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La musica è un linguaggio universale, anche per i disabili: nasce un'app per comunicare

Il più grande ha 19 anni, sono giovanissimi gli inventori dell'app "Special Piano": i disabili adesso possono esprimere le loro emozioni anche attraverso la musica

  • 15 febbraio 2019

Una schermata dell'app "Special Piano"

Tre (giovanissimi) palermitani inventano un’app che permette ai soggetti diversamente abili di esprimere le loro emozioni attraverso la musica.

Special Piano è l’app creata da tre ragazzi palermitani, Rosario Salmeri, anni 18, Riccardo Lo Cicero, anni 19, e Federica Cannizzaro, anni 16, che aiuta le persone diversamente abili ad esprimersi attraverso i suoni di un piano virtuale.

L’ideatore di Special Piano è il diciottenne palermitano Rosario Salmeri, neo matricola iscritta alla facoltà di ingegneria cibernetica all’Università di Palermo, che si è occupato di sviluppare la nuova applicazione.

A collaborare con Rosario nella realizzazione del suo progetto ci sono anche Riccardo Lo Cicero, 19 anni diplomato perito informatico, che si è occupato della cura e dello sviluppo del sito web, e la giovanissima sedicenne Federica Cannizzaro, frequentante l’istituto tecnico di informatica, che ha il ruolo di social media manager.
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Una piccola “gang imprenditoriale” con le idee ben chiare: creare un’app che dia la possibilità alle persone diversamente abili, o che presentano difficoltà espressive, di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d'animo, e tutto attraverso la musica.

«L’idea è nata per mio cugino – spiega Rosario – che essendo un soggetto tetraplegico vive in una sorta di bolla insonorizzata, e spesso fa fatica ad esternare le proprie emozioni e a comunicare con noi. Un giorno però con mia zia abbiano notato che a scuola durante una lezione di musica lui si è piacevolmente accorto del suono, e mostrava una certa sensibilità alla musica, che lo rendeva felice».

L’applicazione, una volta scaricata, permette semplicemente di visualizzare sulla schermata del proprio smartphone la tastiera di un piano che, grazie a particolari script interni, associa ad ogni tasto pigiato un diverso colore, così da far percepire facilmente a chi suona il piano la differenza tra le note intonate.

«Lo scopo dell’app è simile a quello già in uso nell’ambito della fisioterapia musicale, anche detta musicoterapia, quali tecniche terapeutiche per l’autismo – contiua Rosario – che consistono in pratica nell’utilizzare un qualsiasi strumento musicale che, collegato ad un microprocessore, permette al soggetto autistico di visualizzare su di un monitor esterno la nota suonata».

«Noi però per facilitare l’apprendimento abbiamo riunito tutto in un unico supporto e abbiamo usato i colori».

Oltre ad aiutare a distinguere la nota suonata grazie all’uso visivo dei colori, l’app creata dai giovani palermitani contiene al suo interno anche un algoritmo che regola automaticamente la vibrazione o la frequenza del suono a seconda della diversa sensibilità del “pianista speciale” alle vibrazioni sonore.

Special Piano quindi è capace, in maniera automatica, di creare con il pianista una sintonia musicale diversa a seconda della soggettiva sensibilità al suono di chi usa la tastiera, per evitare così che suoni troppo forti o troppo bruschi possano infastidire i piccoli “pianisti speciali” o addirittura turbarli.

«Potenzialmente, l’uso di Special Piano è estendibile anche ai soggetti sordomuti – continua Rosario – per i quali sarebbe possibile provare ad utilizzare l’app con l’aiuto di una semplice cassa bluetooth, appoggiando le mani sulla cassa e percependo le diverse vibrazioni emesse dalle note, come a voler leggere i suoni con le mani».

L’app sarà disponibile già dal prossimo 20 Febbraio per tutti gli Android, mentre solo il 20 Marzo sarà disponibile la versione compatibile con iOS.

Un progetto lodevole il cui senso è racchiuso nello slogan che i ragazzi hanno pensato per la loro app: "Music is for everyone, even for the most special" (la musica è per tutti, anche per i più speciali).
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