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In pieno centro a Palermo ma abbandonato: sarà una biblioteca "palazzo ex Ministeri"

Il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè ha tagliato il nastro del cantiere, con l’obiettivo di trasferirvi il vastissimo patrimonio bibliografico della Regione

Balarm
La redazione
  • 18 dicembre 2019

Il rendering di come sarà dopo il restauro Palazzo ex Ministeri di Palermo

Al via la messa in sicurezza e la prima fase del progetto di restauro di palazzo ex Ministeri su corso Vittorio Emanuele a Palermo. Un gioiellino risalente al XVII secolo acquistato dall’Assemblea regionale nel 1987 e che finalmente, dopo trent’anni, sarà reso fruibile a turisti e visitatori.

Si tratta del primo importante intervento di consolidamento dell’edificio costruito come sede nobiliare nel 1600, a due passi dal Palazzo Reale. Il palazzo si trova tra l’ex ospedale San Giacomo e la Facoltà Teologica,

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha tagliato il nastro del cantiere, con l’obiettivo di trasferirvi il vastissimo patrimonio bibliografico e documentale dell’Ars. «Finalmente inizieranno i lavori di un palazzo importante finora chiuso alla città. La mia idea è di trasferirvi la biblioteca - ha detto il presidente, illustrando alla stampa i dettagli del progetto -. Abbiamo una quantità incredibile di libri e un’emeroteca unica con tutti i giornali italiani, che al momento non vede nessuno».
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Un edificio che presenta notevole interesse storico-artistico, per la varietà degli elementi architettonici e decorativi che documentano le trasformazioni avvenute fin dall’Ottocento. Il palazzo, dal 1987 a oggi, pur essendo stato oggetto di diversi studi, ha subìto un solo intervento di restauro, nel ’93, per il consolidamento delle fondazioni.

L’architetto Pasquale Riggio è il responsabile unico del procedimento. L’appalto della progettazione è stato affidato alla società d’ingegneria “R. Costanza”, mentre la direzione dei lavori a Stefano Biondo, direttore del Centro restauro della Regione siciliana. L’impresa aggiudicataria è un’Ati, costituita dalle società “Cinquemani Gianpeppino” e “Aleonero impianti srl” di Favara (Ag) che si sono aggiudicate il bando pubblico.

«Restituiremo alla città un edificio importante sul Cassaro abbandonato all’incuria del tempo che presto tornerà a risplendere. Tutto ciò è stato possibile grazie alla volontà del presidente Gianfranco Miccichè, del segretario generale dell’Ars, Fabrizio Scimè e del collegio dei Deputati questori», ha detto Riggio.
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