Da Palermo alla maglia azzurra: la favola di Elisa, a 15 anni è una stella del flag football
In campo a Innsbruck, dove la nazionale italiana sta disputando gli Europei U15. «Ho iniziato grazie a mio padre, per questo sport ho lasciato la ginnastica ritmica»

Elisa D'Adelfio
Da Palermo a Innsbruck, in Austria. Una giovane promessa dello sport siciliano con i colori azzurri: Elisa D’Adelfio, atleta di soli 15 anni, si è aggregata alla Nazionale italiana per il campionato europeo U15 misto di flag football. La competizione è in corso in Austria e andrà avanti fino al 7 settembre.
«Sono felice di aver avuto questa possibilità. È ciò che sogno da quando ho iniziato a praticare il flag football», commenta. «Sono fiera di me stessa per essere stata costante con il lavoro che mi ha portato fino alla nazionale U15».
Elisa ha avuto anche modo di raccontare come è nata la sua passione per questo sport, che ha iniziato a praticare quasi per caso: «Ho cominciato circa 3 anni fa, quando mio padre mi accompagnò a un open day degli Sharks Palermo, squadra in cui ha giocato a tackle per tanti anni quando aveva la mia età».
La passione per questo sport, infatti, è di famiglia. Sotto questo aspetto il padre di Elisa è stato un modello per lei: «Ho sempre preso ispirazione da lui per il football, conserverò per sempre ogni consiglio che mi ha dato».
Il flag football, una variante del football americano, è uno sport in cui contano particolarmente l’agilità e la prontezza dei giocatori. Per “placcare” l’avversario si deve strappare una bandierina attaccata alla cintura di quest’ultimo. Questa peculiarità rende il flag football più accessibile rispetto al football americano.
«Mi sono sin da subito appassionata al gioco di squadra, necessario per far funzionare tutte le azioni. Mentre giocavo a flag praticavo anche ginnastica ritmica. Da quest’anno, invece, ho deciso di dedicarmi al football a tempo pieno».
Sono diversi i momenti della scorsa stagione che Elisa porta nel cuore: «Quest’anno ho avuto l’onore di poter giocare in senior femminile con ragazze molto più grandi di me, che mi hanno coinvolta come se fossi una loro coetanea. Durante questo campionato ho firmato la mia prima segnatura in una partita contro gli Elephants Catania. Subito dopo sono stata convocata al primo raduno della Nazionale».
Nonostante l’alto livello di competitività delle partite, Elisa non si è mai fatta scoraggiare. È l’entusiasmo che, prima di ogni altra cosa, sprona la giovane a continuare e fare sempre meglio: «In tutti i momenti in cui sono entrata in campo provavo gioia per avere la possibilità di giocare. Anche quando la mia squadra era in svantaggio».
Nonostante il prestigioso traguardo rappresentato dalla convocazione in Nazionale, non è certamente questo l’obiettivo finale di Elisa, ma solo il primo passo di un lungo e ambizioso percorso sportivo: «Dopo questa tappa agli Europei, il mio prossimo obiettivo sono i Mondiali. Spero anche di arrivare alle Olimpiadi; se non riesco per il 2028, magari riuscirò nel 2032».
E anche a Innsbruck sta dimostrando il suo valore: contro la Finlandia, battuta dagli azzurri col punteggio di 40-12, ha segnato il suo primo Touch Down con la Nazionale.
«Sono felice di aver avuto questa possibilità. È ciò che sogno da quando ho iniziato a praticare il flag football», commenta. «Sono fiera di me stessa per essere stata costante con il lavoro che mi ha portato fino alla nazionale U15».
Elisa ha avuto anche modo di raccontare come è nata la sua passione per questo sport, che ha iniziato a praticare quasi per caso: «Ho cominciato circa 3 anni fa, quando mio padre mi accompagnò a un open day degli Sharks Palermo, squadra in cui ha giocato a tackle per tanti anni quando aveva la mia età».
La passione per questo sport, infatti, è di famiglia. Sotto questo aspetto il padre di Elisa è stato un modello per lei: «Ho sempre preso ispirazione da lui per il football, conserverò per sempre ogni consiglio che mi ha dato».
Il flag football, una variante del football americano, è uno sport in cui contano particolarmente l’agilità e la prontezza dei giocatori. Per “placcare” l’avversario si deve strappare una bandierina attaccata alla cintura di quest’ultimo. Questa peculiarità rende il flag football più accessibile rispetto al football americano.
«Mi sono sin da subito appassionata al gioco di squadra, necessario per far funzionare tutte le azioni. Mentre giocavo a flag praticavo anche ginnastica ritmica. Da quest’anno, invece, ho deciso di dedicarmi al football a tempo pieno».
Sono diversi i momenti della scorsa stagione che Elisa porta nel cuore: «Quest’anno ho avuto l’onore di poter giocare in senior femminile con ragazze molto più grandi di me, che mi hanno coinvolta come se fossi una loro coetanea. Durante questo campionato ho firmato la mia prima segnatura in una partita contro gli Elephants Catania. Subito dopo sono stata convocata al primo raduno della Nazionale».
Nonostante l’alto livello di competitività delle partite, Elisa non si è mai fatta scoraggiare. È l’entusiasmo che, prima di ogni altra cosa, sprona la giovane a continuare e fare sempre meglio: «In tutti i momenti in cui sono entrata in campo provavo gioia per avere la possibilità di giocare. Anche quando la mia squadra era in svantaggio».
Nonostante il prestigioso traguardo rappresentato dalla convocazione in Nazionale, non è certamente questo l’obiettivo finale di Elisa, ma solo il primo passo di un lungo e ambizioso percorso sportivo: «Dopo questa tappa agli Europei, il mio prossimo obiettivo sono i Mondiali. Spero anche di arrivare alle Olimpiadi; se non riesco per il 2028, magari riuscirò nel 2032».
E anche a Innsbruck sta dimostrando il suo valore: contro la Finlandia, battuta dagli azzurri col punteggio di 40-12, ha segnato il suo primo Touch Down con la Nazionale.
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