Il ministero dell'Ambiente benedice il Ponte sullo Stretto: cosa manca per i primi lavori
Dopo i dubbi dei mesi scorsi c'è l'ok al progetto esecutivo. Ma per l'avvio dei cantieri servono altri pareri. Incerti i tempi, per Salvini si parte entro l'estate

E oggi, 22 maggio, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è affrettatato a far sapere che il progetto non ha sottratto risorse ad altri interventi.
«Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, anche oggi e perfino su una prima pagina, si ribadisce che la rimodulazione dei fondi per le Province non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto. In altre parole, non c’è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all’opera che collegherà Calabria e Sicilia», dicono fonti del Mit.
La Commissione per la Valutazione dell'Impatto Ambientale, che aveva ancora dei punti sospesi su cui attendeva della documentazione, ha dato l'ok finale al progetto esecutivo. Ora dunque potrà passare all'esame del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.
Il sì del Cipess sarebbe l'ultimo vero gradino da salire nella scala che porta alla realizzazione dell'opera. Ma resta ancora l'incognita dei tempi, sebbene il viceministro Matteo Salvini abbia previsto l'inizio dei lavori entro l'estate.
Il parere del ministero dell'Ambiente non solo ha riaccesso i riflettori sull'opera, ma ha anche gettato benzina sul fuoco delle polemiche. Il deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ha infatti annunciato esposti all'Ue e alla magistratura.
Dal governo invece tirano un sospiro di sollievo. «E' una notizia di straordinaria importanza, un altro fondamentale passo in avanti», ha commentato Matteo Salvini. Soddisfatto anche l'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che parla di «un altro fondamentale passaggio completato».
Bonelli, invece, usa l'espressione «blitz contro il diritto europeo, in particolare contro la direttiva Habitat», per commentare la decisione del ministero dell'Ambiente. «Per non modificare il progetto, come previsto invece dalla direttiva Habitat, si è approvata l'autorizzazione ambientale, eludendo le norme europee», dice.
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