Il vento, il prato verde e il ruscello: in Sicilia si può fare il bagno all'ombra di un mulino
Non esistono solo mulini attorniati dal grano dorato, come quelli degli spot: in Sicilia ce n'è uno speciale, più bello di quello della tv. E a pochi metri si può pure fare il bagno

Il ruscello del mulino di Caronia
C'è un mulino immerso nel verde, bagnato da un ruscello, in cui poter fare il bagno sia di giorno durante un’escursione o mentre è scesa la notte e le stelle brillano in cielo.
Può sembrare l'inizio di un bel racconto, invece il posto è reale e si trova in Sicilia: è il Mulino di Caronia, nascosto come non mai ma non difficile da raggiungere. Forse per questo riserva una bella sorpresa a chi vi ci si incammina.
Datata 1863, la struttura incastonata nella vallata di Passo del Corvo, in territorio nebroideo, è oggi gestita da un'associazione naturalistica, quella de I Nebrodi, che si impegna a tenerlo aperto per acquatrekking, visite guidate, notti in tenda e arrostite con i sapori del territorio (funghi autunnali fra gli altri).
Siamo all’interno del Parco dei Nebrodi, immenso gioiello verde di Sicilia che conserva al suo interno un’infinità di sentieri e luoghi d’incanto. Ma andiamo a noi e alla nostra escursione.
Uscite dall’autostrada Palermo Messina a Santo Stefano di Camastra, poi dirigetevi in direzione Caronia lungo la Strada Statale 113. Giungerete ad un ponte alla cui destra è facile scorgere il torrente Caronia, la gola e anche i piloni dell’autostrada.
Una piccola trazzera vi condurrà proprio sotto uno dei pilastri. Lasciate pure la macchina e iniziate a camminare a piedi, o, mal che vada contattate i tipi dell’associazione che sono sempre disponibili e cordiali.
A seconda dei periodi troverete una natura cangiante, tratti che richiamano l’alta montagna e altri che fanno pensare, con le loro canne, ai paesaggi tipici delle coltivazioni di tabacco cubane.
Una mezz’oretta prevalentemente in pianura, nulla di più. Poi una rampa e questa minuscola costruzione che sembra voler seguire l’acqua che le scorre accanto.
Era proprio la corrente, sino a qualche decennio fa, ad alimentare la macina a pietra del mulino per la produzione di farina. Ed è lì che lo scorrere dell’acqua, tra le pietre levigate, basta a far dire “mollo tutto e resto qui”.
Se poi è estate ed è anche notte, vi renderete conto di come sembri facile poter toccare una stella con un dito.
Può sembrare l'inizio di un bel racconto, invece il posto è reale e si trova in Sicilia: è il Mulino di Caronia, nascosto come non mai ma non difficile da raggiungere. Forse per questo riserva una bella sorpresa a chi vi ci si incammina.
Datata 1863, la struttura incastonata nella vallata di Passo del Corvo, in territorio nebroideo, è oggi gestita da un'associazione naturalistica, quella de I Nebrodi, che si impegna a tenerlo aperto per acquatrekking, visite guidate, notti in tenda e arrostite con i sapori del territorio (funghi autunnali fra gli altri).
Siamo all’interno del Parco dei Nebrodi, immenso gioiello verde di Sicilia che conserva al suo interno un’infinità di sentieri e luoghi d’incanto. Ma andiamo a noi e alla nostra escursione.
Uscite dall’autostrada Palermo Messina a Santo Stefano di Camastra, poi dirigetevi in direzione Caronia lungo la Strada Statale 113. Giungerete ad un ponte alla cui destra è facile scorgere il torrente Caronia, la gola e anche i piloni dell’autostrada.
Una piccola trazzera vi condurrà proprio sotto uno dei pilastri. Lasciate pure la macchina e iniziate a camminare a piedi, o, mal che vada contattate i tipi dell’associazione che sono sempre disponibili e cordiali.
A seconda dei periodi troverete una natura cangiante, tratti che richiamano l’alta montagna e altri che fanno pensare, con le loro canne, ai paesaggi tipici delle coltivazioni di tabacco cubane.
Una mezz’oretta prevalentemente in pianura, nulla di più. Poi una rampa e questa minuscola costruzione che sembra voler seguire l’acqua che le scorre accanto.
Era proprio la corrente, sino a qualche decennio fa, ad alimentare la macina a pietra del mulino per la produzione di farina. Ed è lì che lo scorrere dell’acqua, tra le pietre levigate, basta a far dire “mollo tutto e resto qui”.
Se poi è estate ed è anche notte, vi renderete conto di come sembri facile poter toccare una stella con un dito.
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