PERSONAGGI
Da Bisacquino alle vette di Hollywood: quello che (ancora) non sai sul grande Frank Capra
Passano gli anni, ma le sue straordinarie pellicole continuano a rimanere un pilastro fondamentale del cinema mondiale. La storia di Francesco Rosario Capra
Frank Capra
Il suo nome è Francesco Rosario Capra, nacque nel 1897 a Bisacquino, un piccolo centro in provincia di Palermo, emigrò con la famiglia, all’età di cinque anni, a Los Angeles diventando un’icona del cinema mondiale con il nome di Frank Capra.
Ultimo genito di sette figli da giovanissimo iniziò a lavorare come "strillone", per poi laurearsi in ingegneria chimica.
L’incontro con il cinema avvenne nel 1922 quando si prospettò l’occasione di dirigere il suo primo lavoro: un cortometraggio dal titolo “Fultah Fischer’s Boarding Hause”.
Da quel momento l’attrazione per la settima arte diventò inseparabile. Agli inizi della sua carriera, Frank Capra svolse svariati incarichi: da montatore a trovarobe fino a diventare battutista e sceneggiatore.
«Durante la Grande Depressione, Frank Capra divenne il cineasta più importante d'America, mitigando la disperazione con il suo incontenibile ottimismo dipingendo su grande schermo la psicologia dell'uomo qualunque che trionfa su difficoltà apparentemente insormontabili - afferma il critico cinematografico Francesco Puma, volto noto della trasmissione Cinematografo in onda su Rai Uno -. Capra ha iniziato la sua carriera come autore di commedie per la star del vaudeville Harry Langdon, prima di dedicarsi alla regia durante l'era del muto.
Capra entrò poi in un periodo fruttuoso con "È arrivata la felicità" (1936), cui seguì quello che possiamo considerare il suo film manifesto "Mr. Smith va a Washington" (1939), con James Stewart, che, infatti, divenne l'esempio del prototipo d’idealista del cineasta.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Capra realizzò diversi acclamati film di propaganda bellica, tra cui "Preludio alla guerra" (1942), che vinse l'Oscar per il miglior documentario. Una volta tornato a Hollywood, si riunì con Stewart per "La vita è meravigliosa" (1946), una storia commovente che fallì al botteghino, ma che in seguito divenne un classico perenne delle feste.
Il regista avrebbe girato molti altri film nei due decenni successivi prima di ritirarsi ufficialmente e lasciare Hollywood, ma "La vita è meravigliosa" sarebbe stato il suo fiore all'occhiello.
Con una carriera che celebrava il patriottismo, l'idealismo e i valori delle piccole città americane, la forza di Capra come cineasta l’ha segnato come un vero gigante dell'età dell'oro di Hollywood».
«Frank Capra è dei uno più importanti registi del cinema hollywoodiano - afferma il regista e sceneggiatore Aurelio Grimaldi - la sua fortuna è stata quella di emigrare a Los Angeles anziché a New York, come era consuetudine per molti italiani, dove ha ottenuto un immenso e meritato successo. Per me è sicuramente un regista fondamentale, forse è stato scoperto in ritardo, ma nonostante tutto è tra quelli che ha vinto più premi Oscar insieme a John Ford.
Questo perché la commedia alla Frank Capra rappresenta, senza alcun dubbio, un modello di cristianesimo ideale più che ideologico dove, ancora oggi, non risulta essere datato. Passano gli anni ma le sue straordinarie pellicole continuano a rimanere un pilastro fondamentale del cinema mondiale. Io non sono capace di fare commedie, ma Frank Capra rimane per me un pezzo importante della mia vita».
Per chi vuole rivivere l’infanzia del grande regista italo-americano il comune di Bisacquino propone un itinerario appositamente a lui dedicato.
«Il percorso inizia dalla via Frank Capra, vicino la cappella della Madonna del Balzo, da qui lasciò il paese, dando il via alla carriera di questo grande regista» afferma Tommaso Di Giorgio, sindaco di Bisacquino.
«Nella stessa via Frank Capra si ammira il Calvario, uno fra i più belli della Sicilia e le gigantografie che ricordano i momenti più importanti della sua carriera e dei suoi film. Da lì si raggiunge il quartiere dove giocava con gli amici, si può visitare la chiesa di San Francesco di Paola che frequentava con la famiglia e la casa paterna dove visse fino all’età di sei anni.
Dopo un breve tragitto si raggiunge il museo civico che è considerato, da un censimento del Ministero della Cultura, uno dei cinque musei etno-antropologici più importanti della Sicilia.
In esso si può visitare la sezione dedicata a Frank Capra dove si conservano i documenti dei suoi primi anni di vita come l’atto di nascita, le foto e gli articoli di giornale che raccontano del suo ritorno a Bisacquino avvenuto nel 1977 insomma, a Bisacquino, si può rivivere l’infanzia di questo grande registra e comprendere meglio alcuni aspetti di quello che fu il personaggio Frank Capra».
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