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Dalla Portella del Vento ammiri un panorama unico: in Sicilia alle "Rocche Jero"

Un'escursione magica in un territorio attraversato da molteplici corsi d'acqua, con ruscelletti candidamente spumeggianti in pendio fra massi levigati e muscosi

Santo Forlì
Insegnante ed escursionista
  • 16 febbraio 2024

Un sabato di metà febbraio mattinieri come sempre col nostro gruppo "Camminare i peloritani" con la guida Pasquale D'Andrea, siamo partiti per l'escursione alle rocche Jero, sentiero Girasì, distanti una ventina di chilometri, lato tirrenico, rispetto alla città.

Percorso un tratto di strada comunale di Rometta Superiore con le bianche case disposte sulla sua destra con le graste davanti all’uscio (vasi in cotto con fiori o prezzemolo o altre piante eduli ndr) ci siamo incamminati per uno stretto e scuro sentiero in terra battuta scavato in un costone e contornato da arbusti vari tutti un po' umidicci.

Finché non siamo giunti in un luogo più aperto e luminoso, che nella parte iniziale includeva pure la grotta di San Leone che in realtà assomigliava di più a una capanna poiché la sua apertura assomigliava a una porta, il tetto costituito di una cupola di terra coperta di erbetta e sul davanti un cortiletto.
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Luogo comunque suggestivo che ci ha portato ad un momento di raccoglimento spirituale ideale per iniziare al meglio il nostro cammino. Percorso misto, agevole in alcuni tratti, piuttosto tecnico in altri. Condizione di benessere nella generalità dell'escursione. Scarpinando pian piano ci si riscalda e un piacevole tepore ci accompagna.

Per un ampio tratto abbiamo attraversato una pineta e inalato l'odore balsamico delle resine ancora roride di pioggia. Il territorio è attraversato da molteplici corsi d'acqua e la nostra vista è stata allietata dai ruscelletti candidamente spumeggianti in pendio fra massi levigati e muscosi.

Abbiamo potuto ammirare non solo quelli lungo il sentiero, ma anche i rivoli e le cascate situate negli anfratti più nascosti. Perché oramai siamo molto tecnologici e c'è Pasqual Google che ci informa in tempo reale direttamente in siciliano su tutte le attrattive del territorio e anche sulle possibili scilicate.

Queste le sue parole : «Abbiamo camminato immersi nella natura, coi suoi magici silenzi ed abbiamo attraversato un paesaggio vario: in mezzo alle pinete, inerpicandoci fra pareti rocciose, godendo della vista di distese illuminate dal sole contrastanti con altre in ombra.

Per un tratto abbastanza lungo abbiamo camminato per un agevole sentiero ai cui lati c'erano delle fitte piante di erica perfettamente allineate tali da richiamare in mente un giardino naturale all’italiana.

Siamo giunti verso le ore 13.00 sulla Portella del Vento dove abbiamo potuto spaziare lo sguardo sul vasto panorama circostante comprendente rilievi boscosi dal cupo e fitto ammanto mentre altrove si aprivano degli spazi rischiarati dal sole e ricoperti di una tenera erbetta color verde smeraldo.

Lontano sullo sfondo l'azzurro del mare. Non avevamo ancora finito di mangiare il panino che ci siamo allontanati di corsa, perché la Portella del Vento si è improvvisamente e veementemente ricordata delle sue prerogative.

Percorrendo il solito itinerario ad anello la via del ritorno è stata diversa da quella dell'andata, così che abbiamo potuto ammirare altri paesaggi: ancora ruscelli, fra cui alcuni con le rive ricoperte di muschio che in alcuni posti costituiva dei tappeti e degli ammanti di una meravigliosa tonalità verde chiaro sfavillante.

Più avanti pervenuti ormai in piano e camminando sul greto di un torrente poco più in alto rispetto a noi c’erano degli aranceti che coloravano con la loro vivace tinta dei vasti spazi. Per cui possiamo dire che abbiamo ammirato una vasta gamma cromatica, compreso un arcobaleno che abbiamo visto sorgere fra il mare e le colline.
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