Dove partì il sacco di Palermo sorge un museo: il riscatto della villa icona del Liberty
Simbolo di quella violenza edilizia che ha fatto strage di ville e gioielli Liberty nel cuore della città, rischiava di essere oltraggiato un'altra volta. Cosa è successo

Villa Deliella
Ancora una volta l'area rischiava di essere oltreggiata un'altra volta. In quest'area infatti gli uffici del Suap del Comune avevano rilasciato un'autorizzazione per realizzare un parcheggio privato. Un provvedimento che ha suscitato un'ondata di indignazione e polemiche e l'intervento dell'assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti che, con un atto di indirizzo, ha ordinato l'annullamento del provvedimento.
Una vicenda su cui è intervenuto direttamente anche il sindaco Roberto Lagalla, il quale - in una nota condivisa con l'assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta - ha ribadito il progetto del Museo-Memoriale del Liberty.
«In merito all’atto emanato dagli Uffici del Suap, si ribadiscono - riporta la nota - il valore storico-urbanistico e la valenza iconica di quello spazio, a dolorosa memoria della nefasta stagione del cosiddetto “sacco di Palermo”. L’area è destinata alla realizzazione di un Museo del Liberty, così come esplicitamente indicato dalle Direttive Generali per la formazione del Pug (Piano urbanistico generale, ndr), le quali costituiscono atto di indirizzo politico-urbanistico non solo per l’Area della Pianificazione, ma per tutte le aree dirigenziali che si occupano di conformazione e uso dei suoli, delle infrastrutture e degli edifici.
Il futuro Museo-Memoriale del Liberty e la riqualificazione dell’area simbolica di Villa Deliella potranno essere il portale da cui partire per esplorare il vasto palinsesto Liberty della città. Infine, l’area di piazza Crispi alle Croci è stata individuata dalla Giunta come una delle aree di rigenerazione urbana in cui, anche in project financing, che preveda la riqualificazione della piazza, la dotazione di servizi urbani e la valorizzazione dell’area della ex Villa Deliella con la realizzazione del Museo-Memoriale del Liberty per sanare la vergognosa ferita che l’abbattimento del capolavoro di Ernesto Basile ha inferto al tessuto culturale, civile e architettonico della città.
Pertanto - conclude la nota - si conferma la volontà della Giunta comunale, in piena sintonia con il Consiglio comunale, di procedere, anche in sinergia con la Regione Siciliana e la Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo, alla realizzazione di un’architettura dall’elevato valore simbolico e che possa costituire la porta di accesso all’itinerario del Liberty palermitano, che già l’hanno scorso ha ricevuto tributi e menzioni per la sua eccezionalità nel panorama europeo».
«È disarmante constatare come, ancora oggi a Palermo, l’interesse del privato continui a prevalere su quello pubblico, persino quando in gioco c’è una ferita storica e simbolica nel cuore della città - intervengono i consiglieri comunali del gruppo OSO, Giulia Argiroffi e Ugo Forello - Apprendere che una dirigente comunale, la dottoressa Vicari, abbia autorizzato l’uso di quell’area come parcheggio, trattandola come un semplice lotto in zona commerciale, ci lascia profondamente sconcertati.
Ancora più grave appare per la mancata comunicazione alla parte politica, che avrebbe dovuto valutare la reale opportunità urbanistica e culturale di tale scelta in un’area che il piano regolatore destina a finalità museali. Non possiamo accettare che si tratti di una semplice svista: chi conosce Palermo, come la dirigente in questione, sa bene cosa rappresenti quel luogo per la memoria collettiva della città.
Accogliamo con favore e sollievo l’intervento dell’assessore Forzinetti, che ha chiesto l’immediata revoca dell’autorizzazione e lo ringraziamo per avere mostrato la buona fede dell’amministrazione.
Tuttavia, ora chiediamo che si passi dalle parole ai fatti: revochiamo formalmente quell’atto e dimostriamo che esiste ancora una possibilità di riscatto. Palermo ha bisogno, oggi più che mai, di un gesto di coraggio: ricucire la ferita, restituire dignità al suo passato e trasformare quel luogo in un simbolo positivo: un museo che racconti il sacco di Palermo, documentandone gli effetti devastanti, potrebbe diventare non solo un doveroso atto di giustizia storica, ma anche un punto di forza culturale per la città».
«L’area dove sorgeva Villa Deliella non si tocca - dichiara Domenico Bonanno, capogruppo della DC al Comune di Palermo -. Al contrario, è necessario andare avanti con la creazione del "Museo Regionale del Liberty" e dell’itinerario dell’Art Nouveau, così come stabilito dalla Giunta regionale che con una delibera del 2021, aveva avviato le procedure di progettazione e realizzazione.
Pensare di trasformare quello spazio — dove sopravvivono ancora elementi e alberature di interesse storico — in un parcheggio a pagamento è miope e in contrasto con diversi atti di indirizzo approvati dal Consiglio comunale negli ultimi anni».
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