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I cellulari fuori dalle aule: l'Istituto Gonzaga di Palermo dice stop agli smartphone

Un'iniziativa che in Francia è legge e che inizia a diffondersi per le scuole d'Italia: a Palermo è il Gonzaga, storico istituto gesuita, a dare per primo un vigoroso stop

Balarm
La redazione
  • 20 settembre 2018

È deciso: stop ai cellulari nei licei dell’Istituto Gonzaga di Palermo per recuperare la concentrazione ma anche la vera socialità.

In Francia non è solo un'iniziativa, è legge: lo scoros giugno l'Assemblea Nazionale francese ha votato la proposta di legge della maggioranza di governo, La République en Marche (LREM), che introduce il divieto effettivo dei telefoni cellulari nelle scuole elementari e medie dall'inizio dell'anno scolastico 2018/19.

A Palermo fa da apripista il Gonzaga per quello che si profila come il primo anno senza smartphone: tutti gli studenti hanno però un IPad (didattico).

Per gli studenti dei licei vige non solo il divieto di utilizzo del cellulare durante le lezioni, la ricreazione e il pranzo, ma anche l’obbligo di consegnare lo smartphone in presidenza a inizio giornata, per poi riprenderlo prima dell’uscita, nel pomeriggio.

Un’iniziativa senza precedenti, inserita nel Regolamento degli studenti e accolta senza proteste dagli alunni, che già da qualche giorno stanno sperimentando questo graduale distacco dal telefonino.
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«Questa decisione non dipende dal fatto che siamo disattenti o contrari alla tecnologia, ma anzi attenti alla crescita della persona – afferma il direttore generale del Gonzaga-ISP, padre Vitangelo Denora – staccarsi dell’uso continuo del cellulare aiuta a riscoprire la dimensione del contatto diretto con l’altro, del tempo libero e, perché no, anche del silenzio, che è tempo per se stessi».

In altre realtà è stato stabilito di evitare l’uso dei cellulari durante le lezioni e al Gonzaga è già stata sperimentata questa regola nelle classi di scuola media.

C'è stato un miglioramento della concentrazione e della socializzazione e i ragazzi tornano a sorridere tra loro.

«Una delle ragioni per cui abbiamo proposto questa iniziativa in collegio dei docenti, per poi comunicarla all’assemblea degli studenti, è il fatto che da quest’anno tutti gli studenti sono dotati di IPad - spiega il preside dei licei, padre Eraldo Cacchione - quindi non c’è alcuna frustrazione dell’utilizzo della tecnologia, anzi».

La regola: i telefoni cellulari vengono depositati in un contenitore creato ad hoc e dotato di tante vaschette quanti sono gli anni di corso all’ingresso del piano entro le 8.

I contenitori poi vengono ritirati da un insegnante incaricato e messi sotto chiave in un armadio nella presidenza dei licei.

Le persone che entrano in ritardo troveranno un contenitore nell’ufficio della vicepreside e dovranno lasciare il telefono all’atto della ricezione biglietto che autorizza l’ingresso in classe in ritardo.

I cellulari verranno recuperati dagli studenti alla fine della giornata di scuola ma sono previste anche alcune sanzioni: qualsiasi cellulare venga visto da un insegnante in mano a uno studente durante l’orario scolastico verrà ritirato immediatamente e consegnato al preside o alla vicepreside.

Al primo ritiro, il telefono sarà riconsegnato allo studente a cui appartiene alla fine della giornata di scuola. La seconda volta, sarà riconsegnato alla fine della giornata successiva.

La terza volta sarà riconsegnato al genitore. E i docenti? Ai docenti è permesso di utilizzare i propri smartphone ma la presidenza ha raccomandato di farne un uso controllato.
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