Come è morta Simona Cinà: tutti i lati oscuri della tragedia e i chiarimenti della Procura
Giovedì 7 agosto l'autopsia sul corpo della ventenne di Capaci trovata senza vita in piscina a una festa di laurea a Bagheria. Le ipotesi sulla morte e i dubbi dei familiari

Simona Cinà
Quei due orari sono centrali, perché sono a cavallo della tragedia: il primo è il momento in cui un'amica della vittima ha salutato Simona mentre ballava vicino alla consolle del dj (così ha raccontato ai carabinieri), l'altro è quando è arrivata la telefonata al 112 con la richiesta di aiuto.
In mezzo c'è un mistero tutto da risolvere su cui indaga la procura di Termini Imerese che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. L'autopsia, che sarà effettuata giovedì 7 agosto nell'istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, potrebbe essere decisiva per le indagini. Il sostituto procuratore Raffaele Cammarano oggi conferirà gli incarichi per l’esame.
Le ipotesi su cui al momento gli investigatori stanno concentrando le loro attenzioni sono due: un malore o un incidente senza responsabilità di altre persone. Ma c'è ancora tanto da verificare e ci sono almeno cinque punti oscuri da chiarire, secondo i familiari della ragazza assistiti dall'avvocato Gabriele Giambrone.
La procura di Termini Imerese, intanto, ha chiarito alcuni aspetti dell'indagine, fugando parte dei dubbi sollevati dai familiari della giovane.
1. Il corpo in piscina
Innanzituttto, si chiedono i familiari, come mai nessuno alla festa si è accorto subito che Simona non si muoveva più in piscina. «Non vogliamo puntare il dito su nessuno - hanno detto ai giornalisti, convocati nello studio dell'avvocato della famiglia, i fratelli della ragazza la gemella Roberta e il primogenito Gabriele -. Non vogliamo dire alcunché di affrettato, ma sicuramente c'è qualcosa che non va».
Simona Cinà, infatti, aveva un rapporto speciale con l'acqua, faceva surf e altre attività acquatiche. Era soprattutto una pallavolista, aveva lo sport nel sangue, difficile pensare che una ragazza atletica come lei possa essere annegata in piscina. Cosa è successo, dunque?
Il cadavere non sarebbe stato individuato subito probabilmente perché, come ha spiegato la procura di Termini Imerese, il corpo "si trovava esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona dove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici".
2. Gli alcolici nella villa
Un altro elemento che in un primo momento ha lasciato perplessi i familiari della ragazza riguarda gli alcolici. «Sappiamo che alla festa sono stati consumati», hanno commentato i fratelli della vittima, anche se al loro arrivo non c'erano più. «C'erano solo bottiglie d'acqua e la piscina era pulita», ha aggiunto il padre Luciano che ha raccontato cosa è stato trovato nella casa al loro arrivo.
In realtà, la procura di Termini Imerese ha poi precisato in una nota che le bottiglie di alcolici sono state sequestrate e che non ci sono elementi che fanno ipotizzare che «taluno abbia alterato la zona dove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti».
La presenza di alcolici, del resto, era nota a tutti: alla festa di laurea, infatti, erano state invitate 80 persone con un messaggio su WhatsApp in cui si chiedeva una quota per partecipare e poter usufruire dell'open bar.
E le parole utilizzate, col senno di poi, tolgono il fiato: «Ci sarà anche una piscina in villa! Se proprio a fine serata qualcuno è troppo ubriaco e per caso cade in piscina, considerate l'idea di portare un costume in macchina».
3. Nessuno ha avvisato i genitori
«Nessuno ci ha avvisati, è stata mia moglie a chiamare per avere notizie su mia figlia». Il padre di Simona si è chiesto come sia stato possibile. E ha aggiunto: «Alle 4,54 siamo riusciti a parlare con una persona che ci ha detto che Simona aveva avuto un malore». A quel punto i genitori della ragazza si sono precipitati nella villa di Bagheria.
Ma, come hanno raccontato i fratelli di Simona, al loro arrivo cerano una trentina di ragazzi, «erano tutti zitti in un angolo, nessuno si è avvicinato. Erano ancora bagnati e avvolti nei teli da bagno».
Ma si suppone che i giovani fossero sotto choc. Nella nota diffusa dalla Procura di Termini Imerese, infatti, i magistrati sottolineano che tutti i ragazzi «sentiti come persone informate sui fatti, hanno avuto un comportamento collaborativo».
Lo dimostra anche il tentativo di rianimarla da parte di almeno due ragazzi, come hanno sottolineato i magistrati: «Si sono immediatamente tuffati nella piscina, hanno recuperato il corpo» e le hanno «praticato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell'arrivo dei soccorritori».
Una volta giunto sul posto, anche il personale del 118 ha provato a rianimare la ragazza, ma alle 5 ne è stato constatato il decesso.
4. Poche immagini della festa
Ad alimentare il giallo, secondo l'avvocato Giambrone, ci sarebbe anche l'assenza di video. «Ce ne sono pochi, anzi pochissimi. Non ci sono immagini della torta, della festa, niente. Chissà come mai... Strano, no?». La sorella Roberta ha fatto riferimento solo a due video ricevuti dalle sue amiche più strette.
Tra le immagini a disposizione degli investigatori c'è un video in cui si vede Simona sorridente, con indosso una gonna di jeans e camicia verde e un bicchiere di plastica in mano. In quell'occasione la ragazza partecipava a un ballo di gruppo a bordo piscina. In un altro video, invece, si vede la ragazza che canta, balla e ride in una stanza insieme a due amiche.
«Vogliamo sapere perché è morta, vogliamo sapere che è successo», ha ripetuto più volte tra le lacrime Giusy Corlone, mamma della ragazza.
5. I vestiti e il bracciale
Le indagini dovranno accertare se alla festa girasse droga. «Ce lo siamo chiesto, abbiamo pensato che forse qualcuno ha messo qualcosa nel bicchiere di nostra sorella», hanno commentato i fratelli. Poi però la precisazione: «Siamo certi che Simona non avrebbe mai preso qualcosa volontariamente, lei era salutista, si controllava periodicamente e le società dove giocava chiedevano sempre certificati medici».
C'è un particolare che secondo i familiari dimostra che la ragazza fosse lucida. «Il bracciale di mia mamma a cui teneva tanto era in borsa, segno che era pienamente in sé - dice Roberta - Ma non abbiamo trovato i vestiti di mia sorella, ma soltanto le scarpe?».
La ragazza è stata trovata a bordo piscina in bikini. I vestiti non trovati in realtà, come è stato confermato dagli inquirenti, sono nelle mani degli investigatori e li stanno analizzando insieme al telefono e agli oggetti trovati nello zaino.
Appena sono arrivati sul luogo della tragedia i carabinieri della compagnia di Bagheria, coadiuvati da personale del nucleo investigativo di Monreale, e successivamente il magistrato di turno, sono stati svolti i primi accertamenti, come puntualizza la procura nella nota.
Simona Cinà, lo sport e i messaggi di cordoglio
Una brava studentessa ma anche una giocatrice promettente di beach volley. Simona Cinà aveva iniziato a praticare questo sport nelle fine della Capacense, poi si era trasferita alla Acg Beach, dove allenava anche i più piccoli. Lo sport era una sua grande passione tanto da iscriversi al dipartimento di Scienze motorie dell’Università.
La notizia della sua morte, riportata anche sui giornali nazionali, ha sconvolto tutta Italia. Il web è pieno di messaggi di cordoglio, dalle società sportive in cui aveva militato alla Federazione italiana pallavolo. Anche il sindaco di Capaci Pietro Puccio ha manifestato il suo dolore e in segno di lutto ha sospeso per una sera gli spettacoli estivi.
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