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"La borsa di studio Ersu è diritto a restare": la protesta degli studenti a Unipa

Lo scopo della protesta è stato quello di porre l’attenzione su un fatto per loro gravissimo: ve la raccontiamo nell'articolo, ecco cosa dice l'assessore Girolamo Turano

Nicoletta Sanfratello
Studentessa di Lettere classiche
  • 16 dicembre 2025

Protesta degli studenti a Unipa

Venerdì mattina (12 Dicembre), dopo lo sciopero generale, un gruppo di studenti ha fatto irruzione alla sede dell’Ersu di Palermo, in viale delle Scienze. Lo scopo della protesta è stato quello di porre l’attenzione su un fatto per loro gravissimo: la mancata copertura del 55% degli studenti idonei alle borse di studio.

Una volta arrivati alla sede dell’Ersu, gli studenti del collettivo “Laboratorio Studentesco Autonomo”, avrebbero aperto uno striscione che recitava "Questa terra non si deve svuotare, borsa di studio è diritto a restare", facendo partire la protesta con cori e interventi al megafono di diversi studenti idonei non assegnatari.

«Il diritto allo studio è più uno slogan che una garanzia per migliaia di giovani siciliani - afferma Teresa Nocera, studentessa idonea non assegnataria. - Passeremo le prossime settimane o mesi in attesa di scorrimenti o ulteriori stanziamenti di fondi, nella paura di restare soli, senza un supporto economico che ci spetta di diritto per Isee e merito. Come faremo fronte alle spese sempre più care per l'università?».

Gli studenti hanno puntualizzato più volte che la borsa di studio, per i migliaia di studenti idonei, non è un capriccio o un accessorio, ma un sussidio fondamentale per accedere al diritto allo studio, ribadendo anche che l’Ersu e la regione si prendano carico di questa situazione critica, facendo in modo che la figura dell’idoneo non assegnatario svanisca del tutto.

A seguito della protesta, gli studenti hanno ottenuto un tavolo con il presidente dell’Ersu, previsto per oggi martedì 16 dicembre. Questa manifestazione ha avuto un’importante risonanza mediatica: l'assessore all’istruzione e alla formazione professionale, Girolamo Turano ha risposto agli studenti, rilasciando diverse dichiarazioni.

«Voglio rassicurare gli studenti: negli ultimi tre anni la Regione Siciliana ha assicurato la copertura del 100% delle richieste di borse di studio per tutti gli universitari risultati idonei. Anche per l'anno accademico 2025/2026 il governo Schifani sta lavorando in questa direzione, perché sostenere il diritto allo studio universitario e garantire la parità di accesso all'istruzione rappresentano per noi una priorità».

Secondo l’assessore: «già in sede di riprogrammazione del Programma FSE+ 2021–2027 sono state individuate e destinate specifiche risorse per garantire la copertura delle borse di studio. Inoltre, ulteriori 13,5 milioni di euro del Pnrr sono stati assegnati dal Ministero dell'Università e della Ricerca alla Sicilia proprio per questo scopo».

L’assessore promette l’erogazione delle risorse entro aprile 2026. Fino ad allora, i ragazzi, come diffuso da una nota sui social, promettono di monitorare la situazione delle borse di studio e non fermare la protesta fino a quando le borse di studio non saranno effettivamente ripartite a tutti gli studenti idonei.

Ieri pomeriggio (15 dicembre) si è tenuta una manifestazione degli studenti, svoltasi davanti la sede della Regione, per continuare a tenere viva l’attenzione. Gli studenti hanno continuato a rivendicare la copertura di tutte le borse di studio e la pretesa di accesso al diritto allo studio. Durante il presidio, alcuni parlamentari dell’opposizione sono scesi ad ascoltare gli studenti.

La Flc Cgil e la Cgil è al fianco degli studenti al sit-in di questo pomeriggio sotto la presidenza della Regione, per protestare contro le poche somme investite dalla politica per la tutela del diritto allo studio. Quest’anno, al momento, solo il 45 per cento degli idonei in graduatoria riceverà la borsa di studio.

Una delegazione è stata successivamente ricevuta all’Ars dal vice presidente vicario Nuccio Di Paola, che si è impegnato a portare avanti le rivendicazioni. Gli studenti sono stati invitati anche partecipare a una seduta dell’Ars, impegnata in questi giorni nell’approvazione della finanziaria.

«È una vergogna – dichiarano Fabio Cirino e Gabriella Messina -. Mentre il presidente Schifani si vanta dei 106,5 milioni di euro che riceverà nel prossimo triennio per l’intesa tra Stato e regioni a statuto speciali, la carenza endemica dei fondi per il diritto allo studio continua.

Non è il primo anno che accade e che poi si cerca di recuperare. Le spese per il diritto allo studio vanno programmate prima. È intollerabile che i ragazzi debbano sempre elemosinare un diritto che in realtà dovrebbe essere garantito dalla Regione siciliana».
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