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Il Comune di Palermo dice no al "Primo MagGione": ci avevamo sperato ma nulla da fare

A due giorni dal suo atteso ritorno, l'evento è stato annullato perché la Commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo ha ritenuto piazza Magione "non più luogo idoneo"

Balarm
La redazione
  • 29 aprile 2022

Dopo due anni di pandemia, quando abbiamo visto comparire tra gli eventi su Facebook l'annuncio del ritorno del "Primo MagGione" tutti quanti abbiamo sperato in un ritorno alla normalità. Ma niente da fare: alla fine anche quest'anno dovremo fare a meno del "Primo MagGione". Il Comune di Palermo ha infatti detto no al festival, dopo il parere negativo della Commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo, che ha ritenuto piazza Magione un luogo non idoneo a manifestazioni del genere.

A darne notizia sono gli organizzatori che, dopo aver inviato un comunicato stampa con i nomi delle prime band che avrebbero dovuto esibirsi sul palco, hanno dovuto annullare l'evento. «È con estremo rammarico che vi comunichiamo che siamo costretti ad annullare il Primo MagGione 2022 - scrivono in una nota -. Consapevoli delle complessità di un ritorno in piazza dopo due anni di stop, avevamo avviato da quasi due mesi le interlocuzioni con la Questura ed il Comune di Palermo per valutare insieme la fattibilità dell'evento, ricevendo rassicurazioni da parte delle istituzioni e ottenendo nel frattempo tutte le autorizzazioni necessarie».
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Ma qualcosa, ieri, giovedì 28 aprile, non è andata come prevista. «La Commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo del Comune di Palermo si è riunita e, a nostro parere inspiegabilmente, dopo 4 anni in cui la manifestazione si è svolta in sicurezza e senza nessun incidente, ha ritenuto che Piazza Magione non sia luogo idoneo allo svolgimento di manifestazioni come la nostra. Ci teniamo a precisarlo: non è stata la nostra organizzazione ad essere ritenuta inadeguata ma proprio le caratteristiche della piazza, nonostante non ci risulti sia cambiato negli ultimi anni l'assetto urbanistico della stessa».

«Pur rimettendoci con rispetto alle decisioni delle autorità preposte - continuano gli organizzatori -, non possiamo che manifestare il nostro dispiacere e disappunto nei confronti di una decisione che, oltre a pregiudicare lo svolgimento di una manifestazione come la nostra che siamo convinti fosse diventata un tassello importante nella programmazione socio-culturale della Città, rischia di mettere una pietra tombale su qualsiasi possibilità futura di organizzare spettacoli ed eventi aggregativi in un luogo importante come Piazza Magione».

«Nel 2020 era la pandemia a fermarci e scrivevamo che saremmo tornati "più forti di prima". Oggi, dopo due mesi di lavoro gratuitamente speso da parte di tanti ragazzi e ragazze e spese improntate che costituiranno un buco nel bilancio dell'associazione lo sconforto è più grande forse anche di quei giorni».

«Ci scusiamo con tutti coloro che hanno contribuito ad un'organizzazione che oggi è andata in fumo - concludono - e con tutti voi cui avevamo regalato la speranza di potere tornare in piazza insieme per questa quinta edizione».
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