STORIA E TRADIZIONI

HomeNewsCulturaStoria e tradizioni

È di lusso ma a Palermo profuma i ricchi e i poveri: il suo "ciavuro" ti riporta in Sicilia

Base di innumerevoli profumi anche molto costosi, le essenze siciliane raccontano ancora una volta delle innumerevoli "donazioni" che hanno lasciato gli Arabi

Susanna La Valle
Storica, insegnante e ghostwriter
  • 1 settembre 2023

I fiori della zagara

Una volta i bimbi di Palermo profumavano di zagara, lo ricordo benissimo, la mia sorellina neonata profumava di fiori d’arancio.

Era la beauty routine quotidiana; un dolce rito dopo il bagnetto, si tamponava delicatamente i piccoli con un batuffolo di cotone, spruzzato con questo prezioso elisir.

Dicono gli esperti che l’odore dei piccoli è "un misto di vaniglia e banana", un aroma che crea dopamina negli adulti, "l’innamoramento".

Se poi questo è esaltato dalle note fresche degli agrumi di Sicilia diventa un mix ammaliante che arriva diritto al cuore, regalando al piccolo una piacevole sensazione di rilassamento e benessere, che dura a lungo, rimanendo impresso nella memoria.

Se il profumo è stato sempre ritenuto un bene di lusso, a Palermo e in Sicilia, la colonia era un bene di consumo, non importava lo stato sociale o economico, piccoli e grandi facevano uso di queste fragranze, mi è stato raccontato che nei quartieri popolari di Palermo la mamma profumava i suoi numerosi figli prima di farli uscire: "Poveri sì, ma profumati".
Adv
È il Ciauro di questa terra meravigliosa, che ti entra nelle narici, specie con i suoi piccoli fiori vellutati, o con le sue resine di piante e frutti. Base di innumerevoli profumi anche molto costosi, le essenze siciliane raccontano ancora una volta delle innumerevoli “ donazioni” che hanno lasciato gli Arabi.

Il profumo se una volta era un modo per nascondere cattivi odori, con gli Arabi diventa piacere, seduzione, contribuendo a quella potentissima memoria olfattiva depositata nei nostri ricordi.

Piccoli fiori estremamente delicati e profumatissimi che una volta condividevano la stessa “antica metodica”: l’Enfleurage, un processo che potremmo definire alchemico basato sul “ simile scioglie il simile”. Un grasso che catturava gli oli essenziali dei fiori.

Tecnica oggi, quasi del tutto abbandonata per gli elevati costi, i tempi lunghi di lavorazione e la minima resa dei fiori. Procedimento sostituito dalla macerazione. La Conca d’Oro con le sue zagare, principalmente dei fiori d’arancio, ma anche di limone, inondavano il territorio fino al centro della città.

Racconta una produttrice di profumi a proposito dei fiori d’arancio è "una nota di testa, fresca e agrumata, una nota di corpo che diventa floreale e infine una nota di fondo dolce e ambrata.

Una profumazione che non ha mai avuto genere ed età: è per uomo e donna dallo zero ai 99 anni”.

Il nome zagara deriva dall’arabo Zhara, "fiore che sfavilla di bianco", fiore considerato con i suoi cinque petali l’amore divino per i mussulmani, nel nostro linguaggio dei fiori simboleggia purezza fedeltà e amore. È stato a lungo il fiore principale del bouquet di nozze.

Nel romanzo "Madame Bovary" non a caso, il mazzolino è descritto come ingiallito e impolverato, metafora del tradimento e della fine del matrimonio della protagonista.

Considerato uno dei repellenti naturali contro i morsi delle zanzare, si dice aiuti l’ispirazione creativa, dia vigore ed energia, conduca ad apertura mentale.

Altro fiore da cui si ricava profumo è il Gelsomino, dall’inebriante fragranza. Una volta era messo nelle ciotole per profumare gli ambienti, oppure un singolo fiorellino finiva in qualche tasca del vestito, per sentirne a lungo il profumo.

Introdotto nel Mediterraneo dall’India e dai paesi Arabi, ha la caratteristica di essere persistente anche a centinaia di metri, specie nelle notti primaverili. Il suo aroma è "avvolgente, caldo, speziato, animalico, talcato", con la temperatura del corpo sprigiona un’intensa e sensuale scia.

Il Gelsomino simboleggia gentilezza e bellezza, il suo aroma apre a sensazioni positive, placa l’affanno e aiuta nei problemi respiratori.

Particolarmente delicato, era raccolto dalle Gelsominaie, tutte donne, le uniche adatte a raccoglierne i fiori senza rovinarli, raccolta che avveniva dalle due di notte sino all’alba, il sole ingialliva i fiori e il caldo ne rovinava il profumo, ci volevano 8000 fiori per un grammo di essenza.

Se zagara e gelsomino erano le antiche profumazioni siciliane, l'arte di estrarre le essenze si è arricchita nel tempo di altri preziose fragranze dove sono entrati, altri fiori, oli, frutti e persino il profumo del mare fatto di alghe e sale.

Sono quei sentori che ispiri appena arrivi sull’Isola, quella magia che hai bisogno di ritrovare anche a migliaia di km di distanza sotto cieli e temperature completamente diverse.

In questi Ciauri, che spesso acquistiamo prima di ripartire, c'è il desiderio non solo di prolungare la vacanza, ma di portarsi questa preziosa aura di intrigo e bellezza. Una casa di profumi siciliana mi ha raccontato di una lettera arrivata presso l’azienda.

Una Signora ricordava le vacanze trascorse ogni anno sull’Isola con il marito: "Al rientro in Germania, puntualmente, acquistavano il profumo di zagara per portarsi via un pezzo di Sicilia".

Un rito continuato fino a che il marito non è venuto mancare e la signora non è più tornata. Da qui la richiesta di acquistarlo a distanza. Era uno dei modi per ricordarsi del suo compagno di vita.

In quelle note agrumate la signora riviveva sensazioni ed emozioni. È quel processo chiamato Sindrome di Proust, quel rievocare esperienze passate attraverso un odore, quella "Ricerca del tempo perduto" capace di resistere al trascorrere del tempo.

Fiori d’arancio, gelsomino, pomelia, limone, ma anche fico, ginestra, persino basilico, origano mare, sono i Ciauri della Sicilia, tutti con un forte potere evocativo persistente nel tempo, e se una bottiglietta può destare tutto questo, ha fatto bene la signora a richiederlo e l’azienda a regalarlo, nulla le è stato addebitato.

Omaggiare la Sicilia è un privilegio, fermare la bellezza e il tempo un piacere, parlare d’amore con un profumo è un onore.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI