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È salva la magia del "Teatro del Cielo": un luogo eterno e unico da scoprire in Sicilia

È definito dal grecista Romagnoli "teatro del cielo" per la vista mozzafiato che offre: il teatro di Akrai (700 posti, vicino Siracusa) sta per essere totalmente recuperato

Balarm
La redazione
  • 12 novembre 2019

Teatro greco di Akrai nel Comune di Palazzolo Acreide (Siracusa)

Sono stati stanziati ben 845mila euro per alcuni interventi di recupero urgenti da operare sul Teatro di Akrai, (Palazzolo Acreide, Siracusa) che vanno dalla valorizzazione dello spazio fino all'abbattimento delle barriere architettoniche.

Il progetto di recupero, realizzato con il contributo della Commissione Europea, prevede 375mila euro per il 2019 e 844.625mila euro per il 2020): a chiamare "Teatro del cielo" lo spazio portato alla luce nel 1824 dall'archeologo Gabriele Judica è stato Ettore Romagnoli per via della vista mozzafiato a 360 gradi sulla Valle dell’Anapo e quella dell’Etna.

Il teatro di Akrai conta 700 posti a sedere ed è stato edificato nella metà del II secolo avanti Cristo: a differenza di quello siracusano, questo teatro non è scavato nella roccia ma adagiato sul pendio collinare.

È la parte più suggestiva dell'intera zona archeologica di Akrai: il teatro è direttamente collegato da una galleria all'agorà della città e al "bouleuterion" (l'edificio che ospitava il consiglio (boulé) della polis nell'antica). Non si conoscono le ragioni che spinsero a una simile scelta, in ogni caso un piccolo tratto di pavimentazione lavica è ancora visibile.
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Il teatro ha subito diverse modifiche in l'epoca romana: per esempio venne edificata una scena più avanzata e venne ridotto lo spazio già angusto dedicato all'orchestra che poi venne pavimentato. Sotto la dominazione bizantina l'edificio venne utilizzato come basamento per l'edificazione di una struttura per la lavorazione del grano, quindi fu seppellito dal terreno e dalla vegetazione dopo la distruzione della città da parte degli Arabi.

La cavea è composta da nove settori, divisi da otto scalinate: Gabriele Iudica ipotizzò la presenza di sole dodici file di sedili, ma non si può escludere fossero di più nella parte centrale, i sedili laterali sono addossati ai muri: ogni gradino è alto 27 centimetri e largo 74 cm.

La scena, non molto ampia e realizzata in legno, aveva una profondità di tre metri ed era chiusa da un muro. Data questa descrizione, ci si accorge di come il complesso apparisse asimmetrico e di piccole dimensioni: questo era dovuto allo svilupparsi dell'edificio in un tessuto urbano già saturo.

Il teatro è dal 1991 sede delle rappresentazioni Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani organizzato dall'Istituto nazionale del dramma antico (Fondazione Inda).
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