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Forse non tutti ci credono ma Palermo può migliorare: arrivano i soldi per le periferie

Zen, Brancaccio, Sferracavallo, Acqua dei Corsari (e non solo) hanno l'opportunità di rinascere grazie a infrastrutture e attività sociali: ecco i progetti di riqualificazione

  • 19 ottobre 2018

Lo Zen 2 a Palermo

Dietrofront del governo giallo verde sui fondi per le periferie. Hanno vinto i Comuni e così sono stati ripristinati i fondi che erano stati stanziati con il bando Periferie.

Dopo un lungo tira e molla tra Governo e Anci alla fine tornano nella disponibilità dei 96 sindaci, responsabili dei progetti in 326 Comuni, il miliardo e 600 milioni che erano stati sospesi.

I territori riceveranno il denaro per gli interventi di riqualificazione ma le somme verranno distribuite nell'arco di due anni.

L'intesa mette la parola fine a una querelle iniziata a settembre e che ha visto il sindaco Leoluca Orlando, anche nella veste di presidente dell'Anci Sicilia, in prima fila contro l'esecutivo centrale. A Palermo sono previsti lavori soprattutto allo Zen, Brancaccio e Acqua dei Corsari.

Tirano un sospiro di sollievo residenti e associazioni, ai quali era stato chiesto quali fossero le priorità e le emergenze sulle quali intervenire e che dopo si erano visti sfumare la possibilità di migliorare i quartieri dove vivono.
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«Nella legge di bilancio saranno inserite disposizioni grazie alle quali i Comuni potranno beneficiare delle risorse previste già dal 2019 in base però a spese già sostenute e documentate.

Come diciamo dall'inizio di questa vicenda il Governo avrebbe trovato una soluzione e così è stato», spiega il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani.

I progetti presentati per la città e l’area metropolitana di Palermo prevedono in totale 98 interventi, con un investimento complessivo di circa 158 milioni di euro, di cui 58 a carico del bando Periferie, e altri 100 fra cofinanziamento di altri enti pubblici e dei privati.

«Speriamo che sia davvero l'ultima parola sul tema perché non ci possiamo permettere altre altalene - dice Mariangela di Ganci, presidente dell'associazione Laboratorio Zen Insieme - siamo contenti e ci metteremo al lavoro oggi stesso».

«Oggi la nostra associazione compie 30 anni, e questo è un regalo bellissimo - continua - Trent'anni fa qui partivano anche le prime occupazioni e da allora è cambianto troppo poco, abbiamo aspettato toppo. Questa non può rimanere l'ennesima promessa inevasa».

Molti gli interventi previsti dal rifacimento delle facciate di alcuni palazzi all'adeguamento dell'impianto di illuminazione pubblica, alle fognature, ma è anche prevista la bonifica di alcuni spazi pubblici inutilizzati, la progettazione del tram, la nascita di una nuova scuola.

«Un piano che abbracciava tanti aspetti della vita del quartiere - continua Di Ganci - sono anche previsti stanziamenti sull'educativa di strada e servizi per le mamme. Speriamo non ce lo scippino di nuovo».

Anche a Brancaccio l'umore è decisamente migliorato dopo la notizia: «Siamo contentissimi. Fortunatamente il governo si è reso conto del danno che si sarebbe arrecato e hanno ripristinato i fondi, - dice Maurizio Artale dell'associazione Padre Nostro di Brancaccio - si era fatto un lavoro importante individuando quali erano le emergenze e se non si fosse portato a termine le istituzioni avrebbero perso di credibilità».

Anche a Brancaccio previsti lavori significativi come la ristrutturazione di una vecchia scuola che diventerà un centro polivalente, un polo per le famiglie, nascerà anche la manutenzione di una caserma dei carabinieri.

Soddisfazione arriva anche dalla Costa Sud: «Interrompere questo percorso era negare il riconoscimento dell'importanza della pianificazione, - dice Cristina Alga dell'Ecomuseo Mare Memoria Viva di Sant'Erasmo - negarlo voleva significare interrompere la possibilità di avere una visione a lungo termine sulla città e sulle periferie. Questo bando è uno strumento che permette di pensare a lungo termine, è una vittoria sulla possibilità di pianificare e di non avere sempre il fiato corto».
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