AMBIENTE

HomeNewsAttualitàAmbiente

È il mollusco più grande del Mediterraneo: perché le "nacchere di mare" sono a rischio

Vive vicino alle coste siciliane e da tempo soffre un declino che sembra inesorabile, provocato dalle principali minacce che affliggono il nostro globo

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 24 maggio 2024

Una "nacchera di mare"

È una delle specie marine più importanti del Mediterraneo e fra i più importanti filtratori presente nei nostri mari, eppure sono poche le persone che la conoscono o che hanno avuto la fortuna di vederli dal vivo. Stiamo parlando della Pinna nobilis, conosciuta ai più anche come "Nacchera di mare".

Un mollusco appartenente all’ordine degli Ostroida, il gruppo che accoglie tutti i bivalvi. Un tempo specie considerata comune, vicino alle nostre coste siciliane, la Pinna nobilis da tempo soffre un declino che sembra inesorabile, provocato dalle principali minacce che affliggono il nostro globo: il surriscaldamento climatico, il prelievo scellerato e l’inquinamento.

Considerata dagli scienziati il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo ( le sue valve possono infatti raggiungere il metro di lunghezza), questa specie permane infatti da diversi anni all’interno della lista degli animali più minacciati d’Europa, in particolare nell’Allegato IV della Direttiva 92/43/CEE, nota anche come Direttiva Habitat, che presenta quelle “specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa e di cui ne è vietata la raccolta se non per scopi scientifici”.
Adv
Quasi un paradosso, per un organismo che fino a qualche secolo fa ricopriva letteralmente i fondali italiani, tanto da favorire la crescita di un’industria ormai oggi poco conosciuta, legata alla lavorazione della sua seta: il bisso marino.

Tipica del Piano Infralitorale, questa specie è comune tra le praterie di fanerogame, in particolare fra i ciuffi di Posidonia oceanica che proteggono spesso le spiagge dalle correnti. Tuttavia, è possibile incontrarla anche su fondali ghiaiosi, sabbiosi e fangosi, fino a circa 60 m di profondità.

Dunque, se siete fra gli appassionati di snorkeling o avete un brevetto per le immersioni subacquee, potreste avere la fortuna di osservarla dal vivo, spingendovi a ridosso del Piano Circalitorale, all’interno di alcune aree marine protette del Mediterraneo. State però attenti!

Spesso ad emergere dalle foreste di Posidonia non è la Pinna nobilis, ma la sua sorella minore, leggermente più piccola, ovvero la Pinna rudis, molto simile per morfologia.

Per distinguerle basta notare l’eventuale presenza di escrescenza sulla conchiglia. Nel caso in cui queste siano presenti, siete di fronte a una P. rudis.

Che sapore però ha questo particolare mollusco, talmente grande da essere stato definito da Linneo come "il più nobile" fra i bivalvi? Ricordando che attualmente la sua raccolta è vietata in tutta Europa per contrastare il pericolo di estinzione, in verità l’esperienza di mangiare la Nacchera di mare non può essere più considerata un’esperienza molto piacevole.

Trattandosi infatti di un grosso mollusco filtratore, è estremamente disgustoso e pericoloso mangiarlo oggi, considerando il gran numero di inquinanti e di patogeni che assorbe dall’acqua di mare.

Non è infatti un caso se gli scienziati utilizzano questa specie come indicatore dell’inquinamento marino, tanto da fungere da rivelatore per un eventuale inquinamento nucleare.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI