In Sicilia prove generali di campo largo, la ricetta di M5S per allearsi col Pd (e non solo)
Dopo la riconferma di Anthony Barbagallo, il coordinatore dei Cinquestelle Nuccio Di Paola tende la mano ai Dem. Fronte comune su alcuni temi e sul referendum

Nuccio Di Paola e Dolores Bevilacqua
Il tema è lo stato della sanità in Sicilia, quanto basta per stuzzicare l'attenzione del leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte che ha già annunciato la sua presenza. «È ora di smetterla di parlare di sanità solo per annunci, tagli e amichetti politici da piazzare in ospedali e aziende sanitarie», ha scritto l'ex premier su Fb.
La sua presenza è anche un segnale: le forze di opposizione possono fare fronte comune su temi di grande interesse sociale come la sanità. E da Palermo parte un messaggio che potrebbe avere un'eco in tutto il resto del Paese.
«Più che di campo largo, parlerei di campo Sicilia - commenta il coordinatore M5s nell'Isola, Nuccio Di Paola -. Con la manifestazione del 15 giugno stiamo lanciando un messaggio chiaro. Se ci uniamo attorno ai temi più importanti, come per esempio la sanità, possiamo costruire un'alleanza forte».
Di Paola ci crede eccome: «Sono pronto ad un ritiro in un convento - scherza -, insieme a tutti i partiti e movimenti di sinistra, le forze civiche e chiunque sia alternativo al governo Schifani, per cercare di confrontarci anche aspramente».
Indispensabile, però, che torni la quiete nel Pd siciliano dopo la riconferma di Anthony Barbagallo alla guida del partito. «Non entro nelle dinamiche delle altre forze politiche - aggiunge Di Paola -, mi interessa, però, che dall'altra parte ci sia un interlocutore».
E Barbagallo è un buon interlocutore? «Il mio rapporto con tutto il partito democratico siciliano è buono, dalla segreteria ai colleghi dell'Ars, alle varie aree. Il confronto ormai va avanti da anni. Conosciamo i nostri pregi e difetti e questo è un buon viatico per costruire un'alleanza».
E pensa a un sodalizio alternativo al centrodestra che coinvolga oltre al Pd anche Avs, Controcorrente, il partito socialista, tutti i movimenti di sinistra e le forze civiche.
L'evento del 15 maggio potrebbe essere il suo battesimo? La presenza di Conte dimostra quanto sia sentita la manifestazione. «Non a caso sono attesi pullman da tutta la Sicilia che non vuole assistere impotente alla morte della sanità pubblica».
Il segnale è evidente. Di Paola non lo nasconde. «Con le altre forze politiche di centrosinistra dibattiamo da mesi e adesso scendiamo in piazza insieme. In ogni provincia, da gennaio è in corso un confronto stabile e questo percorso sta culminando con l'evento in piazza con cui possiamo rendere più solida l'alleanza».
Prima del 15 giugno c'è però un altro appuntamento, il referendum. Su cui le forze di opposizione mostrano convergenza, soprattutto sulla partecipazione.
«Ai siciliani dico che è importante andare a votare per se stessi e per i propri figli - commenta Dolores Bevilacqua, senatrice del Movimento 5 Stelle -. I quattro quesiti sul lavoro sono fondamentali per ridare dignità ai lavoratori che sarebbero più tutelati».
E spiega: «Con i primi due quesiti, in caso di licenziamento illegittimo, i lavoratori troverebbero una tutela concreta ad esempio contro la vergognosa pratica delle dimissioni in bianco».
«Il sì al terzo quesito consentirebbe ai nostri giovani finalmente di poter contare su entrate certe. Il quarto quesito, invece, aumenterebbe la tutela dei lavoratori in caso di infortunio o morte sul lavoro, perché nel caso di lavoro in subappalto resterebbe comunque la responsabilità anche in capo alla società appaltante».
E il quinto quesito? «Come M5S lasciamo libertà di coscienza. Personalmente voterò sì, consapevole che il pieno riconoscimento deve necessariamente passare da una vera integrazione».
L'invito esplicito, dunque, è di andare a votare, mentre le forze di maggioranza chiedono invece di astenersi. «È evidente che per il centrodestra il voto degli italiani conta solo quando conviene a loro», conclude Bevilacqua.
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