risponde al vero che non sempre il tempo la beltà cancella, hai 50 anni e resti ancora bella.
Continuerò ad amarti zitto, zitto e non ti lascerò perché sta scritto: Il primo amore non si scorda mai quando l'amore tuo si chiama Rai".
Allestita a Roma, al Teatro delle Vittorie, la camera ardente. Il funerale, per sua espressa volontà, si terrà mercoledì 20 agosto nella Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella, nella sua Militello, dove sarà proclamata una giornata di lutto cittadino.
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