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Gira il mondo, ma "vince" in Sicilia: chi è Emanuele, uno scienziato a Palermo

Un'altra eccellenza brilla nel panorama siciliano: il suo nome è Emanuele Marino e dopo una vita dedita alla fisica, conquista un importante risultato, ve lo raccontiamo

Alice Marchese
Giornalista
  • 11 settembre 2025

Emanuele Marino

Un'altra eccellenza brilla nel panorama accademico siciliano: si chiama Emanuele Marino, è di Palermo e con determinazione si è aggiudicato l’ERC Starting Grant 2025, un finanziamento di quasi 2 milioni di euro per lo sviluppo di microlaser da nanocristalli.

Il progetto “Monodisperse Nanocrystals: Thermal Refinement for High-Performance Microlasers” avrà una durata di cinque anni.

Una vita dedicata alla fisica e una passione che cresce anno dopo anno, tra un viaggio e l'altro alla scoperta di nuove conoscenze e tecniche.

Questo traguardo è frutto di un progetto a cui ha dato tutto se stesso per tre anni e premiato nel migliore dei modi: «Ho sempre amato la matematica nonostante io abbia scelto il liceo classico - racconta a Balarm Emanuele Marino -.

Il quarto anno l'ho trascorso in Irlanda e grazie a quest'esperienza ho scoperto le attività laboratoriali e me ne sono innamorato.

Lì erano previste più ore per le materie scientifiche e per me è stato solo l'inizio. Grazie a questo, ho iniziato ad approfondire la disciplina e dal 2014 al 2018 sono stato ad Amsterdam per il dottorato in Fisica.

Durante questi anni, mi sono approcciato ai nanomateriali, che attualmente sono l'oggetto della mia ricerca.

Ho avuto la grandissima opportunità di trasferirmi negli Stati Uniti per 3 anni lavorando a Philadelphia nel dipartimento di chimica all'Università della Pennsylvania e la mia carriera accademica si è arricchita».

Ma nonostante si fosse immerso in un mondo estremamente stimolante, non ha mai dimenticato la Sicilia e la sua città: «Sognavo di stare nella mia terra. A luglio del 2022 sono tornato a Palermo e non me ne sono più andato.

La mia idea è stata sempre quella di lavorare nella mia città, ho sempre pensato al mio percorso come qualcosa di circolare.

Imparare tanto anche all'estero, ma tornare sempre a casa era il mio sogno, ma non sapevo se sarebbe mai stato possibile. Eppure, è successo.

Abbiamo scoperto le nanotecnologia, piccoli granelli di sabbia di circa 10mila volta più piccoli dello spessore di un capello difficili da analizzare per le loro dimensioni microscopiche.

I nanocristalli - precisa Emanuele Marino - possono emettere luci la cui intensità può essere modificata cambiando la loro dimensioni.

Bisogna immaginare i nanocristalli come dei mattoncini che non si possono combinare se hanno dimensioni diverse.

Ad esempio, è possibile controllare il colore della luce. La emettono nel verde piuttosto che nel blu, come i televisioni full led.

Stessa cosa accade per i display delle macchine che si guidano "da sole", un mondo tutto da scoprire.

Il problema della nanotecnologia è che nonostante ci siano queste proprietà interessanti, non abbiamo il controllo sulla morfologia e sulla distribuzione delle dimensioni.

Per questo entra in gioco il raffinamento termico, un processo secondo cui in entrata i nanocristalli hanno diverse dimensioni e attraverso questo procedimento, si possono plasmare e combinare più facilmente sfruttando al massimo le loro proprietà ottiche».
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