Furti e spaccate a Palermo, Confartigianato: "No all'esercito, altre vie per la sicurezza"
L'invito del neoeletto presidente Giuseppe Claudio Terruso a titolari di negozi e botteghe: "Attenti alle misure di prevenzione. Chiederò un incontro al questore"

Giuseppe Claudio Terruso, presidente di Confartigianato Palermo
«L'esercito mi ricorda gli anni di piombo - commenta Terruso, 60 anni, che succede a Maria Grazia Bonsignore alla presidenza dell'associazione di categoria -. Non dico che Palermo sia sicura, lo dimostrano gli ultimi casi di cronaca, ma non penso sia peggio di altre grandi città. Mi sento più sicuro qui che nella metropolitana di Milano o Roma».
Ma perché non l'esercito? «Per contrastare questi episodi di criminalità e violenza che rendono la città insicura ci sono altri mezzi - dice -. L'unione fa la forza. Ci si può aiutare garantendo presenza nel territorio e dando una mano alle forze dell'ordine. Li chiamerei controlli di vicinato».
Detto in parole povere: ronde. «Mi riferisco in particolare a negozianti e titolari di botteghe, ultimamente bersaglio di rapine e spaccate - aggiunge Terruso -. Bisognerebbe organizzarsi per trovare dei deterrenti. La videosorveglianza serve fino a un certo punto. Il mio furgone è stato assalito 4 volte nonostante le misure di sicurezza e gli antifurto».
E aggiunge: «Ogni 30-40 spaccate solo un responsabile viene individuato e finisce in carcere. E fra attenuanti varie ci resta pochissimo». Quindi meglio prevenire. Organizzarsi per i controlli, fare squadra.
C'è un altro suggerimento: «La notte lasciate le luci del negozio o della bottega accese, sono un deterrente. Se andate in ferie non fatelo sapere a tutto il mondo pubblicando continuamente foto sui social durante la vacanza. Se proprio volete farlo, fatelo appena tornate».
Tutto qui? Secondo il presidente di Confartigianato, alle misure più "artigianali" (appunto) dovrebbero accompagnarsi quelle istituzionali. «Chiederò un incontro al questore per avere una presenza maggiore sul territorio. I furti con spaccata ormai sono all'ordine del giorno perché oltre ai ladri "professionisti" ce ne sono tanti altri che li fanno per necessità economiche, per disagio sociale».
Nel mirino spesso finiscono i turisti, come è successo in più di un'occasione negli ultimi giorni alla Vucciria, o il personale dei negozi, come nel caso dell'addetto alla sicurezza di Zara colpito in faccia mentre tentava di sventare un furto, altre volte ancora gli autisti dei bus.
Capitolo sicurezza a parte, per Giuseppe Claudio Terruso, da 20 anni in Confartigianato, dove ricopre anche la carica di vicepresidente nazionale degli elettricisti, inizia un mandato triennale denso di temi da affrontare. Fra questi, per esempio, il recupero degli antichi mestieri, ampliare la presenza dei giovani in Confartigianato.
«Abbiamo tanti progetti in cantiere - commenta -. Raccoglieremo le richieste degli associati e ci metteremo all'opera per avere una Confartigianato Palermo autoritaria e credibile, che dialoghi con istituzioni ed enti pubblici. Siamo già rodati. Ora proveremo anche a dare più spazio ai giovani».
Nello statuto è stato inserito il concetto di associato aggregato. «A Confartigianato potranno iscriversi anche artisti e artigiani che non hanno ancora la partita Iva ma che nell'arco di un anno dovranno aprirla, dai nostri funzionari avranno tutte le istruzioni, saranno accompagnati nel percorso».
Un'altra battaglia che Terruso vuole provare a vincere è quella sul recupero degli antichi mestieri, che però, dice «in qualche modo si devono evolvere per sopravvivere». Un tema sempre più attuale in un momento in cui la gentrificazione, in atto anche a Palermo, rischia di "uccidere" tante piccole realtà artigiane.
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