La potenza di un picciotto di Brancaccio che trova riscatto: è il libro "Cuorebomba"
Lo scrittore palermitano Dario Levantino firma il sequel del fortunato "Di niente e di nessuno", mettendo in luce la vita di strada di un quartiere simbolo della città
L'autore di Cuorebomba, Dario Levantino
La Palermo delle storie marce, del riscatto e della riscossa che viene fuori dal fango, torna grazie alle pagine di un libro ambientanto nel quartiere di Brancaccio.
Sequel del volume edito da Fazi "Di niente e di Nessuno" che abbiamo raccontato qui, "Cuorebomba" è il secondo lavoro editoriale del giovane professore palermitano Dario Levantino.
Un libro che ancora una volta scava nell'animo di un adolescente che sfida la vita in un contesto dannato. Fra calcio e amori, la speranza prende la forma di una vita da tornare a far splendere.
Grazie alla Palermo che racconta nel libro, Dario, pone anche l'accento su uno dei simboli di questa città: il mare.
"A me del mare piace che non si vede dove finisce - racconta - Ma non è solo questo, perché, per esempio, lo stesso effetto non mi fa la pianura. Il mare mi piace perché mi fa pensare, per me è il luogo dell'introspezione. Non lo so perché, ma quando sono lì mi sento più profondo".
Forse questa strana sospensione è simile alla catarsi di cui parla Aristotele a proposito delle tragedie, quando la gente, dopo avere appena assistito alla rappresentazione, poi non era più la stessa".
Cuorebomba, Fazi editore, è in libreria o sullo store on line della casa editrice.
Sequel del volume edito da Fazi "Di niente e di Nessuno" che abbiamo raccontato qui, "Cuorebomba" è il secondo lavoro editoriale del giovane professore palermitano Dario Levantino.
Un libro che ancora una volta scava nell'animo di un adolescente che sfida la vita in un contesto dannato. Fra calcio e amori, la speranza prende la forma di una vita da tornare a far splendere.
Grazie alla Palermo che racconta nel libro, Dario, pone anche l'accento su uno dei simboli di questa città: il mare.
"A me del mare piace che non si vede dove finisce - racconta - Ma non è solo questo, perché, per esempio, lo stesso effetto non mi fa la pianura. Il mare mi piace perché mi fa pensare, per me è il luogo dell'introspezione. Non lo so perché, ma quando sono lì mi sento più profondo".
Forse questa strana sospensione è simile alla catarsi di cui parla Aristotele a proposito delle tragedie, quando la gente, dopo avere appena assistito alla rappresentazione, poi non era più la stessa".
Cuorebomba, Fazi editore, è in libreria o sullo store on line della casa editrice.
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