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Il Ponte sullo Stretto si fa (ma digitale): il test che "rivoluziona" le telecomunicazioni

Potrebbe dare una svolta nel settore delle comunicazioni siciliane, che starebbero al passo con l’incremento del flusso dei dati per le comunicazioni internet

  • 13 marzo 2025

Un'immagine con Ai del ponte digitale sullo Stretto (foto Meteoweb)

Openfiber, la ditta che gestisce la fibra ottica sul territorio italiano, raggiunge un nuovo traguardo nello sviluppo tecnologico della rete nazionale italiana e per il collegamento con il meridione.

È stato annunciato il successo di un test eseguito sulla rete nazionale Zion ed in particolare nel tratto che percorre lo stretto di Messina collegando la Sicilia al resto di Italia.

Grazie ad un innovativo sistema di trasmissione è stato messo in atto un test che ha permesso di trasmettere dei dati lungo una singola fibra ottica ad una velocità complessiva di 81,6Tbps (terabit al secondo), facendo uso di 34 canali con una velocità individuale di 2,4Tbps.

Questo è un passo significativo infrastrutturale che potrebbe dare una svolta nel settore delle comunicazioni siciliane per poter stare al passo con l’incremento del flusso dei dati per le comunicazioni internet, requisito fondamentale per lo sviluppo della tecnologia che deve gestire un numero sempre crescente di dati, dimostrato dalle analisi che certificano un incremento annuo del traffico internet del 30%, grazie alla diffusione sempre maggiore degli impianti di telecomunicazione internet ad ampia banda.
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Il test condotto ha dimostrato la possibilità di implementare una linea a fibra ottica stabile e affidabile per gestire le comunicazioni nazionali che viaggiano lungo lo stretto, che sarebbe in grado con uno sviluppo progressivo di gestire l’intero traffico degli operatori nazionali con un'ottima efficienza e tempi di latenza bassissimi.

L’adozione di un apparato di telecomunicazione basato su una trasmissione sostenuta totalmente dalla fibra ottica, permetterebbe di ridurre notevolmente il numero di apparati necessari per la gestione delle infrastrutture e abbandonare le vecchie line elettriche che gestiscono le trasmissioni con cavi conduttori.

Questi, rispetto alla fibra, hanno un consumo energetico maggiore e risultano molto ingombranti poiché la sezione dei cavi elettrici devono essere adeguati per poter attenuare le perdite che si verificano durante la propagazione dei dati lungo il tragitto.

Per questo motivo con i sistemi a fibra ottica che permettono di trasmettere i dati, sfruttando il confinamento ottico della luce che si propaga in un mezzo dielettrico con minime perdite ad un elevata velocità, si riesce ad ottenere un elevato coefficiente di attenuazione, con un consumo elettrico fortemente ridotto per la gestione di linee di trasmissione con una grande estensione.

Così si può parlare di abbattimento dei consumi energetici e conseguentemente di una riduzione dell’impatto ambientale.

Questa innovazione ha un impatto significativo per la Sicilia dove Openfiber ha già investito notevolmente in questi anni, realizzando impianti di fibra ottica all’avanguardia in moltissimi comuni siciliani, tra cui la città di Palermo dove è stata istallata una rete a fibra ottica che permette a diverse utenze domestiche di avere una velocità fino ad 1 Gbps.

La rete Openfiber in Sicilia ha un estensione di oltre 13.000 chilometri e riesce a raggiungere oltre 14 milioni di unità immobiliari; inoltre la rete raggiunge anche più di mille istituti scolastici e 4500 cabine elettriche, rendendo la Sicilia al passo con le tecnologie odierne grazie alle sue reti di telecomunicazioni.

Se unite ad un collegamento nazionale in grado di gestire le grosse velocità raggiunte dagli impianti nelle singole regioni permetterebbe un incremento della capacità della rete senza problemi di latenza dovuti alla presenza di tratti di linee con una velocità di trasmissione inferiore.
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