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Il motto è "Cummatti giuvintù": a Palermo centinaia di studenti scendono in piazza

Il corteo di questa mattina (14 novembre) ha obiettivi molto chiari: basta emigrazione forzata dalla Sicilia, basta morti, basta scuole fatiscenti, cosa dicono gli studenti

Nicoletta Sanfratello
Studentessa di Lettere classiche
  • 14 novembre 2025

Studenti in piazza a Palermo

Questa mattina Palermo si sveglia con le strade inondate di studenti: sono scesi in piazza in centinaia in occasione della "Giornata Internazionale degli Studenti".

Il corteo, partito questa mattina (14 novembre) alle 9.00 da piazza Verdi e organizzato dal coordinamento Studenti Palermitani, ha obiettivi molto chiari: basta emigrazione forzata dalla Sicilia, basta morti, basta scuole fatiscenti. Gli studenti vengono da tutte le scuole di Palermo e provincia, armati di megafoni e cartelloni e sfilano per le strade della città.

«Siamo scesi in piazza, come ogni anno per rivendicare il diritto allo studio in Sicilia - dice Vincenzo Preianò, rappresentante d’istituto del Nautico a Palermo -. Ogni giorno siamo costretti a stare per ore in strutture che crollano a pezzi, siamo stanchi di essere trattati come pacchi da stipare in aule troppo piccole e inadeguate. La scuola dovrebbe essere per noi un luogo sicuro, siamo stanchi di entrare in aula con la paura che ci cadano calcinacci in testa».

Tra i motivi che muovono gli studenti, c’è anche il recente omicidio di Paolo Taormina: «Siamo già scesi in piazza per Paolo il mese scorso, crediamo che diritto allo studio e diritto a restare passi anche dalla sicurezza nella nostra città. Che deve essere garantita - dichiara Gabriele Saeli, del Coordinamento -. Siamo stanchi di vedere nostri coetanei morire, Palermo deve essere una città sicura e a misura di studente, siamo stanchi di uscire in centro e avere paura di finire in una rissa o peggio non tornare a casa. Tutto questo deve cambiare».

Scendono in piazza anche gli studenti della scuola "Felicia e Peppino Impastato" di Partinico: «Ci tenevamo a partecipare, è importante che i problemi strutturali vengano risolti anche nella provincia, che spesso viene trascurata - racconta una delle rappresentanti d'istituto Gaia Fiore -. Nella nostra scuola, sentiamo tanto il bisogno di farci sentire perché è da diverso tempo che chiediamo un plesso in più. Ci sono diverse richieste di iscrizioni, ci teniamo che tutti possano avere il diritto allo studio, siamo l’unico liceo a partinico e accogliamo anche studenti di altri paesi vicini come Terrasini, Cinisi e Montelepre».

«Inoltre la nostra scuola ha bisogno di importanti lavori di manutenzione - aggiunge l'altra rappresentante d'istituto Antonella Lo Grasso -. C’è un plesso con strutture vecchie, abbiamo bagni che sopperiscono a neanche un quarto degli studenti del piano».

A queste istanze si è aggiunta la richiesta rivolta al consiglio Comunale di istituire e rendere finalmente operativa una consulta giovanile comunale che permetta ai giovani di partecipare in modo reale alle decisioni che riguardano la città.

«La nostra generazione non accetta più l’idea che la partecipazione giovanile sia un optional - afferma Simona Lo Monaco, rappresentante d’istituto del liceo Einstein di Palermo -. Vogliamo una consulta giovanile comunale funzionante, vogliamo poter incidere sulle scelte che riguardano la città. Dopo i fatti di violenza che hanno sconvolto Palermo, sentiamo ancora di più la responsabilità di costruire una comunità unita e sicura».

Alla fine della manifestazione è previsto anche un incontro con la città Metropolitana per portare a un tavolo tecnico tutte le problematiche delle scuole. Gli studenti hanno le idee chiare: la giornata di oggi non sarà un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso di mobilitazione quotidiano nelle scuole, nelle piazze e nei quartieri della città.
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