ITINERARI E LUOGHI
Da qui i pirati vedevano tutto l'orizzonte: alla scoperta della Garitta di Santa Tecla
Costruita durante la dominazione spagnola, è composta da pietrame lavico e frammenti di tegole e cocci. La torre si affaccia sul mare della costa ionica della Sicilia
 
									
				Gli scogli lavici della costa ionica della Sicilia riservano moltissime sorprese. Affacciata sul mare c’è per esempio la garitta di Scalo Pennisi di Santa Tecla, frazione di Acireale.
Le garitte erano costruzioni molto diffuse in età medievale e moderna. Lo scopo della garitta di vedetta era quello di proteggere una sentinella e consentirle di la difesa dell’area, con una completa visuale dell’orizzonte.
Fu nel periodo della dominazione spagnola che di garitte ne vennero costruite in abbondanza, soprattutto lungo le coste siciliane ed erano tutte in comunicazione tra di loro. Pare che oggi se ne possano contare più di duecento e per gran parte sono sconosciute, nonostante siano luoghi pieni di fascino, ricchi di storia e di leggende.
Santa Tecla è un piccolo borgo marinaro all’interno della Riviera dei Limoni o dei Ciclopi.
È circondata da agrumeti, ulivi e mandorli e con le sue rocce vulcaniche si distende sul mar Ionio. D’estate, ad agosto per la festa della Santa Patrona, una processione di barche illumina il mare e insieme agli altri borghi abitati da pescatori e tradizioni antiche, come Santa Maria La Scala, Capomulini, Stazzo, Pozzillo, costituisce un patrimonio incredibile.
La Garitta di Santa Tecla rientrava nel sistema difensivo messo a punto tra il 1500 e il 1600 dagli spagnoli. È composta di pietrame lavico legato con malta e frammenti di tegole e cocci. La torre ha una pianta quadrata di 3 metri per lato ed è alta circa 6 metri.
Ha una copertura a piramide, con volta a vela, è sormontata da una sfera di basalto ed è decorata con quattro merli agli angoli. Pare che il 3 maggio del 1582 il pirata Luccialì sbarcò nella Garitta di Santa Tecla, conquistandola, al comando di sette galee e trecento pirati.
Tutta l’area del catanese è caratterizzata da molte torri e garitte. Per citare solo alcune delle più importanti, ci sono Torre Trezza e Torre Faraglione ad Aci Castello, Torre di Sant’Anna, Torre Alessandrano, Torre Negra o di Pozzillo, Torre Archirafi nel comune di Riposto, Torre Laviefuille e Torre di Malo Grado che ricade nel territorio di Mascali e la Torre di Giarre.
Spesso però sono in stato di totale abbandono mentre invece sarebbero un bene architettonico e storico da custodire e valorizzare.
			
							Le garitte erano costruzioni molto diffuse in età medievale e moderna. Lo scopo della garitta di vedetta era quello di proteggere una sentinella e consentirle di la difesa dell’area, con una completa visuale dell’orizzonte.
Fu nel periodo della dominazione spagnola che di garitte ne vennero costruite in abbondanza, soprattutto lungo le coste siciliane ed erano tutte in comunicazione tra di loro. Pare che oggi se ne possano contare più di duecento e per gran parte sono sconosciute, nonostante siano luoghi pieni di fascino, ricchi di storia e di leggende.
Santa Tecla è un piccolo borgo marinaro all’interno della Riviera dei Limoni o dei Ciclopi.
È circondata da agrumeti, ulivi e mandorli e con le sue rocce vulcaniche si distende sul mar Ionio. D’estate, ad agosto per la festa della Santa Patrona, una processione di barche illumina il mare e insieme agli altri borghi abitati da pescatori e tradizioni antiche, come Santa Maria La Scala, Capomulini, Stazzo, Pozzillo, costituisce un patrimonio incredibile.
La Garitta di Santa Tecla rientrava nel sistema difensivo messo a punto tra il 1500 e il 1600 dagli spagnoli. È composta di pietrame lavico legato con malta e frammenti di tegole e cocci. La torre ha una pianta quadrata di 3 metri per lato ed è alta circa 6 metri.
Ha una copertura a piramide, con volta a vela, è sormontata da una sfera di basalto ed è decorata con quattro merli agli angoli. Pare che il 3 maggio del 1582 il pirata Luccialì sbarcò nella Garitta di Santa Tecla, conquistandola, al comando di sette galee e trecento pirati.
Tutta l’area del catanese è caratterizzata da molte torri e garitte. Per citare solo alcune delle più importanti, ci sono Torre Trezza e Torre Faraglione ad Aci Castello, Torre di Sant’Anna, Torre Alessandrano, Torre Negra o di Pozzillo, Torre Archirafi nel comune di Riposto, Torre Laviefuille e Torre di Malo Grado che ricade nel territorio di Mascali e la Torre di Giarre.
Spesso però sono in stato di totale abbandono mentre invece sarebbero un bene architettonico e storico da custodire e valorizzare.
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