L'Italia è ferma ma continuano gli assalti ai treni: nuova fuga dalla Lombardia per il Sud
In molti non sanno rinunciare al ritorno a casa da mamma, così continuano gli assalti ai treni senza che si possano garantire le distanze di sicurezza e le norme igieniche
Nuovo assalto ai treni che dalla Lombardia sono diretti al Sud nella giornata di venerdì 13 marzo (come scrive l'edizione di Repubblica di Milano). Alla stazione centrale è partito pieno zeppo di viaggiatori il treno Milano-Siracusa-Palermo e, soprattutto il Milano-Lecce. «Non ci sono più voli, l'unica soluzione per lasciare Milano è questa», dicono i viaggiatori che si apprestano a imbarcarsi sui treni diretti al Meridione. Strapieni anche i notturni dei giorni scorsi.
Il personale viaggiante però denuncia: «Non ci sono garanzie di sicurezza sanitaria, la gente è disposta a viaggiare tutta la notte con persone sconosciute, nella promiscuità obbligata degli spazi di un vagone letto, cioè tre posti, e delle cuccetta a quattro posti».
Inoltre, lamenta la mancanza di sicurezza igienica sia per sé che per i viaggiatori: «Noi del personale viaggiante abbiamo un solo paio di guanti e una mascherina per il viaggio di andata e per il ritorno».
Stretti i controlli della polizia ferroviaria sugli accessi, gli agenti fanno mantenere rigorosamente le distanze di sicurezza e esigono l'autocertificazione. Ma come diceva uno di loro, «non si capisce perché tutta questa gente possa partire, visto che l'ultima ordinanza ha fermato l'Italia».
Il personale viaggiante però denuncia: «Non ci sono garanzie di sicurezza sanitaria, la gente è disposta a viaggiare tutta la notte con persone sconosciute, nella promiscuità obbligata degli spazi di un vagone letto, cioè tre posti, e delle cuccetta a quattro posti».
Inoltre, lamenta la mancanza di sicurezza igienica sia per sé che per i viaggiatori: «Noi del personale viaggiante abbiamo un solo paio di guanti e una mascherina per il viaggio di andata e per il ritorno».
Stretti i controlli della polizia ferroviaria sugli accessi, gli agenti fanno mantenere rigorosamente le distanze di sicurezza e esigono l'autocertificazione. Ma come diceva uno di loro, «non si capisce perché tutta questa gente possa partire, visto che l'ultima ordinanza ha fermato l'Italia».
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