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Con Massimo erano la coppia più coraggiosa di Palermo: addio a Gino Campanella

Storico attivista del movimento Lgbt, era i fondatori di Arcigay Palermo. Lui e Massimo Milani sono (e saranno sempre) il simbolo delle lotte per i diritti civili

Balarm
La redazione
  • 12 giugno 2025

Gino Campanella (a sinistra) e Massimo Milani (foto di Sos Ballarò)

Il nome forse lo conoscevano in pochi, ma il suo volto lo ricordano tutti a Palermo. Addio a Gino Campanella, 79 anni, storico leader del movimento Lgbt per il riconoscimento dei diritti civili. Da 40 anni in coppia, sia nella vita che nelle battaglie sociali, con Massimo Milani, con cui si è unito civilmente nel 2020.

Gino Campanella, sempre al fianco di Massimo, è stato uno dei fondatori di Acrigay Palermo, nel lontano 1980. Da allora sono trascorsi ben 45 anni e da allora di battaglie Gino ne ha combattute e vinte.

In città, lui e Massimo sono stati la coppia più coraggiosa di Palermo: dal primo matrimonio simbolico in piazza Pretoria nel 1993, suscitando scalpore in una Palermo ancora forse meno preparata, alle nozze vere e proprie nel 2020 a Giarre, lì dove 40 anni prima erano stati uccisi gli "ziti" Giorgio Agatino e Antonio Galatola, la cui storia è stata raccontata magistralmente nel film di Beppe Fiorello "Stranizza d'Amuri".

«Massimo Milani e Gino Campanella sono stati (o per meglio dire sono e sempre lo saranno) da oltre 40 anni, la coppia di attivist* queer più coraggiosa e determinata del movimento #LGBTQIA+ in Italia - scrive in un post l'associazione Stonewall GLBT Siracusa -. Insieme sono stati protagonisti di battaglie fondamentali per i diritti civili, contribuendo a trasformare la coscienza collettiva del nostro Paese.

Gino è stato tra i fondatori del primo circolo Arcigay di Palermo nel 1980, segnando l’inizio di un percorso che avrebbe cambiato la storia del movimento in Sicilia e in tutta Italia. Con Massimo ha condiviso ogni scelta, ogni lotta, ogni gesto simbolico. Scelte che hanno acceso dibattiti, ispirato generazioni e contribuito a rendere il nostro Paese un luogo più libero e inclusivo. Oggi una notizia terribile ci ha scoss* profondamente: Gino Campanella non è più tra noi.

Il nostro pensiero e il nostro abbraccio - prosegue l'associazione - vanno a Massimo, su* compagn* di vita, d’amore e di lotte. Tutt3 noi ci sentiamo più orfan3, e al contempo immensamente riconoscenti per quanto Gino, insieme a Massimo, ha fatto fino a pochi giorni fa per la nostra libertà e per i diritti civili e umani di questo Paese, in particolare per l'intera comunità LGBTQIA+. Grazie, grazie e ancora grazie per ciò che hai fatto per tutt* noi».

«Ci hai accompagnato sin dall'inizio con la tua presenza discreta, sorridente e ironica - lo ricorda il Sicilia Film Queer Fest -. Non potevi che finire per trasformarti in un meraviglioso personaggio cinematografico, reso eterno per sempre dal film di Nicola Bellucci, che non a caso prende il nome dalla bottega tua e di Massimo: QUIR.

Hai vissuto una vita piena ed esemplare, Gino. Che fortuna aver condiviso un minuscolo pezzo di percorso! Si continuerà a parlare, giustamente, dei tuoi meriti – quelli di chi ha il coraggio di vivere felice e così facendo influenza e contagia positivamente gli altri, contribuendo concretamente a cambiare il mondo.

Con l'orgoglio e il profondo rispetto che hai sempre dimostrato, nei confronti di tutte e di tutti. Non davi lezioni, ma ne hai impartite moltissime. Faremo di tutto per non dimenticarle».

Oggi (venerdì 13 giugno), a partire dalle ore 11.00, è possibile dare un saluto a Gino alla camera ardente allestita ad Arci Porco Rosso, piazza Casa Professa, a pochi passi da "Quir", la bottega artigiana di pelletteria di Gino e Massimo Milani, nel cuore di Ballarò.

Alle 18.30 è in programma un saluto laico. I funerali religiosi invece si tengono domani mattina, alle ore 10.30, alla chiesa di Santa Maria di Porto Salvo (in via porto Salvo, ovvero tra piazza Marina, corso Vittorio Emanuele e la Cala).
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