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Finiti i soldi per il bonus asilo nido (anche in Sicilia): cosa succede adesso per le famiglie

Sono terminate le risorse stanziate dallo Stato per sostenere i genitori nel pagamento dell'asilo nido. Le nuove domande sono "ammesse con riserva": ecco cosa significa

Anna Sampino
Giornalista
  • 28 settembre 2022

Finiti i fondi del bonus asilo nido. Sono terminate le risorse stanziate dallo Stato per sostenere le famiglie nel pagamento delle rette dell'asilo nido per i bimbi di età inferiore ai 3 anni. Da qualche giorno infatti le nuove domande vengono accolte con riserva e questo perchè non ci sono al momento soldi disponibili per coprire tutte le richieste sino a fine anno.

Una situazione che ha suscitato parecchie preoccupazioni per quelle famiglie che a settembre hanno iscritto il proprio figlio o figlia in un nido privato sapendo di poter contare su questa forma di sostegno. La misura, introdotta dal secondo governo Conte e poi riconfermata dall'esecutivo di Draghi, prevede la presentazione delle richieste e l'erogazione delle stesse sino a dicembre.

Come previsto dalla normativa, i genitori (o chi ne fa richiesta) anticipano il pagamento delle rette mensili, che poi viene rimborsato (del tutto o in parte dall'Inps) dietro presentazione delle fatture o ricevute rilasciate dalla scuola.
L'importo massimo riconosciuto è di tremila euro per 11 mensilità. I rimborsi mensili variano dai 272,73 euro ai 136,37 euro in base all'Isee del nucleo familiare.
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Da metà settembre però chi presenta domanda riceve come responso la dicitura "istanza ammessa con riserva". Cosa significa questo?

A rispondere è l'Inps attraverso il suo canale social "Inps per la Famiglia": «Le domande che in base ai tempi di presentazione, per insufficienza di budget, non potranno essere accolte saranno comunque ammesse ma “con riserva”. Qualora a fine anno dovessero residuare somme ancora disponibili, le stesse domande potranno essere recuperate e poste in lavorazione secondo l’ordine di presentazione acquisito».

Insomma, i soldi sono finiti ma le domande continueranno a essere accettate sebbene senza la certezza che il contributo verrà poi pagato. Le erogazioni potranno quindi essere concesse solo se verranno trovate risorse residue oppure se il governo stanzia fondi aggiuntivi. In caso contrario, le domande accettate con riserva resteranno "lettera morta".
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