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È tra i nomi in lizza per il "miglior sindaco del mondo": chi è l'unico candidato siciliano

A finire nella long list che coinvolge ben 77 sindaci (di cui solo 4 italiani) c'è anche il primo cittadino di un piccolo comune del messinese. Cosa ci ha raccontato

Sara Abello
Giornalista
  • 10 aprile 2023

Francesco Iarrera

È cosa assai nota che oggigiorno vi sia praticamente una classifica e un premio per ogni cosa: liste, graduatorie, elenchi e chi più ne ha più ne metta.

Quello che personalmente mi era sfuggito era che esistesse persino il World Mayor Prize, per i non anglofoni trattasi del premio mondiale che stabilisce quale sia il miglior sindaco dell’anno.

Questa competizione, se così vogliamo chiamarla, nasce a Londra nel 2004 e negli anni qualche italiano è stato premiato.

Di volta in volta i requisiti richiesti per distinguersi e piazzarsi in classifica sono differenti, fermo restando che la base di un buon operato, costante nel tempo, sia sempre indispensabile.

Nel 2023 il premio, lanciato lo scorso mese di gennaio, sarà assegnato a un sindaco e conseguentemente ad una città che hanno dato un contributo eccezionale in termini di amicizia e cooperazione tra paesi e città, in patria e oltre i confini.

Più semplicemente nella longlist di quest’anno sono stati inseriti quei sindaci che, insieme alle loro comunità, hanno ben compreso che i paesi e le città che lavorano insieme possono essere una vera forza per il progresso, la crescita e la pace collettiva.
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Quest’anno la lista coinvolge 38 nazioni con ben 77 sindaci di cui 4 italiani. Non è un caso che vi stia raccontando questa storia: infatti tra i presenti, se scorrete con attenzione, troverete anche un siciliano. L’iscrizione rimane aperta fino a metà maggio e tra l’altro, amici siciliani, c’è anche la possibilità di votarlo e far volare alto il nostro orgoglio.

Il nostro candidato è Francesco Iarrera, sindaco dal 2019 di Oliveri, comune in provincia di Messina. Di sicuro di contributo alla comprensione di quei valori di amicizia e solidarietà necessari a guadagnare l’ambito premio ne ha dato molto alla comunità che amministra.

Non parole ma fatti.

Ovviamente la mia curiosità era tanta, come sempre, per cui gli ho chiesto come sia finito nella longlist, cosa avesse mai fatto in questo comune di appena 2.130 abitanti, che non è certamente una metropoli, tanto che risulta difficile immaginare come possa esser finito sotto i riflettori.

Innanzitutto il sindaco Iarrera mi ha raccontato che qualche concittadino deve aver necessariamente fatto una segnalazione alla fondazione che assegna il premio. E già questa mi verrebbe da dire che sia una bella attestazione di stima, non trovate?

Poi però la commissione ha valutato i meriti sul campo e di quelli ce ne sono un bel po' da elencare. Quella di Oliveri è una comunità che, grazie anche alla guida di Iarrera, ha saputo fare proprio il concetto di inclusività. Una di quelle parole usate e abusate di questi tempi ma che in questa piccola grande realtà invece si respira sul serio.

Pensate che nell’arco di un anno sono nate ben due realtà significative che hanno dato vita ad un tessuto sociale alimentato da nuova linfa: una struttura d’accoglienza per orfani e un’altra per rifugiati di guerra.

È inevitabile che vi sia stata un’iniziale ritrosia da parte dei cittadini di Oliveri, ma è altrettanto vero che, superata la diffidenza inziale, si sia assistito ad un fenomeno di integrazione che per certi aspetti risulta quasi nuovo se non insolito.

Un impatto positivo sulla società, scambi culturali continui, integrazione reale con giovani che sono parte della comunità: stesse scuole, comitive per il tempo libero, squadre di calcio, famiglie accoglienti.

Cio è stato possibile grazie anche al contributo dei cittadini, considerate che i rifugiati di guerra vengono accolti in abitazioni sfitte degli oliveresi...quando si dice che con la collaborazione tra pubblico e privato si può fare davvero la differenza. E poi Iarrera è il sindaco di «Non ci sono casi, né conclamati, né sospetti» - questo il suo “motto” durante il lockdown.

Se ci eravamo un po’ tutti abituati alle dirette nazionali e locali con i bollettini dei contagi, quelli che ci facevano andare sottosopra la cena e passare la notte insonne, Oliveri è rimasta invece una piccola isola felice. Nessun caso di Covid per lungo tempo tanto che ad ogni diretta il sindaco ripeteva questo saluto ottimistico.

Finito il periodo più buio della pandemia da quei racconti, narrati sera dopo sera per infondere coraggio in uno dei momenti più brutti del nostro contemporaneo, sono finiti in una raccolta, grazie anche a tutta la cittadinanza e alle associazioni che hanno contribuito.

Storie di colore e speranza la cui vendita ha permesso di contruibuire alle iniziative sociali che coinvolgono i giovani di Oliveri.

Adesso che vi siete fatti anche voi un’idea dei meriti di questo sindaco e della comunità che guida non vi stupisce più di tanto questa candidatura, e chissà che questo bel riconoscimento non possa giungere in Sicilia quest’anno.
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