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Coronavirus e patente di immunità: un test Made in Italy sarà motore della ripartenza

La fase due della lotta contro il Cvid-19 si avvicina sempre di più: un test italiano che si fa con un prelievo del sangue potrebbe essere resto il nostro lasciapassare

Balarm
La redazione
  • 7 aprile 2020

foto Belova59 da Pixbay

Un esame del sangue: è questo che potrebbe dare la svolta alla ripresa delle attività post Coronavirus. Il nodo è quello legato alla conoscenza delle persone che hanno sviluppato gli anticorpi e che quindi non rischiano di mettere in crisi il sistema sanitario perché il Covid-19 non possono contrarlo.

Ora questo esame, che darebbe il via a quella che è stata definita "patente di immunità" c'è, sembra essere sicuro ed è pure Made in Italy. Ne parlano in un articolo sul Corriere della Sera Milena Gabanelli e Simona Ravizza. Vediamo allora in cosa consiste questo progetto.

«Il test italiano - scrive il Corriere - serve a rilevare chi, dopo aver contratto il virus ed essere considerato guarito perché i due tamponi a distanza di qualche giorno sono negativi, ha sviluppato quegli anticorpi che gli consentiranno di non ammalarsi di nuovo, in pratica certifica una patente di immunità».

Un test scientifico condotto al Policlinico San Matteo di Pavia con la multinazionale di diagnostica DiaSorin che, grazie ad una macchina, consente di mettere in contatto il virus con gli eventuali anticorpi presenti nel sangue. Una cosa apperentemente semplice che potrebbe testare sino a 500.000 campioni di sangue al giorno.
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Una bella spinta per la ripresa della normalità in Italia e non solo ed anche a basso costo. I test hanno un costo di poco inferiore a cinque euro. Adesso, però, è il momento delle certificazioni. Ottenuto il marchio "Ce" dgli organismi competenti si potrà iniziare. Il risultato del test arriva in un'ora circa.

È importante sottolineare come il test servirà a verificare principalmente se chi ha avuto il Coronavirus si è immunizzato oppure se può ricadere nel virus stesso. Poi sarà la volta delle persone risultate positive ma che non hanno avuto sintomi della malattia.

In questo caso il test potrà evidenziare la presenza di anticorpi efficaci, anche se in questo momento non potrà dirci se chi non ha avuto sintomi e ha gli anticorpi può infettare altre persone.

Una nuova strada, dunque, si apre per il ritorno ad una vita più normale, nel nome della scienza e del rispetto della salute di tutti.
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