CINEMA E TV
La Sicilia e Sanremo, l'altro Pippo (Balistreri) ricorda Baudo: "Penso ancora a quella gaffe"
La commozione dello storico direttore di palco del Festival per la scomparsa del conduttore: "Un gigante. Quanti aneddotti e ricordi. Ma anche una mia figuraccia"

Pippo Balistreri e Pippo Baudo
Oggi Pippo Balistreri, 73 anni, storico direttore di palco del Festival, alterna lacrime per l'amico scomparso a sorrisi per i momenti belli e divertenti che li hanno uniti.
Come quella gaffe di due anni fa in tv. «Ero ospite in una trasmissione di Marco Liorni - ricorda -. E parlando di Pippo Baudo mi lasciai prendere dalla conversazione e dissi che stava male. Ovviamente tutti i giornali pubblicarano la notizia, ci fu un grande clamore. Fu una gaffe incredibile».
E se ne accorse anche Baudo. «Mi chiamò e mi chiese: "Ma cosa hai combinato?". Poi però sorrise e mi disse che in realtà gli avevo allungato la vita». Una vita dedicata alla tv, di cui è stato a lungo il re, celebrata proprio al Teatro delle Vittorie di Roma, uno dei luoghi della Rai che lo hanno visto tante volte protagonista.
Proprio quel teatro ha ospitato la camera ardente e, come ha proposto Lino Banfi, in futuro potrebbe prendere il nome di Baudo. I funerali del conduttore però saranno nella sua Sicilia, mercoledì 20 agosto alle 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, sua città natale. È stata una sua esplicita richiesta.
«Anche io sarò lì a dargli l'ultimo saluto - dice Pippo Balistreri -. Ho perso un grande amico. L'Italia ha perso un gigante, un vulcano di idee».
Balistreri si accorse della sua grandezza e dalla sua autorevolezza sin dal primo incontro. «Lo conobbi ad una trasmissione che si faceva ogni estate a Saint Vincent. Con lui c'era un gruppo di autori famosissimi. Credo fosse il 1984. Quando si rivolse a me per la prima volta rimasi terrorizzato», racconta col sorriso.
Perché? «Voleva stabilire le gerarchie e sottolineare che lì comandava lui. Io avevo già fatto tre edizioni di Sanremo e lui mi disse: "Qui non siamo mica al Festival". Non risposi. Non dissi una parola. Avevo preso atto del suo carisma e della sua autorevolezza».
Ma superato il primo impatto tra i due nacque un'amicizia. «Il nostro rapporto si rafforzò negli anni fino a intenderci con poche parole o con uno sguardo. Insieme abbiamo fatto una decina di Festival. Mi chiedeva spesso: "Tu cosa ne pensi?". Significa che per lui contavo qualcosa».
Tredici Festival alla conduzione per Baudo, una decina dei quali con Balistreri che invece può vantare 42 presenze all'Ariston. Ma anche tanti altri programmi televisivi. Insieme hanno davvero scritto la storia della tv.
«Pippo era la perfezione - continua - faceva attenzione a ogni cosa, non gli sfuggiva niente. Accentrava tutto e raccoglieva sempre i risultati del suo lavoro». L'appellativo di Superpippo non è un caso.
E quel nome, Pippo, in condominio con Balistreri, è al centro di un altro aneddoto. «Arrivava a Sanremo 10 giorni prima del Festival, mentre io ero lì già da almeno 20 giorni. Tutti, quindi, si rivolgevano a me continuamente chiamandomi "Pippo, Pippo...". Questa cosa non gli andava a genio. Così un giorno decise di tagliare la testa al toro».
Come? «Si fece consegnare un microfono e disse: "Lui si chiama Caruso", riferendosi a Pippo Caruso il direttore d'orchestra. "Lui si chiama Balistreri", riferendosi a me. "Io invece sono Pippo". Tutti scoppiarono a ridere, con il suo stile aveva risolto la questione».
E l'ultima volta che Pippo e Balistreri parlarono al telefono risale a un mese e mezzo fa. «Erano i primi di luglio, ero con sua figlia Tiziana, con cui ho lavorato in radio. Lo abbiamo chiamato. Nonostante non fosse più in buona forma non aveva perso la sua ironia e la sua simpatia. Lo porterò sempre nel cuore».
E chissà che non sentirà ancora la voce cara e autorevole di Baudo anche nei prossimi appuntamenti che lo vedranno protagonista come direttore di palco. Il prossimo sarà il Tim Music Awards 2025, il 12 e 13 settembre all'Arena di Verona.
Ma poi Balistreri tornerà nella sua Bagheria dove, il 27 settembre andrà in scena la prima edizione del Premio città di Bagheria, concorso musicale dedicato ai giovani talenti che lui stesso ha ideato.
«L'obiettivo dell'evento - dice Balistreri - è dare un'opportunita alle voci nuove. E proprio adesso mi vengono in mente le analogie con quel "Settevoci" di Pippo Baudo, quella trasmissione che per lui fu il primo vero trampolino di lancio».
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