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Da Mirto a Caltabellotta, i musei siciliani "fanno rete": il progetto e tutti i luoghi

Nato dalla collaborazione tra enti pubblici, università e imprese, il progetto "Musei in Rete", finanziato dal PNRR, intende innovare e rilanciare il territorio siciliano

Balarm
La redazione
  • 31 luglio 2025

Cos’hanno in comune gli abiti storici del ‘700 custoditi al Museo di Mirto (Me) con le foto scattate da Giovanni Verga in mostra a Vizzini (Ct) o con il mondo della ceramica di Santo Stefano di Camastra (Me)? E ancora: cosa può accomunare opere d’arte contemporanee o strumenti musicali di tutto il mondo che si trovano ad Alcamo (Tp) a reperti archeologici esposti a Caltabellotta (Ag) o testi del Cinquecento conservati a Geraci Siculo (Pa)?

All’apparenza poco o nulla. Nella realtà più di quanto si possa immaginare: perché tutti questi tesori sono esposti in musei che fanno capo a Comuni siciliani. Un patrimonio affascinante e prezioso che, nelle difficoltà economiche e nella scarsità di risorse umane patite dagli enti locali, stenta a essere conosciuto e a diventare elemento di attrazione turistico-culturale e fonte di sviluppo economico e occupazione per i territori come invece meriterebbe.

Il progetto MIR, "Musei in Rete" nasce da questi presupposti e dalla convinzione di Fondazione MeNO – Memorie e Nuove Opere diretta da Roberto Albergoni, che occorra “fare rete” anche nella progettazione, evitando la frammentazione dei fondi, per generare processi di sviluppo solidi e duraturi.

Scopo di MIR, finanziato da un bando dell’Università la Sapienza di Roma grazie a fondi del PNRR (NextGenerationEU – Programma di Ricerca del Partenariato Esteso CHANGES), è dunque implementare la Rete dei Musei Comunali ideata da Anci Sicilia e presentata ad ottobre dello scorso anno: il primo e unico esempio in Italia di network regionale di musei civici che vanta già circa 200 realtà espositive e 100 Comuni dell’Isola aderenti.

Il progetto MIR si propone di lavorare allo sviluppo della piattaforma digitale in progress creando contenuti multimediali georeferenziati e strategie di sviluppo utili alla Rete nella sua interezza e, in particolare, a 6 musei pilota: il MUSEBARCH di Geraci Siculo (Pa), il Museo dell’Immaginario verghiano di Vizzini (Ct), il Museo del Costume e della Moda siciliana di Mirto (ME), il Museo della Ceramica di Santo Stefano di Camastra (Me), il Museo Civico di Palazzo della Signoria a Caltabellotta (Ag) e il MACA di Alcamo (Tp).

Oltre ad Anci Sicilia sono partner di MIR: DSEAS, il Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università degli studi di Palermo, in rappresentanza della ricerca universitaria applicata al tangible heritage; e le società Qmedia, Ecubing ed Essence of Sicily specializzate rispettivamente in comunicazione, sviluppo di prodotti digitali innovativi e turismo sostenibile ed esperienziale.

Approvato a settembre scorso, il progetto è entrato nel vivo la scorsa primavera con sopralluoghi e incontri sui territori tenuti dai partner con le amministrazioni comunali, le associazioni culturali e i vari stakeholders locali.

All’interno della piattaforma Rete dei Musei, il progetto MIR realizzerà una serie di azioni a favore dei Comuni selezionati che saranno rese pubbliche sul sito in autunno: creazione di materiali multimediali, ideazione di percorsi culturali e pacchetti turistici esperienziali, scannerizzazione e fruizione in 3D di elementi delle collezioni esposte nei musei e altre azioni fondamentali di comunicazione come la realizzazione di brochure, oltre a un sistema di recensioni e valutazione.

Il progetto MIR interviene anche sugli aspetti gestionali, prospettando soluzioni di governance ai Comuni e una serie di azioni di formazione e sperimentazioni sul campo per i 6 musei campione.

La Rete dei Musei comunali della Sicilia è un unicum in Italia. Esperimenti di reti similari si sono limitati finora al piano provinciale o alla collaborazione tra singoli musei.

A novembre 2025, quando il progetto MIR sarà ormai in fase di completamento, il sito verrà presentato anche a Bologna all’Assemblea nazionale di ANCI. MIR è il primo di un “arcipelago” di progetti finalizzati a valorizzare i singoli musei e promuovere il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso. Un’infrastruttura digitale pensata sia nell’interesse della fruizione di chi vive in Sicilia sia per i turisti.

Il DSEAS (Dipartimento di Scienze Economiche, aziendali e statistiche) dell’Università di Palermo ha già avviato una prima area di ricerca che riguarda l’analisi dei modelli di governance già sviluppati al fine di studiare le forme di gestione più efficaci, confrontando esperienze nazionali e internazionali, consentendo di individuare soluzioni replicabili e adattabili ai diversi contesti locali del progetto MIR.

Per scoprire i dettagli e l'elenco completo dei musei che fanno parte del progetto è possibile visitare il sito web dell'iniziativa.
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