Lo chef di Termini Imerese, arriva nelle librerie con "Io non ci sto", la biografia scritta con Angelica Amodei per Rai Libri in cui racconta la sua ribellione contro la mafia
Lo chef Natale Giunta
Si è reinventato e ha trovato una strada alternativa per non andare a fondo. Che fosse un uomo dotato di tempra e coraggio, d’altronde, lo aveva già dimostrato nel 2012, quando ha denunciato i mafiosi che erano venuti a chiedergli il pizzo.
«Io dovevo fare il mio dovere - ha dichiarato -. Non volevo avere paura, ma avevo paura. Per la prima volta nella mia vita. “Vedrai che tra poco cambierai idea”, mi avevano detto quella mattina. Mai, neanche per un solo istante, ho pensato di farlo».
Si è rifiutato di pagare, «perché il permesso di aprire un ristorante va chiesto allo Stato e non alla mafia» ed è andato a denunciarli. Alla denuncia sono seguite quindi le intimidazioni, e anche quando i suoi estorsori sono stati arrestati, le minacce non sono finite, tanto che Giunta è stato messo sotto scorta.
La sua storia è quella di un uomo che ha reagito, che non si è arreso al ricatto della malavita e ha continuato a fare il suo lavoro, nella sua terra.
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