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Il degrado trasformato in opportunità: a Palermo nasce un nuovo mercato dell'usato

Il nuovo mercato è il frutto della collaborazione tra il quartiere dell'Albergheria, i suoi venditori e i residenti e il Comune ed è curato dalla associazione "Sbaratto"

Elena Cicardo
Digital strategist
  • 9 settembre 2020

Il mercato di Ballarò dall'alto (foto Pietro Piraino)

Un nuovo mercato dell’usato nel quartiere dell’Albergheria a Palermo come progetto sperimentale di rigenerazione partecipativa. È frutto della collaborazione tra il quartiere, l’associazione SOS Ballarò in primis, e i residenti, i venditori storici dell’usato, l'amministrazione comunale, l'università ed è curato dall’associazione Sbaratto.

L'associazione mette in rete i venditori, fa da tramite tra loro e il comune e si occupa non solo della gestione del mercato ma anche dell’organizzazione delle attività collaterali di promozione culturale, turistica, economica e sociale del quartiere, con particolare riferimento ai temi ambientali e di economia circolare.

Si tratta di un lavoro di mediazione e interlocuzione sociale complessa che vede Palermo apripista insieme a poche altre città italiane e fa passare la rigenerazione del quartiere anche dall'istituzionalizzazione di situazioni informali che caratterizzano le vie di Ballarò, corso Tukory, piazza San Francesco Saverio, piazza Colajanni, trasformando il degrado in opportunità.

A partire da giovedì 10 settembre, il mercato sarà aperto tutte le mattine dalle 7.30 alle 14.00.

«Un modello innovativo - dice il sindaco Leoluca Orlando - che finalmente trova uno sbocco operativo che speriamo dia i frutti sperati soprattutto per quanto riguarda il decoro dell'area, per la sua vivibilità, per il ripristino di condizioni di legalità e di emersione dalla marginalità sociale di molti dei soggetti coinvolti».

«Non è solo una questione economica - dice Giulia Di Martino dell'Associazione Sbaratto. - Certo permette di dedicare particolare attenzione all'emersione dei soggetti in difficoltà ma soprattutto dà la possibilità di costruire e valorizzare relazioni di quartiere, dare consistenza a uno spazio nuovo che si fonda sulla sostenibilità ecologica in un'ottica del riuso».

Il valore del processo in corso insiste infatti sulle 4R: riuso, riparazione, riciclo, riduzione.

Le finalità che vengono perseguite sono molteplici: dalla creazione di un’area di "libero scambio" inteso come spazio in cui è possibile il baratto o la compravendita di modico valore di oggetti usati con l'obiettivo di facilitare e normare esempi di economie residuali e consentire dignitose condizioni di vita a soggetti in situazione di svantaggio, alla valorizzare dei prodotti dal punto di vista ecologico, in un'ottica di prevenzione del rifiuto.
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