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L’Africa con gli occhi di un siciliano: così un reporter aiuta i bimbi del Madagascar

Fulvio Eterno, fotografo originario di Alcamo, ha trovato nello splendido paese africano un modo per ricongiungersi con la bellezza e la solidarietà raccontandola con gli scatti

Jana Cardinale
Giornalista
  • 19 febbraio 2020

Il fotografo Fulvio Eterno con i bambini del Madagascar

Non ha mai smesso di pensare al "suo" Madagascar, dopo averlo scoperto con gli occhi del cuore, e avervi reso omaggio con un lavoro confluito in una mostra fotografica dal titolo “Vita Malagasy”, i cui proventi sono stati destinati a una raccolta fondi per le popolazioni che ci vivono. Antonino Fulvio Eterno, fotografo professionista originario di Alcamo, è certo di tornarci.

«Il prossimo anno, probabilmente a marzo, e so già che sarà un altro viaggio bellissimo. Il Madagascar non è stato mai raccontato al meglio, è stato anche poco fotografato, e io vorrei farlo a 360 gradi, visitandone un'altra zona e provando a realizzare un libro fotografico che possa tradurne la realtà».

La prima mostra “Vita Malagasy” in lingua malgascia significa “fatto in Madagascar”. Il titolo trae origine da una frase che era ricorrente in ogni villaggio o città visitata, ed è rimasta impressa nella sua mente, fino a sceglierla come titolo del progetto artistico. Fulvio ha sentito il dovere di raccontare il Madagascar, il dovere di informare, di condividere il lavoro di tantissime anime che hanno dedicato la propria vita a questa popolazione, tramite il mezzo più diretto ed esplicito del nostro tempo: la fotografia.
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Il significato più profondo di questo viaggio e della “sua missione” si è fatto chiaro sin da subito attraverso la macchina fotografica: raccontare per far conoscere. E la fotografia ha acquistato il suo significato più bello, più utile e più nobile.

Fulvio, siciliano doc che lavora nel campo della moda, ha aderito per un progetto no profit a un’associazione che in modo capillare coinvolge un gruppo di persone che si spendono mettendo in primo piano una fede profonda, il progetto di missione umanitaria di Don Mario Bonura, alcamese che da oltre 20 anni coinvolge migliaia di testimoni.

Si tratta dell’associazione “Per chi soffre”, diventata uno spiraglio di luce e di speranza, che in Madagascar ha dato vita a una casa di accoglienza per sfama 150 persone al giorno, che realizza eventi periodici per raccogliere fondi da destinare in beneficenza, è che è soggetto beneficiario del 5 per mille. Il primo e unico viaggio di Fulvio è durato 24 giorni, nel corso dei quali ha attraversato in lungo e in largo il Madagascar, dai più piccoli villaggi alle grandi città, incontrando, ascoltando e comprendendo quali sono i bisogni della gente del luogo, spendendosi per realtà create e migliorate dal lavoro inarrestabile dei missionari cattolici che in questi ultimi 50 anni si sono dedicati a quest’isola.

Dalla mostra fotografica, che è un reportage sociale, sono nati dei calendari letteralmente andati a ruba, e che in numero inimmaginabile hanno conquistato la solidarietà di tanta gente, fino a permettere la raccolta di una cifra considerevole destinata a donare speranza a una terra che ne ha tanto bisogno, per la propria indipendenza sociale ed economica, per la costruzione di scuole, strade e ospedali.

«Il Madagascar – dice Fulvio Eterno - con la sua natura selvaggia e incontaminata, è un luogo dove donne, uomini e bambini sopravvivono e resistono ogni giorno con un sorriso, in presenza di uno Stato debole e quasi assente rispetto ai bisogni della propria gente.

Le mie immagini hanno voluto raccontare in maniera più oggettiva possibile la storia di un popolo provando a essere un nuovo punto di partenza per il meraviglioso lavoro dei missionari che restano la più grande risorsa e speranza per lo sviluppo umano e culturale di questa splendida nazione».

Fare del bene rigenera, e riscoprire l’essenzialità della persona, come dice Don Mario Bonura, risveglia il mondo sotto nuova luce. Fulvio Eterno negli ultimi anni ha realizzato una serie di mostre di successo, tra cui “Cuba Today”, “New York contemporaneamente”, “Razza Umana”, “Fashion and Travelling from Dubai to Istanbul”.

Per lui è importante che si sappia che ci sono tantissime persone dietro le quinte che donano il loro tempo e la loro energia, e che con le sue foto è solo stato un mezzo. Appena rientrato da Milano, dove l'ambito della moda offre sempre nuovi spunti professionali e dove porta avanti collaborazioni di spessore, conferma: «Tornerò, torneremo in Madagascar, per raccontare ancora».

Sue foto sono state pubblicate su diverse testate: tra le più note, Vogue Italia. Nel 2008 ha collaborato con Oliviero Toscani al progetto “Terremoto”.
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