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Da qui vedi tutta Palermo, ora è in vendita: un gioiello del barocco cerca proprietari

La dimora dei principi cerca proprietari: la storica villa settecentesca Bonocore Maletto a Palermo che di recente è diventata un albergo di lusso, è in vendita

Balarm
La redazione
  • 20 giugno 2025

Villa Bonocore a Palermo

L'elegante gioiello barocco di Palermo da cui si vede tutta la città è in vendita: Villa Bonocore Maletto al prezzo di 5,2 milioni di euro è in attesa di nuovi proprietari.

Si tratta di uno dei luoghi settecenteschi più belli del capoluogo. Passata tra nobili famiglie fu restaurata negli anni ’90 del secolo scorso, negli ultimi anni è diventata un albergo di lusso.

L’annuncio è stato pubblicato sul portale di "Sotheby’s International Realty" ed è tra le più importanti società immobiliari del lusso.

Oltre a disporre di tantissimi comfort, la sua posizione è davvero strategica. Si trova a soli 10 minuti da Mondello, a 20 minuti dal centro storico di Palermo e altrettanto dall'Aeroporto Internazionale "Falcone e Borsellino".

La superficie dell'immobile vanta 2.500 metri quadrati, con 15 camere e 20 bagni, sorge nella storica contrada dei Colli.

Tra i servizi non mancano l'ascensore, il sistema di allarme, la palestra con l'area fitness, la piscina, la cantina e il parcheggio.

Incluso nella vendita c'è anche il giardino storico che si sviluppa su oltre 9.000 metri quadrati, dove sono custodite centinaia di specie botaniche.

Le origini della villa risalgono al primo Settecento, come documentato dal Marchese di Villabianca nelle sue cronache.

Costruita attorno al 1730 su terreni originariamente appartenuti alla famiglia Catalano, la proprietà è stata acquisita nel dicembre 1719 da Muzio Spadafora e Branciforte, principe di Maletto.

Nel febbraio 1723, alla morte del principe, la villa è passata al figlio primogenito Domenico.

Successivamente, nel 1738, divenne proprietà di Anna Maria Gaetani e Gravina, madre di Domenico. È stata sotto la sua gestione che la dimora ha subito importanti interventi architettonici nel 1736, diretti dall’architetto Nicolò Palma.

Questi lavori interessarono non solo la struttura principale, ma anche la cappella, la cavallerizza, i magazzini e il parco retrostante.

Tra il 1739 e il 1740 è stato realizzato lo scenografico scalone esterno, costruito con la caratteristica pietra di Monte Gallo.

Nel corso dell’Ottocento, la proprietà ha cambiato nuovamente destinazione. Nel 1842 risultava appartenere a Domenico Spatafora e Colonna, principe di Maletto, per poi passare alla famiglia Bonocore, da cui ha preso l’attuale nome.

Un ulteriore cambio di proprietà si verificò nel 1903, quando la villa venne acquistata dagli Amari, conti di Sant’Adriano.

Con l’arrivo dei nuovi proprietari, la villa ha vissuto un’epoca di particolare vivacità.

Nel 1952 ha avuto inizio un lento declino fino a quando nel 1991 l’imprenditore Renato Barraja ha acquistato la proprietà.

Durante quegli anni è stato portato avanti il restauro che gli ha donato ulteriore lustro all’intero complesso, trasformandolo in un boutique hotel attivo fino a pochi anni fa, e in sede di ricevimenti ed eventi privati.

«Questa villa, quando fu acquistata dai Barraja, si chiamava ancora Villa Amari, – come riporta il sito de "Le Vie dei Tesori", lo scrive Maria Arezzo di Trifiletti, nipote dell’ultima proprietaria Amari – apparteneva a mia nonna Michelina Arezzo, sposata con nonno Gabriele Amari e lì abitai fino al 1968 insieme ad una scatenata banda di cugini.

Se il Paradiso esiste, ha sicuramente il rigoglio, la bellezza ed il profumo del vecchio giardino di Villa Amari.

Per me è il luogo di un’infanzia libera, piena di animali, di piante e di cielo.

Poi ci trasferimmo in città, in una gran bella casa, ma ci misi anni ad abituarmi. Avevo perduto il mio paradiso, la nonna e le estati terse e fresche sotto gli alberi di figura.

Ringrazio Dio di aver avuto per caso questo privilegio, ma il dolore, il rimpianto sono grandi».
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