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Cosa vedi da una delle più belle funivie del Mediterraneo: 15 minuti di adrenalina pura

Siamo sulla tratta Trapani-Erice, inaugurata nel 2005 e da allora utilizzata da milioni di persone. Da quassù i colori della pineta sembrano "afferrare" quelli del mare

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 22 ottobre 2023

La funivia di Trapani (foto di Salvatore Di Chiara)

Nella top ten dedicata alle più belle funivie del Mediterraneo si sono piazzati due impianti siciliani. Mentre nella zona orientale primeggia la Mazzarò-Taormina, in quella occidentale - in uno scenario mozzafiato - la tratta Trapani-Erice conquista un posto al sole.

È facile raggiungere la cittadina elima grazie alla strada provinciale 31 o magari, per gli appassionati della natura (e la fatica!) un trekking che collega il capoluogo di provincia con la vetta.

Perché scegliere proprio la funivia?

Bisognerebbe chiederlo ai 3,5 milioni di passeggeri che dal 2005 al 2013 hanno "sfruttato" questo mezzo. Dalla partenza posta ai 40,2 m sopra il livello del mare (stazione di arrivo e rinvio) si raggiungono i 703 metri della stazione motrice.

Quest'ultima rappresenta il punto dove è posto l’argano motore e i gruppi di emergenza sotto il piano di calpestio che ha la funzione di imbarco e sbarco dei viaggiatori. Inoltre, è presente anche un binario di servizio per lo scarto e l’evacuazione di un veicolo inefficiente.
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Una volta messo piede in una delle 42 cabine (agganciati automaticamente alla fune portante - traente chiusa ad anello e dotata di moto continuo unidirezionale) l’emozione prende il sopravvento per circa 15/18 minuti. Ogni secondo (e 5 metri percorsi) che passa è un concentrato di forte adrenalina.

Si lascia Depranum (Trapani) e lo sguardo compie dei giri completi a 360 gradi. Da un lato il timore del vuoto con pendenze massime del 50,8%.

La montagna è tagliata a metà dallo stesso tragitto e, nelle belle giornate (specie la domenica), è possibile addirittura udire le vocine dei bimbi festanti. Infatti si attraversa il Parco Avventura Erice nel mezzo del bosco omonimo.

Lo stesso è arricchito da un sentiero che collega alcuni punti panoramici. I più attenti possono scorgere un piccolo tratto della provinciale (un paio di curve) che rappresenta anche il circuito automobilistico della "Monte Erice". Il verde della zona alberata contrasta il giallo della montagna. Le rocce - struggenti - evidenziano l’imponenza del massiccio.

Per attimi, dalla durata irrisoria, i colori della pineta sembrano "afferrare" quelli del mare mescolandosi tra loro. Dei 3016,9 metri di sviluppo lineare, questo "pezzo" rappresenta una delle immagini più belle della nostra amata Sicilia.

Il Mediterraneo incontra il Tirreno in un gioco fatto di limpidezza e profondità.

Il territorio, con la forma di una falce, termina la sua corsa sovrastato dalla Torre Ligny. Gli sguardi si susseguono velocemente perché accecati dalla tonalità rosa.

È giunto il momento della Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco. Un luogo meraviglioso che merita una menzione a parte. Il contorno è arricchito dalla presenza delle Isole Egadi in uno scenario "macchiato" dai limiti temporali. A sinistra, lontano da occhi indiscreti, l’invaso Diga Baiata prova a caratterizzare gli ultimi istanti prima dello sbarco.

Chissà cosa pensavano i primi passeggeri che, nel lontano 1956 - anno di inaugurazione della funivia - per la prima volta toccarono la città di Erice sospesi nel vuoto.

Grazie al progetto voluto e realizzato dal conte/ingegnere Lora Totino (autore inoltre della funivia dell’Etna e dei Ghiacciai), venne consolidata una delle infrastrutture più importanti dell’epoca (già negli anni Venti si parlò di un collegamento teleferico tra le due città e sorse un comitato).

Nonostante la cessione della funivia a un consorzio formato dai comuni di Trapani ed Erice compreso l'ente Provincia, l’impianto rimase in attività con frequenti sospensioni fino agli anni Ottanta. Poi, da quel momento, il vuoto assoluto per circa un ventennio sino agli inizi degli anni Duemila.

Le esigenze legate al turismo di massa fu uno dei motivi (reali) per i quali era doveroso riprendere l’attività con un nuovo progetto. Lo stesso, realizzato dalla Leitner di Vipiteno in collaborazione con la Tecnicon e la Coling, riprese quello della vecchia funivia dismessa.

Allo stesso tempo, l’asse subì una lieve rotazione mentre quella di valle rimase in corrispondenza della precedente stazione alla periferia orientale del capoluogo. L’opera (dal costo totale di circa 12 milioni di euro) fu finanziata dalla Regione Sicilia e la Provincia di Trapani.

L’inaugurazione avvenne l’8 luglio del 2005.

Nelle ore serali il contesto cambia pelle. Le luci notturne prendono il sopravvento mettendo da parte i colori “vispi” della giornata. Trapani si trasforma e cede lentamente al riposo “dovuto”.

La funivia continua il suo corso imperterrita fino alla chiusura giornaliera.

Provvista di luci, quattro cabine per disabili e imbarco biciclette, la sua attività non cessa nemmeno di fronte alla quiete e alle sensazioni di chi, almeno una volta nella vita, vuole sfiorare la bellezza paesaggistica trapanese.
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