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Il bosco con la più grande area attrezzata di Trapani: tra porcini, mirtilli e nuovi sentieri

Da qui si ammirano la frazione di Bruca, il Parco Archeologico di Segesta, i monti Inici, Sparagio e Montagna Grande e le sempre splendide isole Egadi

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 28 marzo 2023

Il bosco di Scorace

Nel mezzo di strade dissestate, terreni aridi interrotti da aree coltivate, campi adibiti ad allevamenti e un ambiente da film western degli anni Cinquanta, sorge la più grande area attrezzata della provincia di Trapani: il Bosco di Scorace.

A circa 7 km dal centro abitato del piccolo comune di Buseto Palizzolo (città del fungo) e proseguendo lungo la viabilità principale che conduce a Segesta, alla vista dei curiosi si impone un'ampia macchia verde che distrae totalmente qualsiasi passante dal contesto circostante.

Il bosco cade su un terreno (ex feudo di Arcudaci o Aecu d’Aci) di origini arabe dove era presente un antico e popoloso casale circondato da una foresta. A partire dal XIII sec. fu tributario di cinque arcieri e di un cavaliere armato.

Il primo ad acquistare il feudo fu (presumibilmente) Lancellotto di Talac, barone dai ricchi possedimenti. Si susseguirono una serie di nobili (Gandallucchio, Fardella, De Caro, Riccio) fino alla cessione definitiva al Demanio Forestale avvenuta nei primi anni Novanta. L’area ha un’estensione di circa 750 ettari e si sviluppa in altezza fino a raggiungere la quota massima di 642 metri.
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Originariamente era costituita solamente da querce da sughero e successivamente, grazie all’intenso lavoro del Corpo forestale, fu avviata un'intensa fase di rimboschimento.

Oltre alle citate querce crescono pini, cipressi, eucalipti e roveti. Il sottobosco è formato da una ricca macchia mediterranea composta da: cespugli di ginestre, fiori campo, frutti di bosco, corbezzoli, mirtilli, prugne e diverse erbe aromatiche.

Sono presenti anche alcune qualità di funghi come il porcino nero di Scorace. Al suo interno sorge la più grande area attrezzata della provincia di Trapani con ben 200 posti a sedere. E’ strutturata con tavoli e panche in legno. Il parco offre la possibilità di utilizzare i vari punti di cottura e usufruire dei servizi igienici presenti.

I bambini possono giocare nell'area riservata a loro, mentre i grandi si concentrano nelle partite a bocce. Non mancano gli itinerari escursionistici che diramano verso l’alto alla conquista della vetta.

Dalla cima, il panorama offre spunti di notevole caratura ambientale. Si ammira la frazione di Bruca, il Parco Archeologico di Segesta, alcuni monti del trapanese (Inici, Sparagio e Montagna Grande) e le isole Egadi.

Finalmente e possiamo gridarlo ad alta voce, sono presenti all’interno del Bosco di Scorace i primi sentieri naturalistici per disabili e ipovedenti nella provincia trapanese.

È stato realizzato un progetto importante inserito ne “La porta del bosco” e “La rinascita dei sentieri”. L’adesione al portale di marketing turistico Villaggiosicilia.eu ha accresciuto l’interesse per una categoria spesso abbandonata e privata del rapporto diretto con l’ambiente.

Proprio quest’ultimo, è l’habitat per alcune specie faunistiche come la poiana, il gheppio, la cinciallegra, il pettirosso, l’upupa, il coniglio, la lepre e l’istrice.

Rispetto ad altre aree verdi, Scorace mostra dei segnali convincenti e di rinnovamento. Infatti, sono stati avviati nuovi progetti per realizzare l’area boulder (arrampicata su massi alti pochi metri). Una sinergia tra il suddetto bosco e la linea Microterapia, con un primo 8B e un raduno organizzato nel mese di aprile con più di 270 blocchi a disposizione.

Dagli studi effettuati dal cronista Carvini nel XVIII sec. fino all’espansione della rete funzionale dell’intera area verde, l’evoluzione del sito ha avuto ampi margini di crescita e oggi, cerca di consolidare un rapporto (uomo-natura) giunto ai minimi termini (vedasi l’ultimo incendio divampato il 18 agosto del 2022).

L’incontro con la flora presente è il giusto indizio per cambiare rotta e rispettare un contesto (in ambito mondiale) distrutto al 70% della superficie totale dall’essere umano.
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