La magia del teatro per i piccoli pazienti: arrivano i burattini all'ospedale di Palermo
I piccoli pazienti dell'ospedale dei Bambini di Palermo, ricoverati anche per lungo tempo, vengono allietati dagli spettacoli dalla compagnia Teatro degli Spiriti
L'attore e burattinaio Vito Bartucca
«Uno spettacolo bellissimo, - dice un genitore - mi ha fatto ricordare quando ero bambino e ha allietato questa triste giornata. Vedere mio figlio ridere insieme agli altri bambini in questo contesto è davvero impagabile».
Commozione e gioia per dimenticare, sebbene per poco, la realtà spesso difficile: il teatro dei burattini viene allestito all'Ospedale dei Bambini di Palermo per quattro appuntamenti insieme alla compagnia "Teatro degli Spiriti".
I piccoli si trovano in una momentanea condizione di non accesso alla città: con il naso puntato al vetro la osservano in silenzio, i bimbi degenti dell'ospedale non possono entrare nella città allora è la città che entra in mezzo a loro.
Portare sorrisi e attimi di gioia in un luogo di preoccupazione e sofferenza, questa è la spinta che muove la compagnia "Teatro degli Spiriti" a organizzare i suoi spettacoli e a portare i suoi burattini, pensati e costruiti a mano uno per uno, dentro il Polo Ospedaliero Pediatrico di Palermo G. Di Cristina.
«Vivere un percorso di ospedalizzazione costringe l'essere umano a confrontarsi con la sua fallibilità e con la sua fragilità - commenta l'attore Vito Bartucca, della compagnia Teatro degli Spirit - e si trova a fare i conti con il proprio corpo ammalato. Portare il teatro in ospedale vuol dire regalare un momento di evasione dalle lente e interminabili ore tra un pasto e una terapia, interrotte da un corto circuito, un momento di festa, un momento di creazione in cui i ruoli rigidi vengono disinnescati».
Lo spettacolo per attore e burattini allora diventa momento di socializzazione, di unità e di uguaglianza. «Perché che cos'è il teatro se non la vita che scorre? - continua - anche dentro un ospedale pediatrico».
Un'occasione per permettere davvero ai bambini di svagarsi e di dimenticare, per un po', la loro malattia e ai genitori di rilassarsi e di distrarsi. un momento creativo e ri-creativo, di condivisione tra i piccoli pazienti, i loro familiari e tutto il personale ospedaliero.
Il progetto non è alla prima edizione, già nel 2017 la compagnia aveva organizzato "Burattini in Ospedale": anche a marzo 2018 il ciclo è di quattro incontri patrocinati dal Comune di Palermo.
I bambini ricoverati non hanno la possibilità di accedere alla città e alle sue attività: proprio da questa riflessione nasce il progetto al Polo Pediatrico “Giovanni Di Cristina” che è un punto di riferimento per tutta la regione anche per malattie a media e a lunga degenza.
Saranno quattro gli spettacoli di marzo per attore e burattini che, sempre alle 15.30, prenderanno forma in uno spazio teatrale inconsueto e libero: l’atrio del secondo piano del Polo Ospedaliero Pediatrico “G. Di Cristina” diverrà sala teatrale, spazio ludico-creativo e luogo di socializzazione tra i genitori, tra i piccoli degenti e il personale ospedaliero.
Ecco il calendario degli spettacoli: giovedì 1 marzo "Bianca Cipudda", martedì 13 marzo "Cappuccetto rosso e il lupo birichino", giovedì 22 marzo "Il Principe Ranocchio", giovedì 29 marzo "Gino Melino e la parola magica".
Commozione e gioia per dimenticare, sebbene per poco, la realtà spesso difficile: il teatro dei burattini viene allestito all'Ospedale dei Bambini di Palermo per quattro appuntamenti insieme alla compagnia "Teatro degli Spiriti".
I piccoli si trovano in una momentanea condizione di non accesso alla città: con il naso puntato al vetro la osservano in silenzio, i bimbi degenti dell'ospedale non possono entrare nella città allora è la città che entra in mezzo a loro.
Portare sorrisi e attimi di gioia in un luogo di preoccupazione e sofferenza, questa è la spinta che muove la compagnia "Teatro degli Spiriti" a organizzare i suoi spettacoli e a portare i suoi burattini, pensati e costruiti a mano uno per uno, dentro il Polo Ospedaliero Pediatrico di Palermo G. Di Cristina.
«Vivere un percorso di ospedalizzazione costringe l'essere umano a confrontarsi con la sua fallibilità e con la sua fragilità - commenta l'attore Vito Bartucca, della compagnia Teatro degli Spirit - e si trova a fare i conti con il proprio corpo ammalato. Portare il teatro in ospedale vuol dire regalare un momento di evasione dalle lente e interminabili ore tra un pasto e una terapia, interrotte da un corto circuito, un momento di festa, un momento di creazione in cui i ruoli rigidi vengono disinnescati».
Lo spettacolo per attore e burattini allora diventa momento di socializzazione, di unità e di uguaglianza. «Perché che cos'è il teatro se non la vita che scorre? - continua - anche dentro un ospedale pediatrico».
Un'occasione per permettere davvero ai bambini di svagarsi e di dimenticare, per un po', la loro malattia e ai genitori di rilassarsi e di distrarsi. un momento creativo e ri-creativo, di condivisione tra i piccoli pazienti, i loro familiari e tutto il personale ospedaliero.
Il progetto non è alla prima edizione, già nel 2017 la compagnia aveva organizzato "Burattini in Ospedale": anche a marzo 2018 il ciclo è di quattro incontri patrocinati dal Comune di Palermo.
I bambini ricoverati non hanno la possibilità di accedere alla città e alle sue attività: proprio da questa riflessione nasce il progetto al Polo Pediatrico “Giovanni Di Cristina” che è un punto di riferimento per tutta la regione anche per malattie a media e a lunga degenza.
Saranno quattro gli spettacoli di marzo per attore e burattini che, sempre alle 15.30, prenderanno forma in uno spazio teatrale inconsueto e libero: l’atrio del secondo piano del Polo Ospedaliero Pediatrico “G. Di Cristina” diverrà sala teatrale, spazio ludico-creativo e luogo di socializzazione tra i genitori, tra i piccoli degenti e il personale ospedaliero.
Ecco il calendario degli spettacoli: giovedì 1 marzo "Bianca Cipudda", martedì 13 marzo "Cappuccetto rosso e il lupo birichino", giovedì 22 marzo "Il Principe Ranocchio", giovedì 29 marzo "Gino Melino e la parola magica".
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