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La sua arte gira il mondo ma la sua casa è in Sicilia: Piriongo, il writer (con l'anima pop)

Ha realizzato il sogno di vivere della sua arte senza aver avuto la necessità di andare via dall'Isola. Le sue opere sono a Tokio, in Texas, ad Abu Dhabi e in Europa

Jana Cardinale
Giornalista
  • 8 aprile 2024

Piergiorgio Leonforte (Piriongo)

Sin da piccolo è stato animato da una vena creativa che lo ha contraddistinto, portandolo a intraprendere in seguito studi artistici volti a incontrare il mondo della pubblicità e della comunicazione, con una chiara e rivendicata provenienza dai graffiti – frutto di quella manifestazione sociale e culturale di pittura murale diffusa in tutto il mondo, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano – per cui lui stesso si definisce un "writer".

Piergiorgio Leonforte, in arte Piriongo, di Paceco, ma con base artistica a Trapani, vive tra i colori, onorando l'arte nelle sue varie forme e girando il mondo con le sue opere, senza lasciare casa sua.

«Ho sempre amato la cultura pop e ho seguito un percorso anche al livello grafico orientandomi su questo genere; poi con la crescita e l'evoluzione del movimento Neo-pop, corrente artistica internazionale postmoderna che si è sviluppata a partire dagli anni Novanta del XX secolo – dice - che permette di agire con tecniche miste, di stampa digitale, serigrafia, tecnica Part-up, cioè la pittura con gli stencil, ritagliando parti di figure che vengono impastate con il colore, ho cambiato modalità espressiva, per approdare anche alla tecnica neo-espressionista, un altro movimento contemporaneo che permette l'interpretazione dell'essere umano con gli occhi dell’artista.
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Sin da giovanissimo ho partecipato a delle estemporanee di pittura e ho continuato da adulto con significative esperienze a Milano e a Roma. Per un periodo avevo interrotto la produzione artistica per dedicarmi alla comunicazione grafica, ma poi a 40 anni ho deciso di dare una svolta totale al mio lavoro e dedicarmi solo alla mia arte contemporanea per definire il mio stile».

Grazie ai canali social Piriongo è riuscito a farsi notare da diverse gallerie interessate ai suoi lavori e da allora ha partecipato a collettive a Milano, a Parma, ad alcune fiere di arte contemporanea, tra cui la Baf di Bergamo, la ArtFair di Parma, l’Arte Padova e l’ExpoArte Città di Montichiari, con riscontri molto positivi soprattutto dalle aste on line, e un canale di vendita in particolare, denominato 'CharityStars', seguito da una società che realizza aste per l’ambiente sportivo e artistico, che devolve una parte di quello che viene ricavato dalla vendita, in beneficenza. Proprio questo mondo lo ha promosso ad artista tra i più quotati.

«Sono molto legato al sociale e ho colto al balzo questa occasione. Per fortuna sono uno degli artisti più venduti in quel circuito. Ho realizzato con grande soddisfazione anche una campagna per la malattia dell’Alzheimer cui tutti gli introiti sono andati in beneficenza».

Diversi suoi progetti sono in modalità "under construction" e riguardano la realizzazione di murales nel Comune di Paceco, dove vive. «Sto realizzando un container museum interamente dipinto, con all’interno una sorta di galleria, che verrà posizionato in un luogo vicino alle scuole a Paceco, dove gli artisti potranno partecipare a collettive e/o personali. È un mio omaggio al mio Comune di residenza».

Piriongo nasce come nome d'arte per indicare un artista che proviene dal mondo dei graffiti, dove non si utilizzano nomi e cognomi ma solo delle sigle legate alla cultura pop degli anni '90. «Pensavo a un nome che è identificativo per altri artisti e che non facesse riferimento al mio, per esteso».

Grande la sua soddisfazione quando è stato chiamato per un progetto poi realizzato a Napoli, al rione Sanità: un murale, ispirato a Massimo Troisi, in cui oltre all'attore viene raffigurato un messaggio contro la violenza sulle donne traendo ispirazione da alcune immagini del film 'Il Postino' con una frase dedicata a Beatrice.

«È stata un'iniziativa volta alla rigenerazione urbana della via Cirillo e del quartiere San Lorenzo, in centro storico, tra piazza Garibaldi e via Foria e adiacente al Rione Sanità, famoso perché vi si trova la casa natale di Totò, il principe della risata, che ha vissuto lì fino all'età di 24 anni.

L'idea di Felice Riccardi, titolare di un bar che si trova in quella via, è stata quella di combattere il degrado e la rassegnazione, con l'arte.

Sono stato contattato dall'ideatore del progetto e dopo qualche messaggio eravamo già complici e d'accordo nel dare vita a questo lavoro colorando una parete del quartiere; uno spazio non grandissimo ma che dà tanto sapore di napoletanità al luogo. Ho pensato di raffigurare una icona molto amata dai napoletani e da tutta l'Italia.

La frase che padroneggia nell'opera è "Non le ho detto niente, la guardavo e mi innamoravo", quella della scena in cui Mario Ruoppolo, interpretato da Massimo Troisi, parla con Neruda dell'incontro con Beatrice.

Una folata di romanticismo, dunque, per dare importanza alla donna in questo periodo buio che ha sfregiato le vite di troppe ragazze perseguitate dai propri amanti.

Da Marisa Leo a Giulia Cecchettin, e tante altre vittime. Con un invito: quello a baciarsi sotto un cuore con la dicitura 'Kiss Here', adesso impressa in queste mura di Napoli.

Il progetto #viviacirillo si può visionare sui canali social, instagram e facebook». Intanto Piriongo concretizzerà a breve un altro importante progetto, questa volta a Milano, in un luogo di grande importanza e commissionato da una personalità di rilievo, di cui per scaramanzia al momento non vuole parlare.

È pronto, invece, un dipinto che raffigura il giudice Giovanni Falcone che verrà musealizzato nelle prossime settimane al Museo San Rocco, a Trapani, grazie a un'iniziativa sostenuta dall’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) e dallo stesso curatore del Museo, don Liborio Palmeri.

«Di progetti ne ho tanti – dice Piriongo - ma il mio obiettivo l'ho già raggiunto, ed è quello di vivere della mia arte a Trapani, a Paceco, la mia città, senza aver avuto la necessità di andare via fisicamente da qui.

Sappiamo quanto non sia facile, e io sono fortunato per aver potuto raggiungere luoghi lontanissimi con le mie opere, avendo venduto a Tokio, in Giappone, ma anche in Texas, ad Abu Dhabi e in tutta Europa, dal laboratorio di casa mia.

Per me questo è il giusto compromesso per essere soddisfatti: vivere a casa, il territorio che amo e che sento come un enorme privilegio, e tramite l’arte raggiungere il centro del mondo».

Nel prossimo futuro si dedicherà a un altro lavoro con dei corsi di arte contemporanea e Street Art per dei ragazzini che vivono in contesti difficili.

Lo farà grazie ai fondi PNRR, a Marsala. «L'idea è quella di tirare fuori il bambino da un certo contesto e portalo in un altro, decisamente più positivo. Divulgare così l'arte contemporanea è il mio obiettivo».

Gli esordi artistici di Piergiorgio alias Piriongo risalgono ai primi anni ‘90, quando sente la necessità di creare un personaggio che gli permetta di inserirsi nel mondo dell’arte.

Nasce il Fallen Angel World, il mondo degli angeli caduti dal Paradiso, il cui personaggio centrale è proprio Piriongo, una figura stilizzata e ironica in cui hanno risalto gli occhi, che consentono di entrare in contatto con l’interiorità dell’altro.

Questo mondo, caratterizzato dalla semplificazione formale e carico di vitalità istintiva, è ricco di elementi dinamici inseriti in un’ampia gamma cromatica.

Si tratta di ali, aureole, fiori, stelle, nuvole, corone. La corona in particolare rappresenta l'ascesa, l'equilibrio creativo e spirituale. Questi elementi vengono rielaborati in una sorta di motivo grafico che viene variato e moltiplicato.

Tra i suoi modelli ci sono stati gli artisti Jean Michel Basquiat, Keith Haring, Andy Warhol e Mario Schifano.

Oggi, con il suo universo, rutilante e semplice, esprime principalmente un'anima pop-digitale. Attualmente è presente in gallerie quali la Casati di Monza, di cui è resident artist, la San Babila a Milano, la Monocromo Art di Roma, e i suoi lavori sono venduti in tutto il mondo, arricchendo le collezioni private di molti intenditori.

Oltre che in giro per l'Italia ha partecipato a un evento denominato 'La trasmigrazione dell'anima', in cui assieme a un gruppo di artisti performativi, dj, musicisti, danzatrici, ha operato in luoghi storici come il Kothon di Mozia, all'interno del tempio di Hera a Selinunte e al Teatro di Segesta, dentro il castello dei quartieri spagnoli a Erice, sopra il tetto di Torre di Ligny e al Museo Pepoli a Trapani, e ha eseguito performance live in occasione dell’evento 'Love Family Beach', realizzata per Wind Tre sempre a Trapani.

Apprezzatissimi i suoi due dipinti, realizzati come estemporanee nell'ambito della rassegna letteraria "Bagli Narranti" del Comune di Misiliscemi, in cui ha dato vita a Fratel Biagio Conte, in occasione della presentazione del libro sulla sua vita, e a Pier Paolo Pasolini, alla presenza della scrittrice Dacia Maraini, che raccontava alcuni episodi della vita del regista e del suo rapporto d'amicizia con lo stesso.
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