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Il viaggio artistico nel cuore di Palermo: "Transumanze" tra un video e un murales

Nell'antico rione palermitano si installano due artisti che lavorano tra Italia e Francia: quattro giorni per intervistare, documentare e dipingere una scena di "Transumanza"

Balarm
La redazione
  • 22 marzo 2019

Bozzetto dell'opera che presto sarà realizzata ai Danisinni di Palermo

Nell'antico rione palermitano di Danisinni è partito un progetto pittorico-documentaristico: "Transumanze" è dell’urban artist Alberto Ruce e della videomaker Carla Costanza, che da anni lavorano tra l'Italia e la Francia.

Il Museo Sociale Danisinni, partner del progetto, inaugura così la sua prima residenza d'artista a Palermo: quattro giorni per realizzare una scena rurale su uno dei vecchi muri dell'antico rione; documentati attraverso video e interviste agli abitanti.

Dopo i giorni di residenza ai Danisinni i due si muoveranno poi alla volta di altre sei località siciliane per raccontare, tramite muralismo e video, l'abbandono dei luoghi, la perdita di usanze popolari, e il complesso rapporto fra uomo e natura.

Il Museo Sociale Danisinni, partner del progetto, inaugura con Transumanze la prima residenza d’artista del neonato polo diffuso per l’arte contemporanea.

Saranno due le fasi di lavoro: la prima consiste in una documentazione video fatta di interviste e riprese a cura della videomaker Carla Costanza che seguirà anche le fasi di realizzazione dell’opera murale; la seconda, prevede nella realizzazione del bozzetto scelto, tra una selezione inviata nei mesi scorsi al Museo Sociale Danisinni, il fermo immagine di una scena rurale che racconta di un tempo in cui la transumanza degli animali coincideva con quella umana.
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Terminata l’opera i due artisti si sposteranno subito nella tappa successiva (in ordine): Poggioreale (PA), Grotte (AG), Delia (CL), Caltagirone, Catania e S. Marco D’Alunzio (ME).

Si ringrazia Cavallaro Arte, sponsor di cultura che ha ancora una volta supportato il progetto artistico avviato a Danisinni a sostegno di giovani artisti.

Con questo evento si inaugura, inoltre, la collaborazione con PUSH. per la progettazione di un percorso di residenze d’artista in città, che permettano la costruzione di scambi e contaminazioni con artisti nazionali e internazionali.

L’opera di Alberto Ruce e la sua poetica dell’abbandono. Nato a Catania nel 1988, vive e lavora a Marsiglia, predilige pareti segnate dal tempo, scorci dimenticati, residui, da cui emergono i suoi soggetti. La pittura si insinua tra le crepe e le scrostature; la ruggine, le muffe, i calcinacci, diventano sfumature, rilievi, feritoie da cui si libera un’immagine evanescente.

«La mia ricerca pittorica – spiega l’artista – è basata sul vuoto e sull’assenza. Il rapporto che si crea tra l’immagine rappresentata e il luogo viene reso più forte dall’accentuata trasparenza che applico all’immagine, in modo da rendere il soggetto pittorico come fuso al supporto, come se facesse parte della storia di quel muro e di quel luogo».

Carla Costanza, videomaker e graphic designer, nata a Catania vive e lavora a Marsiglia, cura la documentazione video e audio del progetto, a cui seguirà un lavoro finale di montaggio per la realizzazione di un documentario: ««Vorrei riuscire a percepire il suono dell’assenza, dell’abbandono e filmarlo – racconta Costanza -. Gli occhi di chi abita quei posti e gli scenari solitari parleranno e saranno i protagonisti. Ritorno in Sicilia, la mia terra, per poco: anche io faccio parte di questa stessa transumanza».
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