ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsTurismoItinerari e luoghi

In Sicilia c'è un borgo nato da una storia d'amore (leggendaria): è il "Castello del Re"

La "fedelissima degli Aragonesi", con poco più di duemila abitanti, si distingue anche per i suoi percorsi naturalistici grazie al suo clima mite e ai suoi suggestivi paesaggi

Balarm
La redazione
  • 5 aprile 2022

Castroreale

Un borgo il cui nome è intriso di storia, avvolto da miti e tradizioni. Castroreale deriva dal latino Castrum Regale, "castello del re". Nel 1324 Federico II d’Aragona, per premiare la fedeltà della città durante la guerra contro gli Angioini, ordinò la costruzione ex novo del castello.

Concesse poi il privilegio di città demaniale ed esenzioni fiscali a quanti avessero stabilito la loro dimora all’ombra del fortilizio ricostruito.

Ma le sue vicende riportano ad epoche ancora più lontane, dove i racconti si confondono con le leggende. Il paese avrebbe origini antichissime e secondo quanto si racconta, nacque da una storia d'amore: la figlia di un re venuto dall'oriente, di nome Artemisia, avrebbe sposato in Sicilia un valoroso uomo di nome Castoreo che proprio dopo il matrimonio decise di edificare un nuovo insediamento di nome Krastos, che poi cambia il nome in Cristina o Crizzina.

Tra i Borghi più belli d'Italia il centro in provincia di Messina mantiene vivide le tracce di chi è passato in queste strade e che qui ha lasciato il suo segno. L’acciottolato delle piazze e delle strade, si legge sulla scheda del sito dell'associazione, mantenuto nella quasi totalità del centro più antico, conferisce al borgo uno stile inconfondibile nel quale è facile riconoscere l’avvicendarsi delle civiltà e degli eventi storici.
Adv
Con appena 2548 abitanti il Comune si distingue anche per i suoi percorsi naturalistici, oltre a una vista mozzafiato su Capo Milazzo e le Eolie, grazie al suo clima mite e ai suoi suggestivi paesaggi, rappresenta un naturale punto di appoggio, per chi voglia dedicarsi ad escursioni o gite, nelle zone più montane.

I tragitti sono di vario tipo, elencati sul sito del Comune. Tra questi da non perdere quello "Castroreale – Serro Cardà – Tre Pizzi – Piano Margi". Partendo da Castroreale, si imbocca la strada che porta alla frazione S. Croce. Si lascia la strada asfaltata per continuare il tragitto fino all’icona della Madonna dell’Udienza, a destra, dopo poche centinaia di metri, c'è il rifugio forestale di Serro Carda dove è possibile organizzare pic-nic e ammirare il meraviglioso paesaggio che si apre all’orizzonte.

Proseguendo si arriva alla località "Tre Pizzi" dove si scorge una torretta di avvistamento; anche qui è stata attrezzata un’apposita area per il rinfresco.

Ancora più in alto si giunge al monte Pietra Rossa da dove di può ammirare la cima del colle del Re. Il percorso riserva ancora delle sorprese: seguendo la strada sterrata, si comincia a scendere lungo il crinale per arrivare a Piano Margi, che presenta un paesaggio straordinario: pini, castagni, cipressi e un laghetto artificiale regalano al visitatore una sensazione di benessere profondo.

Oltre al contatto con la natura il centro offre anche tanto altro come i gustosissimi maccheroni di grano duro fatti in casa, conditi con un profumato ragù di maiale, oppure con melanzane con una pioggia di ricotta salata sopra. Per secondo si può optare per il "piscistoccu a' ghiotta", ovvero baccalà condito con salsa di pomodoro, capperi e olive.

Per concludere in dolcezza c'è il “biscotto della badessa”, nelle due versioni, duro o morbido, realizzato come da tradizione secondo la ricetta delle monache del convento delle Clarisse. Il dolce “castriciano” per eccellenza prevede i semi di anice, una ricetta gelosamente custodita dai produttori locali. Altro dolce tipico, ma natalizio, è il riso nero, preparato con riso, zucchero e mandorle tostate e pestate.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI