ITINERARI E LUOGHI
La magia di due fiumi gemelli in Sicilia: il simbolo di un (tragico) amore eterno
Una storia struggente di amore narrata nelle Metamorfosi di Ovidio alla magia di due fiumi siciliani, oggi mete ideali per escursioni tra acque limpide e papiri secolari

I papiri lungo il fiume "Ciane"
Due corsi d'acqua gemelli, uniti per sempre in un abbraccio, simbolo di un amore eterno, seppur tragico. Da una storia struggente di amore narrata nelle Metamorfosi di Ovidio alla magia di due fiumi siciliani, oggi mete ideali per escursioni tra acque limpide e papiri secolari. Siamo alle porte di Siracusa.
Qui ci sono due fiumi, che magari molti già conoscono perché sono consigliati da raggiungere per chi ama la natura. Ma in pochi probabilmente sanno che secondo un’antica leggenda questi due fiumi hanno avuto origine da un destino crudele che li ha visti come protagonisti.
È un angolo incantato della Sicilia sud-orientale, quello di cui vi stiamo raccontando. Il tempo qui sembra sospeso tra storia e natura. Vi scorrono due fiumi che raccontano molto più di un semplice corso d’acqua. Sono l’Anapo e il Ciane, che secondo la leggenda narrata da Ovidio nacquero dall’amore e dalla sofferenza di due divinità.
La leggenda ha inizio con il rapimento di Persefone, figlia di Demetra, da parte del dio degli Inferi, Ade. Quando la fanciulla viene rapita nei pressi dell’Etna, la ninfa Ciane, custode delle acque siracusane, tentò invano di fermare il dio. In risposta al suo gesto coraggioso, Ade la colpì con il suo scettro e la fece sciogliere nelle acque del fiume che da quel momento porta il suo nome.
Ma non è tutto. Anapo, un giovane che amava Ciane, consumò il suo dolore seguendola nella trasformazione, e si lasciò anch’egli dissolvere nelle acque, dando origine all’altro fiume, l’Anapo appunto, che ancora oggi scorre accanto al Ciane.
Due corsi d’acqua gemelli, dunque, uniti per sempre. Fin qui la storia. Ma cosa offrono oggi questi due luoghi. Una delle meraviglie del Ciane è la presenza del papiro, che cresce rigoglioso lungo le sue sponde, un caso unico in Europa.
E torna la leggenda: infatti si dice che siano proprio le lacrime di Ciane, divenute acqua dolce, ad aver creato le condizioni ideali per questa pianta tipicamente africana.
Oggi il papiro cresce spontaneamente e in abbondanza, formando una sorta di foresta fluviale che si può esplorare in barca o in kayak. L’Anapo, invece, offre un’esperienza diversa, più selvaggia e misteriosa.
Nasce nei Monti Iblei e attraversa la Valle dell’Anapo, un canyon naturale che si snoda tra grotte preistoriche, mulini abbandonati e antiche ferrovie. Il fiume costeggia anche la celebre Necropoli di Pantalica, sito Unesco, rendendo l’area un perfetto connubio tra escursionismo e archeologia.
Un sentiero naturalistico, oggi molto frequentato dagli amanti del trekking e del cicloturismo, segue il vecchio tracciato ferroviario lungo la valle. Qui, tra tunnel scavati nella roccia e scorci mozzafiato, il visitatore può immergersi in una Sicilia silenziosa e primordiale.
Oggi i fiumi Anapo e Ciane sono veri e propri santuari ecologici, ideali per escursioni a piedi, in bicicletta o in canoa. La riserva del Ciane, a pochi chilometri da Siracusa, è facilmente accessibile e perfetta per famiglie e per gli amanti della natura. L’Anapo, con la sua valle stretta e ombreggiata, è il paradiso per chi cerca un’escursione lontana dal turismo di massa.
La leggenda di Anapo e Ciane, dunque, oltre al fascino mitologico, offre uno spunto moderno: l’unione tra amore e natura, la lotta contro l’imposizione e la memoria dei luoghi.
Visitare questi fiumi significa non solo ammirare paesaggi straordinari, ma anche toccare con mano una storia millenaria che continua a vivere nell'acqua, nelle piante e nel silenzio della natura.
In fondo, come scriveva Ovidio, tutto cambia, nulla perisce davvero. E i due amanti, dissolti in fiumi, continuano a parlarsi ogni giorno, sotto il sole di Sicilia.
Qui ci sono due fiumi, che magari molti già conoscono perché sono consigliati da raggiungere per chi ama la natura. Ma in pochi probabilmente sanno che secondo un’antica leggenda questi due fiumi hanno avuto origine da un destino crudele che li ha visti come protagonisti.
È un angolo incantato della Sicilia sud-orientale, quello di cui vi stiamo raccontando. Il tempo qui sembra sospeso tra storia e natura. Vi scorrono due fiumi che raccontano molto più di un semplice corso d’acqua. Sono l’Anapo e il Ciane, che secondo la leggenda narrata da Ovidio nacquero dall’amore e dalla sofferenza di due divinità.
La leggenda ha inizio con il rapimento di Persefone, figlia di Demetra, da parte del dio degli Inferi, Ade. Quando la fanciulla viene rapita nei pressi dell’Etna, la ninfa Ciane, custode delle acque siracusane, tentò invano di fermare il dio. In risposta al suo gesto coraggioso, Ade la colpì con il suo scettro e la fece sciogliere nelle acque del fiume che da quel momento porta il suo nome.
Ma non è tutto. Anapo, un giovane che amava Ciane, consumò il suo dolore seguendola nella trasformazione, e si lasciò anch’egli dissolvere nelle acque, dando origine all’altro fiume, l’Anapo appunto, che ancora oggi scorre accanto al Ciane.
Due corsi d’acqua gemelli, dunque, uniti per sempre. Fin qui la storia. Ma cosa offrono oggi questi due luoghi. Una delle meraviglie del Ciane è la presenza del papiro, che cresce rigoglioso lungo le sue sponde, un caso unico in Europa.
E torna la leggenda: infatti si dice che siano proprio le lacrime di Ciane, divenute acqua dolce, ad aver creato le condizioni ideali per questa pianta tipicamente africana.
Oggi il papiro cresce spontaneamente e in abbondanza, formando una sorta di foresta fluviale che si può esplorare in barca o in kayak. L’Anapo, invece, offre un’esperienza diversa, più selvaggia e misteriosa.
Nasce nei Monti Iblei e attraversa la Valle dell’Anapo, un canyon naturale che si snoda tra grotte preistoriche, mulini abbandonati e antiche ferrovie. Il fiume costeggia anche la celebre Necropoli di Pantalica, sito Unesco, rendendo l’area un perfetto connubio tra escursionismo e archeologia.
Un sentiero naturalistico, oggi molto frequentato dagli amanti del trekking e del cicloturismo, segue il vecchio tracciato ferroviario lungo la valle. Qui, tra tunnel scavati nella roccia e scorci mozzafiato, il visitatore può immergersi in una Sicilia silenziosa e primordiale.
Oggi i fiumi Anapo e Ciane sono veri e propri santuari ecologici, ideali per escursioni a piedi, in bicicletta o in canoa. La riserva del Ciane, a pochi chilometri da Siracusa, è facilmente accessibile e perfetta per famiglie e per gli amanti della natura. L’Anapo, con la sua valle stretta e ombreggiata, è il paradiso per chi cerca un’escursione lontana dal turismo di massa.
La leggenda di Anapo e Ciane, dunque, oltre al fascino mitologico, offre uno spunto moderno: l’unione tra amore e natura, la lotta contro l’imposizione e la memoria dei luoghi.
Visitare questi fiumi significa non solo ammirare paesaggi straordinari, ma anche toccare con mano una storia millenaria che continua a vivere nell'acqua, nelle piante e nel silenzio della natura.
In fondo, come scriveva Ovidio, tutto cambia, nulla perisce davvero. E i due amanti, dissolti in fiumi, continuano a parlarsi ogni giorno, sotto il sole di Sicilia.
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