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Gli imperdibili 34 de "Le vie dei Tesori": i luoghi di Palermo aperti per la prima volta

Fabbriche di Caramelle, chiese nascoste, carceri: è partito il festival che fino al 4 novembre apre le porte di oltre cento tesori di Palermo ed ecco le novità 2018

Balarm
La redazione
  • 8 ottobre 2018

Dettaglio del pavimento della camera da letto di Franca Florio (a Palazzo Florio Fitalia)

Nei weekend dal 14 settembre al 4 novembre porte aperte per palazzi, musei, chiese, oratori, giardini, conventi con un contributo da 1 a 3 euro (guarda tutti i luoghi).

I luoghi sono raccontati, attraversati da tour urbani, riempiti di eventi e a cui si aggiungono agli itinerari contemporanei, dedicati alle nuove espressioni artistiche e ai nuovi spazi (guarda il programma contemporaneo) e ai percorsi per bambini e alle attività per loro pensate (guarda il programma "Kids").

Quindi Palermo dall’alto, dal basso, del mistero, della Belle époque, arabo - normanna, degli ebrei cacciati via, dei musei e degli archivi ma anche una Palermo tutta nuova: sono ben 34 i luoghi aperti per la prima volta per l'edizione 2018 de "Le vie dei Tesori".

Partiamo dall'Aeroporto di Boccadifalco, uno degli aeroporti più antichi d’Italia (inaugurato nel 1931) con il suo splendido hangar storico, il rifugio antiaereo e il battesimo del volo sul Piper (leggi di più).
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Le novità sono anche la Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla, la cappella e la biblioteca dell'Istituto Gonzaga, Casa Florio all'Olivuzza (palazzo Florio Fitalia, nella foto, non è visitabile) la casa Lavoro e Preghiera di Padre Messina o ancora la casa museo di Padre Puglisi.

Per la prima volta si visita il terribile Castello a Mare dall'affascinante storia (che puoi leggere qui), come anche il castello della Cuba, il Castello di Maredolce e il Castello della Zisa.

E le chiese tutte nuove? Sono tante: quella Dei tre tre, quella della Madonna della Mercede al Capo e la vicina San Francesco di Paola (con il pozzo di Sant'Agata), Santa Maria degli Agonizzanti, Santa Venera aggrappata all'antica cinta muraria e la chiesa e il Chiostro di San Giovanni degli Eremiti.

Itinerari curiosi e mai fatti prima d'ora: nella borgata dell’Acquasanta c’è un complesso di edifici che tanto ha da raccontare sulla storia della città tra epidemie di peste e obblighi di quarantena, ma anche attività produttiva ed emancipazione femminile. Si tratta di un antico lazzaretto seicentesco, dismesso a metà dell’Ottocento e poi adattato a sede della Manifattura Tabacchi.

O ancora la Fabbrica di Caramelle Carrubba Terranova, il carcere dell'Ucciardone, il neo restaurato Stand Florio.

Ancora nuovi spazi aperti all'aperto: il Giardino della Concordia (in arabo Haramash Sharif) con le aiuole multicolori dalle forme strane e pluritematiche, il Giardino di villa Napoli e piccola Cuba e il Giardino della spettacolare villa Tasca.

E ancora monumenti che vivono nel contemporaneo come il Grand Hotel Piazza Borsa, l'Istituto Florio Salamone, il No Mafia Memorial di palazzo Gulì, il museo delle Scienze Margherita Hack, lo spazio Flaccovio al Liceo Vittorio Emanuele e il Real Teatro Santa Cecilia

Neonato e aperto per il festival è infine il Museo del tesoro di Santa Rosalia e ancora, inseriti nel circuito per la prima volta sono Il monastero di Santa Caterina, l'Oratorio dei Bianchi, il Real Albergo delle Povere e il Supercinema Excelsior.

Un'ultimo accorgimento: molti dei luoghi sono accessibili o parzialmente accessibili per chi ha difficoltà motorie come diversamente abili, anziani o semplicemente persone in convalescenza che hanno bisogno di stampelle o carrozzine (scarica il pdf con l'elenco completo dei luoghi accessibili e i relativi orari e giorni di apertura).
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